Chiara Ferragni Unposted
19 Settembre 2019   •   Raffaella Celentano

Chiara Ferragni Unposted: ecco cosa funziona e cosa no

«Approdato al Festival di Venezia e poi nei cinema italiani, il docu-film Chiara Ferragni Unposted celebra l’influencer italiana e svela alcuni retroscena della sua vita»

Se pensavate che la vita (e il business) di Chiara Ferragni si limitasse ai social network, preparatevi a cambiare idea. La biondissima influencer, infatti, è appena approdata anche al cinema con il docu-film diretto da Elisa Amoruso Chiara Ferragni Unposted, dedicato alla sua vita e alla sua carriera.

Si tratta di un progetto partito nel 2018 e giunto fino al Festival di Venezia 2019, dove è stato presentato nella sezione Sconfini. Un progetto, tra l’altro, che ancor prima di arrivare nelle sale cinematografiche italiane valeva ben 10 milioni! Launchmetrics, infatti, ha contato tutte le menzioni di Chiara Ferragni Unposted e ha calcolato il costo che avrebbe avuto quello spazio in termini di advertising. Risultato? Il docu-film ha generato un valore di 9,98 milioni di dollari, nei giorni compresi tra il 1 settembre e il 7 settembre. Di questi, 8,1 milioni (pari all’82,5% del totale) derivano dai social network, mentre il resto da media online. Inoltre, per ogni post è stato calcolato il valore: secondo l’algoritmo di Launchmetrics, quelli con Chiara Ferragni hanno generato 811 mila dollari di Media Impact Value, seguiti da quelli con Dior, il brand che ha vestito l’influencer sin da quando è sbarcata a Venezia (777 mila dollari), e dalle sorelle Valentina e Francesca (735 mila dollari ciascuna). Al quinto posto l’influencer Veronica Ferraro, amica di Chiara sin dagli esordi sul web, con 180 mila dollari.

Chiara Ferragni Unposted

Insomma, Chiara Ferragni non ne sbaglia una! O quasi… Perché il docu-film, attesissimo in tutta Italia, ha ricevuto anche critiche negative. Certo, sappiamo bene che l’imprenditrice digitale che tutto il mondo ci invidia non si fa scoraggiare dalle critiche, nemmeno da quelle più pesanti. Ma cerchiamo comunque di capire quali sono i punti di forza di Chiara Ferragni Unposted e quali, invece, le debolezze che (forse) si sarebbero potute evitare.

Chiara Ferragni Unposted: Uno sguardo al passato

Uno dei punti a favore di questo docu-film è sicuramente la presenza di tantissimi video e foto di Chiara Ferragni da bambina. Materiale girato e scattato dalla mamma, Marina Di Guardo, che ha sempre documentato i momenti più belli della vita familiare: viaggi, vacanze al mare, ma anche scene di vita quotidiana, come i primi passi della piccola Chiara. Tutti questi filmini ci svelano come era la vita di Chiara prima che diventasse The Blonde Salad, e ce la presentano come una qualsiasi ragazza alla ricerca della sua strada.

Interviste illustri

La prima parte del docu-film è ricca di interviste e testimonianze di personaggi di spicco del mondo della moda. Jeremy Scott, Silvia Venturini Fendi, Maria Grazia Chiuri, e ancora Diane Von Fustenberg, Stefano Tonchi e Simone Marchetti ci raccontano la “loro” Chiara Ferragni e spiegano qual è stato il motivo del suo successo. Sono tutti d’accordo nel riconoscerle il merito di aver inventato un mestiere che fondamentalmente prima non esisteva, e di essere diventata imprenditrice di se stessa. Una mossa azzeccata, anche se molti hanno parlato di una eccessiva auto-celebrazione e quasi di propaganda. Ad ogni modo, la regista ha voluto dimostrare che ormai Chiara Ferragni si è guadagnata la stima di gran parte del fashion system, nonostante le critiche e le difficoltà iniziali.

