28 Settembre 2016   •   Snap Italy

Mi chiamo AQA 35′, sono giovane ma vengo per stupirvi

Imprenditoria giovane che fornisce prodotti o servizi a un target altrettanto giovane. Questa è (o dovrebbe essere) la filosofia alla base di tante startup appartenenti a vari settori ma non alla nautica, ontologicamente legata a logiche un poco più tradizionali.

Tuttavia la nostra curiosità ci ha spinti a cercare nuovi spunti tra gli espositori del Salone di Genova, che si è appena concluso con un successo di aziende e di pubblico. Ci siamo riusciti: uno degli spunti più significativi arriva da un “esordiente”, l’ AQA Yacht di Fiumicino, cantiere nuovo gestito da professionisti esperti , appassionati ma soprattutto giovani, che si è presentato al pubblico con la sua prima creatura. E che creatura, un open di 35′ piedi!. Ma procediamo con ordine. ” AQA – si legge nel sito web – nasce dalla passione dei suoi fondatori per il mare, con l’obiettivo di renderla non solo un marchio globale sinonimo di comfort eleganza e praticità, ma anche un rinnovato modo di vivere la barca. L’obiettivo è la realizzazione di imbarcazioni che rispondano pienamente alle logiche di un prodotto Made in Italy, incentrato sulla qualità dei materiali e delle finiture, sulla funzionalità delle imbarcazioni, con una particolare attenzione al rapporto qualità/prezzo”.

Se la missione è nobile, la barca presentata a Genova non è da meno. Si tratta di un open, e cioè di un motoscafo di circa 10 metri, filante, aggressivo ed elegante al colpo d’occhio. Già dal concept si capisce quanto lo stile italiano abbia ispirato le linee della barca: il motoscafo e’ un mezzo mediterraneo per definizione poiché consente di vivere a contatto con il sole, gli spruzzi d’acqua e lo iodio, cosa che solo il clima mite e le bellezze paesaggistiche e culturali delle nostre coste permettono di fare. È’ un oggetto sportivo in quanto sempre dotato di una motorizzazione importante, in grado di spingerlo in planata a velocità elevate, e’ pratico e maneggevole e sembra fatto a posta per spostarsi rapidamente da Posillipo ai faraglioni capresi o dal Canal Grande alle splendide baie croate. Dopo il Riva Acquarama, il Tornado e l’Itama 38, la cantieristica italiana sforna oggi un altro motoscafo cult, quale l’AQA 35 è destinato a diventare. Dal punto di vista progettuale, la prima grande intuizione dei progettisti è stata quella di concepirlo come natante, e dunque esentato dalle tasse perché di lunghezza inferiore ai 10 mt. In in uno spazio tutto sommato contenuto, questo open può trasportare fino a 8 persone, grazie a un pozzetto ampio, che include prendisole, tavolo oltre a una postazione di comando, su cui stanno comodamente appoggiate due persone adulte.

Le innovazioni più importanti sono costituite dalla poppa aperta che da un lato rende più agevole gli spostamenti da e verso la banchina o la balneazione e dall’altro fa apparire ancora più ampio lo spazio di movimento per l’equipaggio. E’ un’imbarcazione a basso impatto ambientale grazie a motori evoluti (2 Volvo Penta da 370 cv cad.) con consumi ed emissioni ridotti, ma anche hi-tech in virtù dell’uso della fibra di carbonio per i rinforzi strutturali della carena , che garantiscono maggiore solidità e leggerezza. Ideata per una clientela giovane e soprattutto giovanile, AQA fornisce ai suoi armatori un sistema di “customizzazione “ completo della barca, che va dalla scelta del colore dello scafo (anche se il Blue petrolio dell’esemplare esposto aveva il suo perché) al teak della coperta fino alla tappezzeria per gli interni, su cui si possono ricavare una o due cabine matrimoniali, un bagno e una piccola dinette con cucina. Il tutto per circa 300mila euro, che non sono certo pochi ma meno della metà di quelli che servono per acquistare un altro motoscafo cult. Meditate giovani, meditate.

Giacomo Baldassari