aree archeologiche italiane
20 Agosto 2019   •   Carolina Attanasio

Aree archeologiche italiane: le più belle sono al Sud!

«Se siete in vacanza al sud, non limitatevi a oziare sotto l’ombrellone: alcune delle più belle aree archeologiche italiane potrebbero essere a pochi passi da voi»

È una verità sacrosanta e inviolabile, quella che ci lega alle leggende sul sud Italia, una terra votata a due grandi dogmi: il cibo spaziale e il mare paradisiaco. Questo è il motivo principale per cui, in questi giorni d’agosto, il litorale del sud somiglia vagamente a un rave chilometrico, preso d’assalto da orde di vacanzieri senza ritegno. Se siete anche voi tra questi, e tuttavia non volete sentirvi legati agli stereotipi di cui sopra, sappiate che, con grande probabilità, a quest’ora siete nelle vicinanze di alcune delle più belle aree archeologiche italiane. Se siete già alla terza ustione e i bambini indemoniati dell’ombrellone accanto vi hanno già fatto pentire di ogni chilometro macinato, fate come noi, andatevene a spasso nel tempo.

Campania: Pompei e Paestum

Non per indice di bellezza, ma solo per comodità geografica, è la Campania che vi apre i giochi. Se la vostra vacanza si svolge lungo la costa campana, saprete forse di essere non troppo lontani da due delle aree archeologiche italiane più conosciute al mondo. La prima non ha certo bisogno di presentazioni. Pompei negli ultimi anni ha fatto registrare dei numeri pazzeschi, confermandosi l’area archeologica più visitata dopo il Colosseo. La storia qui è marchiata col fuoco del Vesuvio, che paradossalmente è anche il motivo per cui il suo stato di conservazione è rimasto invidiabile. Per scoprire davvero come si viveva ai tempi dei romani, è qui che dovete venire. Paestum, un’ora più a sud, apre le porte al mare del Cilento e vi porta ancora più indietro nel tempo, parliamo di Magna Grecia. Tre templi magnificamente conservati governano la piana dall’odore di bufala, raccontando una storia che è ancora testimoniata nei nomi e nelle leggende dei luoghi limitrofi.

Puglia: i Dolmen di Bisceglie e l’uomo di Altamura

La Puglia va anche lei indietro nei millenni, oltre le mirabolanti architetture di Federico II.  Tra i più importanti d’Europa  il dolmen La Chianca a Bisceglie è un importante monumento funerario megalitico dell’età del Bronzo, appartenente alla tipologia della tomba a corridoio largo, composta di cella sepolcrale e di corridoio di accesso. Molti misteri lo avvolgono tutt’ora: nessuno sa con precisione a cosa servissero due aperture sui lastroni di pietra calcarea, si dice che fossero utili a far scolare il sangue delle vittime dei sacrifici. Ad Altamura potete andarci per il pane, verissimo, ma anche per l’uomo di 250 mila anni fa, ritrovato nella grotta di Lamalunga: di età media tra Herectus e Neanderthal, quest’uomo di circa 1.60 è in ottime condizioni ed è stato rinvenuto nel 1993.

Aree archeologiche italiane: non perdete il Parco del Metaponto in Basilicata

A Metaponto, da molti considerata la capitale della Magna Grecia, il museo propone un quadro completo del territorio, dalle prime manifestazioni preistoriche al periodo tardo antico. Qui potete anche visitare il Parco archeologico e le Aree archeologiche delle Tavole Palatine, si tratta di quindici colonne doriche che rappresentano i resti del tempio dedicato a Hera. Un percorso affascinante che giunge fino ai romani, contornato dai reperti dell’antiquarium, del teatro, del castro romano, l’agorà cittadina e la necropoli e dei templi di Apollo Licio, Demetra e Afrodite.

Calabria: il Parco di Capo Colonna

Dieci chilometri a sud di Crotone, sul promontorio di Capo Colonna, trovate  il Parco Archeologico omonimo realizzato dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. Il Parco si estende lungo 30 ettari di scavi e 20 di bosco e macchia mediterranea. Tra le aree sacre più note dell’intero bacino del Mediterraneo, il celebre Heraion Lakinion ruotava attorno al maestoso santuario dedicato alla dea Hera Lacinia. Qui si respira davvero l’odore della Magna Grecia, di fronte alla maestosità del Mediterraneo.

Sicilia: Agrigento e Selinunte

A solo un’ora e mezza di distanza l’una dall’altra, tra le aree archeologiche italiane più belle da vedere in Sicilia, la pole position è tutta loro. Agrigento e Selinunte vi riportano davvero nell’Antichità circondati dal paesaggio bruciato dal sole, gli ulivi, il silenzio. Il primo è già Patrimonio UNESCO, il secondo è l’area archeologica più grande d’Europa, conosciuto per la grandezza dei suoi templi. Da dove cominciate?

Aree archeologiche italiane in Sardegna: Nuraghi

Se dici Sardegna dici Nuraghe. Queste strutture, che danno il nome a un’intera epoca sarda, il Nuragico (1.800-238 a.C.), caratterizzano l’intero territorio. I nuraghi di Santu Antine e Losa, distanti mezz’ora tra loro, sono ottimi esempi. Nel primo caso, il nuraghe è chiamato anche La Casa del Re (Sa Domu de Su Re): la parte più antica è costituita dal mastio centrale, che si presume raggiungesse 24 metri di altezza. Tutt’intorno al nuraghe  erano presenti le classiche capanne circolari e abitazioni a pianta rettangolare, riconducibili al periodo romano. Il secondo, Nuraghe Losa, è un maestoso complesso di blocchi di basalto, del 1.500 a.c. La sua torre principale, a forma di tronco, oggi raggiunge i 13 metri, un tempo era molto più alta. Se navigate tra Sassari e Oristano non potete perderveli.

Carolina Attanasio