Borgo della Mistica, gusto, benessere e natura a due passi da Roma
«Tutto sul Borgo della Mistica il progetto ricettivo e ristorativo della famiglia Federici, che vede protagonista la proposta di Ornella De Felice.»
Un progetto che si sviluppa nel cuore della Tenuta della Mistica, accanto all’Acquedotto Alessandrino, in piena campagna anche se all’interno del Grande Raccordo Anulare della città di Roma. È il Borgo della Mistica, nuova sfida imprenditoriale della famiglia Federici che ha voluto rivoluzionare questa zona puntando su ristorazione di qualità, benessere e valorizzazione del tempo libero. Il Borgo sorge attorno agli orti produttivi e didattici della Tenuta, interessati dalla vendita diretta e dalla trasformazione. Il progetto si pone l’obiettivo di «sostenere un’economia locale che includa i prodotti agricoli e agroalimentari del territorio – dalla produzione al consumo – e quello di salvaguardare la sostenibilità oltre che la cura delle buone abitudini alimentari» sottolinea Fortunato Federici, responsabile del coordinamento dell’iniziativa.
La Tenuta della Mistica
La Tenuta della Mistica, oggetto di importanti scavi archeologici nel corso dell’800, viene acquistata dalla famiglia Federici negli anni trenta e rimane per molto tempo una tenuta agricola con allevamento di animali, e punto di arrivo della transumanza. A partire dal 2006 diviene protagonista di un’opera di trasformazione urbanistica la quale ha peraltro permesso l’insediamento di diverse realtà sociali quali Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco e l’Associazione Volontari Capitano Ultimo Onlus. In parallelo è stata sviluppata un’area dedicata all’accoglienza con la costruzione dell’Hampton by Hilton Rome East nel 2017 in gestione alla società Fresia Hotels & Resorts Srl, società di riferimento del Gruppo Federici. Il complesso avrà ora un nuovo assetto grazie al Borgo della Mistica ed al suo ristorante, vero cuore pulsante del progetto, assieme alla biopiscina aperta anche al pubblico esterno. «Da alcuni anni abbiamo deciso di puntare sulla riqualificazione dei casali agricoli della tenuta con l’obiettivo di creare una destinazione inclusiva – attorno al food e alla esperienzialità – a servizio di questo quadrante della città, il quale ha un gran bisogno di aree verdi e servizi per giovani e famiglie. Il progetto architettonico è stato curato dallo studio Supervoid Architects valorizzando l’architettura produttiva delle strutture in chiave contemporanea anche grazie all’applicazione del colore rosso, tipico delle case cantoniere, su diversi materiali utilizzati: pietra facciavista – intonaco – cortina – cemento pigmentato, metallo e pvc» aggiunge Fortunato Federici.