adotta un mandorlo
12 Novembre 2020   •   Carlotta Giuliano

Adotta un mandorlo: dalla parte delle mandorle italiane e della biodiversità

«Adotta un mandorlo è il nome di un nuovo progetto che mira alla rivalutazione della mandorlicoltura tradizionale in Italia attraverso la catalogazione degli alberi e il sostegno ai produttori.»

Un’associazione, un progetto concreto, ma anche una semplice ed efficace esortazione: questo è Adotta un mandorlo, la macchina che, grazie alla collaborazione del Mipaaf, delle Regioni, delle Associazioni di categoria e di tutti i Docenti di Frutticoltura ed Arboricoltura delle varie Università italiane, lavora sul tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di rivalutare la mandorlicoltura tradizionale italiana.

Anche se l’Italia è l’unico paese al mondo a vantare mandorle di oltre 600 varietà, spesso chi le guarda con occhi inesperti è portato a credere che siano tutte uguali. D’altra parte, la commercializzazione su scala globale ha imposto l’impiego di tecniche di coltivazione moderne del tutto standardizzate, che spesso trascurano il fattore “territorio” e di conseguenza le caratteristiche tipiche di ogni frutto, quelle strettamente legate all’ambiente di crescita. Studi scientifici, invece, hanno certificato che la frammentazione e diversificazione della mandorlicoltura italiana, che agli occhi del mercato globale appaiono come un punto di debolezza, sono invece un punto di forza, un patrimonio inestimabile non solo per la ricchezza di biodiversità, ma anche e soprattutto per le differenze genetiche, gustative e nutrizionali. Così, se da un lato gli studi analitici consentono di approfondire la conoscenza delle varie cultivar, dall’altro evidenziano fattori di differenziazione e costituiscono uno strumento per il rilancio della mandorlicoltura italiana.

Adotta un mandorlo, dunque, è la voce delle mandorle italiane e dei loro oltre 30mila produttori, ma anche un’esortazione rivolta a tutti quelli che potrebbero desiderare di essere coinvolti in questa missione. Infatti, una volta effettuata la ricerca di mandorli antichi, verificata l’autoctonia con analisi genetiche e catalogate le schede amigdalografiche, nutrizionali e nutraceutiche, nel periodo più adatto l’Associazione si occupa di preparare i nuovi innesti e, al momento opportuno, piantumarli.

Quello che possono fare i sostenitori di questa iniziativa, invece, è adottare un albero. Sovvenzionare la cura di un mandorlo antico significa non solo tutelare la biodiversità e supportare una microeconomia, ma soprattutto conservare la storia la tradizione e un patrimonio nutrizionale e gustativo senza pari. I costi di mantenimento dei mandorleti sono più bassi di quelli delle coltivazioni intensive e i loro impianti sono un esempio naturale di agricoltura sostenibile, molto validi ma sicuramente migliorabili. Per contribuire alla causa, Adotta un mandorlo sul suo sito ha previsto la vendita di una serie di pacchetti: si inizia con la possibilità di adottare un albero o un innesto per un periodo di 1, 3 o 5 anni, oppure quella di sostenere un campo, la ricerca o le attività dell’associazione. Sempre sul sito, inoltre, sono disponibili all’acquisto bomboniere solidali e merchandising di vario genere, mentre alle aziende è riservata una proposta di partnership per fare green branding.

 

Carlotta Giuliano