AltaRoma 2019
07 Febbraio 2019   •   Raffaella Celentano

AltaRoma 2019: la nostra Top 5 della fashion week romana

«La moda romana torna a far parlare di sé con AltaRoma 2019, la fashion week capitolina che ogni anno vede sfilare grandi nomi della moda italiana insieme a stilisti emergenti»

Roma torna sotto i riflettori del fashion system con AltaRoma 2019, la fashion week della Capitale. Tra sperimentazione e tradizione, l’edizione invernale di AltaRoma chiude con successo e consolida la propria mission di hub creativo per i talenti emergenti del nuovo Made in Italy. Quest’anno location d’eccezione è stato il PratiBus District di viale Angelico, diventato non solo l’headquarter di questa edizione, ma anche esempio di riqualificazione urbana di quello che era l’ex deposito Vittoria dell’Atac.

Come ogni anno sfilano i grandi nomi dell’alta moda romana, e vengono affiancati da stilisti emergenti e accademie. Secondo la presidentessa, Silvia Venturini Fendi, AltaRoma ha saputo consolidare la propria mission a sostegno alle maison storiche, ma anche a supporto dei giovani talenti che si affacciano in un mondo molto competitivo. Ma quali sono state le sfilate delle maggiori case di moda che hanno incantato pubblico e critica? Ecco la nostra speciale Top 5…

Gattinoni

La storica maison romana ha da poco accolto nel suo Ufficio Stile Valentina Ilardi, che dalla Primavera/Estate 2019 ha affiancato Guillermo Mariottoper la collezione couture. Il brand ha chiuso AltaRoma 2019 sfilando al MACRO di Testaccio portando in passerella delle madonne rinascimentali vestite con drappeggi, sottili trasparenze e orli sfilacciati. Sullo sfondo della passerella le opere di Gina Mariotto, pittrice di fama internazionale e sorella dello stilista, indosso alle modelle i gioielli esclusivi di Gianni de Benedictis per Futuro Remoto, le musiche di Radio Rai Classica che accompagnano ognuno dei 31 modelli. Per la collezione  Guillermo Mariotto si è ispirato alla città di Venezia, tra passato e presente, scambi commerciali della Serenissima e città di cultura, amata da donne iconiche.

Giada Curti

Giada Curti presenta ad AltaRoma 2019 la sua collezione haute couture per la Primavera/Estate 2019 che prende il nome di Hedoné. Sfilano mitologie e cosmologie, rivissute in segni astratti che si posano su abiti diventati mosaici di ricordi e immagini dalla vitalità impalpabile. La stessa stilista ha affermato che «la Couture deve abitare il territorio del mito; un mito moderno, vitale ed emozionante, dove l’istinto governa la fantasia e l’immaginazione vive in un tempo senza tempo, interiore e segreto. L’alta moda è speciale perché è fuori dal tempo». Ed è così che nasce questa collezione, ricca di pizzi e di intarsi, di taffetas e di seta frusciante, di tacchi alti e di piume viene calata nell’oggi e diventa intima e personale. Perfetta nella sua assoluta bellezza.

Italo Marseglia

Durante l’edizione invernale di AltaRoma 2019 Italo Marseglia presenta Rubedo, la collezione Fall/Winter 2019-2020. Una spettacolare performance tra moda sostenibile, letteratura, teatro e musica. Con il supporto straordinario di IED, Sophie Hallette e Dyloan (Bond Factory). Un viaggio elettro-pop da Euripide al Simbolismo russo. A compierlo è una donna forte e libera: una viaggiatrice resiliente che affronta le sfide del domani, lasciandosi attraversare da ciò che la circonda senza mai negare la propria identità. Rubedo rappresenta idealmente la chiusura di un percorso già intrapreso da Marseglia, diplomato in Fashion Design IED Roma, nelle due precedenti collezioni Nigredo e Albedo. Con riferimento all’alchimia e alla fase ultima della Grande Opera, quella “al Rosso”, in cui le trasmutazioni chimiche si compiono, i metalli si convertono in oro e gli opposti si congiungono, l’obiettivo del designer campano è quello di dare forma a una collezione che unisca femminile e maschile. Non prima però di aver intrapreso un viaggio, che è soprattutto un simbolico percorso di riciclo e quindi di rinascita, che coinvolge in primis la materia. Italo Marseglia punta su una demi-couture etica e sostenibile, dove ogni singola creazione prende vita dal recupero e dalla lavorazione di materiali di scarto.

Nino Lettieri

Negli splendidi Saloni di Palazzo Brancaccio, set cinematografici storici di film come Vacanze Romane e La Grande Bellezza è andata in scena la Collezione Couture Primavera/Estate 2019 di Nino Lettieri. Cinquanta outfit sartoriali, dalle linee fluttuanti, sui quali protagonisti sono i “fiocchi”. Oltre al classico ed irrinunciabile black and white, molte le creazioni proposte con svariati colori, dal giallo al fucsia dal verde al glicine dal blu al rosa per i tailleurs, ricami unici e preziosi per gli abiti da sera. L’organza, il satin, il mikado, il taffettà, lo chiffon si alternano sia nelle stampe, disegnate dallo stilista. Gran finale con la “Sposa” Lettieri, un trionfo di paillettes e piume sull’abito dalla linea trapezio.

Sabrina Persechino

La stilista-architetto Sabrina Persechino si è fatta sedurre dal fascino della geometria, e si diverte a giocare con il rigore scomposto del dinamismo. Linee e piani paralleli, che in seguito alla loro deformazione prospettica, creano movimento nello spazio trasformandosi in curve e convergenze. La collezione prende il nome di Dynamic, proprio per il “dinamismo” che si crea in seguito a tale deformazione prospettica. La designer rende le sue creazioni vive e dinamiche attraverso creazione di pieni e vuoti, pieghe e tagli, che definiscono le forme degli abiti. E, proprio attraverso tagli paralleli e plissé convergenti che Sabrina Persechino crea volumi puri ma dinamici, in cui è lo spazio, il vuoto, ad essere il vero protagonista che definisce le forme e il movimento. Così sui modelli rigorosi degli abiti, i tagli, le pieghe e le pelli creano movimenti ed evoluzioni che danno vita a fluidità e dinamismo.

Raffaella Celentano