Il difficile rapporto con gli hater

A proposito di critiche, nel film si parla anche del ruolo che gli hater hanno avuto nella creazione del personaggio Chiara Ferragni in questi anni. Le prime critiche risalgono al 2009, quando la Ferragni pubblicava le sue foto su Flickr. Per sua stessa ammissione, sebbene quel social network fosse dedicato per lo più a fotografi professionisti, Chiara lo ha utilizzato in maniera molto più personale, scatenando l’ira di tanti utenti che la accusavano di essere ridicola. Ciononostante, ha deciso di continuare ed è pian piano approdata su altri social e ha inaugurato il blog The Blonde Salad, che si è rivelato poi il suo vero trampolino di lancio. Insomma, anche se molti di quei commenti sono stati (e sono tuttora) molto pesanti e offensivi, Chiara Ferragni Unposted è stato anche una piccola rivincita verso tutti coloro che l’hanno denigrata in passato.

Chiara Ferragni Unposted Chiara Ferragni Unposted

Girl Power, Blonde Power

Accanto alle critiche di coloro che non accettavano o forse non comprendevano il suo successo, Chiara Ferragni ha dovuto affrontare altri ostacoli durante il suo percorso. Non è stato facile, infatti, farsi strada da sola, soprattutto perché in molti affermavano che in realtà la sua fama era merito dell’ex fidanzato Riccardo Pozzoli (in seguito parleremo anche di lui). Insomma, troppo vivace, troppo materialista, troppo donna per farcela da sola e perfino troppo bionda per diventare un case study all’università di Harvard (perché, purtroppo, bionda molto spesso è ancora sinonimo di stupida). Eppure lei ce l’ha fatta: si è circondata di persone valide e capaci, ma non ha mai dimenticato il suo valore e ha fatto leva sulle sue forze.

Chiara Ferragni Unposted, ma mica tanto

Arriviamo alla conclusione di questo nostro commento a caldo, analizzando il problema principale di Chiara Ferragni Unposted. Nel trailer e nelle stories di Chiara ci era stata promessa una versione inedita e molto intima dell’imprenditrice, ma purtroppo il film non sembra essere riuscito a pieno in questo intento. La Chiara che vediamo al cinema non si discosta molto da quella che siamo abituati a vedere ogni giorno su Instagram. Che sia vera o costruita non sta a noi dirlo, ma il tentativo di andare oltre ciò che viene postato tutti i giorni (a nostro parere) è fallito. Come anticipato da Chiara stessa, si parla della famiglia, degli amici, di Fedez e del piccolo Leone, ma non ci viene raccontato nulla (o quasi) di nuovo. L’unica novità, forse, riguarda il rapporto con il suo ex Riccardo Pozzoli. Per chi non lo sapesse, Riccardo non è stato solo il fidanzato di Chiara ma anche il suo socio in affari, e dopo la rottura i due erano rimasti in buoni rapporti (lavorativi). Tuttavia, dopo che Chiara è diventata CEO della TBS Crew, Riccardo ha deciso di vendere la sua quota (in quanto socio di minoranza controllava il 45%). Tutto questo è avvenuto all’insaputa di Chiara e pochi giorni prima della nascita di Leone. Dopo questo episodio, la Ferragni ha interrotto i suoi rapporti con Pozzoli, anche se nel documentario racconta di aver reagito con forza e ottimismo, nonostante la delusione. Insomma, qualcosa di unposted c’è, ma si riduce ad una magagna tra ex fidanzati e in un tentativo (certo, molto ben riuscito) di ribadire la propria forze e la propria indipendenza.

In conclusione, il film merita! Le musiche sono azzeccate e la sceneggiatura risulta interessante, ma ciò che vince su tutto è il fenomeno Ferragni. Una semplice blogger di Cremona che si è fatta strada, non senza difficoltà, nel mondo della moda, ribaltandolo e stravolgendolo, inventando una professione che fino a qualche anno fa non esisteva e donando ai social un nuovo linguaggio. Insomma, che piaccia o meno, le si deve riconoscere il merito di aver fatto qualcosa di inedito e inaspettato.

Raffaella Celentano