Le principali opere d’arte ispirate alle carte
Attraverso l’arte gli esseri umani riescono a portare alla luce parti della loro anima che altrimenti rimarrebbero nascoste – forse per sempre. Emergono desideri reconditi, idee sempre taciute prendono voce, e così cose astratte come le emozioni e i sentimenti riescono ad avere una forma. E questo accade con ogni tipo di arte: pensiamo, per esempio, ai ricordi che credevamo seppelliti nella memoria, che invece una canzone è in grado di risvegliare. Pensiamo, oppure, alla facilità con cui la letteratura riesce a farci immedesimare in personaggi fittizi, con i quali non ci pare di avere nulla in comune – eppure gli autori riescono a descrivere le loro sensazioni e le loro vicende come se fossero le nostre, anche quando si tratta di giochi con le carte.
La potenza narrativa della pittura
Attraverso l’arte pittorica è stato raccontato di tutto: dall’amore alla famiglia, dalle guerre alle stagioni della natura, fino alle religioni. Ma gli artisti non si sono serviti della pittura solo per mettere sulla tela concetti sublimi, potenti, difficili da raccontare a parole. I musei sono pieni di quadri raffiguranti cesti di vimini con frutta – la natura morta, e anche scene di vita quotidiana. E forse sta proprio qui la grande forza dell’arte: è capace di elevare un gradino sopra la mera routine, attività, gesti e oggetti che in realtà sono impregnati proprio di routine. Ne sono esempi le opere raffiguranti feste, gioco, balli. E benché spesso sui banchi di scuola e sui libri di storia dell’arte non si trovino dipinti dedicati al gioco d’azzardo, essi fanno parte della tradizione artistica e ne rappresentano una corrente che merita di essere studiata.
Le opere più famose ispirate ai giochi d’azzardo con le carte
Al giorno d’oggi, se dovessimo pensare con gli occhi chiusi a un’immagine che rappresenta il gambling, probabilmente ci verrebbero in mente i colori accesi dei giochi online, di carte ma non solo. Allo stesso modo, se dovessimo pensare a suoni da associare, canticchieremmo i jingle delle slot machine. Ma andando indietro con gli anni (anche con i secoli!), il quadro (gioco di parole voluto) sarebbe ben diverso. I colori sarebbero quelli delle tempere a olio, e più che di suoni parleremmo di rumori: i rumori dei bar e degli scantinati dove gli appassionati si ritrovavano a giocare e divertirsi. Oggi non abbiamo opere d’arte sui giochi di carte online, ma abbiamo accesso, attraverso la tecnologia, a piattaforme online affidabili, dove è possibile giocare a questi giochi. Molte compagnie ludiche ora lasciano al giocatore la possibilità di imparare o giocare in maniera attiva. Un esempio che viene in mente è questa dettagliata risorsa pubblicata da un importante operatore online italiano che ci aiuta ad imparare in modo semplice tutte le combinazioni del poker. Invece, nei secoli addietro, non bastavano un paio di clic per riuscire a iscriversi ad un torneo online o per scoprire come giocare a dadi – ma ci si poteva, invece, concedere all’arte.
1. “Cani che giocano a poker”, Coolidge firma un’opera su uno dei giochi di carte più famosi
Si tratta senza dubbio di una delle opere più famose in assoluto e, per essere precisi, non si dovrebbe parlare di opera singola bensì di serie. Le tele totali, infatti, sono sedici e furono commissionate dalla società pubblicitaria Brown & Bigelow per promuovere un brand di sigarette. Vennero creati anche calendari, che come i dipinti avevano come soggetti cani che, riuniti intorno a un tavolo, giocavano a poker bevendo whiskey e fumando – proprio come se fossero esseri umani. Possiamo definire queste opere come un’anticipazione della pop art, e nonostante nell’ultimo secolo la loro fama sia cresciuta esponenzialmente (al punto che “A Bold Bluff” e “Waterloo”, due tele della serie, sono state vendute per quasi 600 mila dollari a New York), appena terminate non ebbero alcun successo.
2. “Blackjack” di Remo Squillantini
Nato nel 1920, l’artista toscano iniziò a dipingere solamente negli anni ’70. Fino alla morte, si è dedicato all’illustrazione dei vizi dell’uomo, dei conformismi della società e delle debolezze della vita. Nelle sue opere principali, difatti, ricorrono i temi dei sette peccati capitali, ma anche del cabaret e del gioco d’azzardo. Fra i suoi dipinti, in particolare, ce n’è uno intitolato “Blackjack”, nel quale i giocatori sono raffigurati nel momento in cui scoprono tutte le carte che hanno in mano.
3. “I giocatori di carte” di Paul Cézanne
Le prime opere che ci vengono in mente quando sentiamo il nome di Cézanne sono sicuramente “Il cesto di mele”, “Le grandi bagnanti” o “Il ragazzo con il panciotto rosso”. Pochi ricordano che ha anche dipinto, nel 1895, “I giocatori di carte”. Come nel caso di Coolidge, anche Cézanne realizzò una serie di tele dedicate al gioco d’azzardo, e per quanto riguarda “I giocatori di carte” la scena è quella di una coppia di uomini in un bistrot, seduti a un tavolino, intenti a giocare. Si pensa che uno dei due sia il giardiniere Alexandre della tenuta a Jas de Bouffan del padre del pittore, e l’altro un contadino. Alcuni studiosi pensano che Cézanne si sia ispirato a un’opera omonima dipinta dai fratelli Le Nain: quest’ultima si trova nel museo di Aix-En-Provence mentre quella del pittore nato nel 1906 nel Musée D’Orsay di Parigi.
4. “Arts of the West” di Benton
Quest’opera fa parte di un ciclo di murali in un primo momento destinati al Whitney Museum. Sono raffigurate scene di vita diverse, tutte insieme, ma il fil rouge è il West. Vediamo, infatti, rodei, persone che danzano, sparatorie, uomini che pregano e, ovviamente, giocatori di carte. Il dipinto è in stile figurativo, contrapposto alle avanguardie europee.
Insomma, il gioco d’azzardo appassiona gli uomini da secoli, e per capire quanto un passatempo sia radicato nella quotidianità delle persone, bisogna analizzare la cultura. Abbiamo scoperto che il gambling è nell’arte, ma è anche nel cinema e nella letteratura. Elencare i film ambientati nei casinò sarebbe una lista senza fine (basti pensare a tutta la saga di 007), ma sono tanti anche i romanzi incentrati su questo tema (“Il giocatore” di Dostoevskij in primis).