World Press Photo 2019
22 Aprile 2019   •   Deborah Scaggion

World Press Photo 2019: Gli Italiani in Gara

«Una foto, un anno. I fotografi italiani ci raccontano il mondo di oggi al Wolrd Press Photo 2019»

In una società dominata dalle immagini, sempre più spesso ci chiediamo quale foto ci rispecchi di più: ce lo chiediamo quando scattiamo mille selfie, quando dobbiamo scegliere quale foto postare su Instagram dopo la nostra ultima vacanza, oppure mentre scegliamo una foto per il nostro curriculum.  Ma se vi venisse chiesto a quale immagine affidare il difficile compito di raccontare un intero anno della vostra vita, voi cosa rispondereste? Ad Amsterdam, l’11 Aprile scorso, una commissione di esperti ha provato a rispondere a questa domanda in occasione del World Press Photo 2019, un  concorso internazionale che ogni anno premia le migliori fotografie in diverse categorie. Il premio più prestigioso è il World Press Photo of the Year (Fotografia dell’Anno World Press), ovvero l’immagine che più di ogni altra incarna lo spirito dei tempi.  Per l’edizione di quest’anno, è stato premiato il lavoro del fotografo John Moore con un lavoro sull’immigrazione negli Stati Uniti: uno dei temi che ha ricevuto più attenzione nell’edizione di quest’anno.

Inoltre, tra i 43 finalisti nelle diverse categorie, spiccano anche i nomi di ben 3 fotografi italiani: Marco Gualazzini, Lorenzo Tugnoli e Daniele Volpe.

Marco Gualazzini

Il fotografo Marco Gualazzini ha cominciato la sua carriera fotografica nel 2004, lavorando per un giornale locale, ma negli anni ha lavorato con altri grandi titoli, come l’Espresso e il New York Times e ha vinto numerosi premi. Per il World Press Photo 2019 è presente in ben 3 categorie (World Press Photo of the Year, World Press Photo Story of the Year e Environment) e ha vinto nella sezione Environment (Ambiente) con un lavoro sulla crisi umanitaria in Ciad, raccontata attraverso gli occhi dei bambini orfani che vivono a Bol.  Molti dei loro, vengono dalla Nigeria e sono chiamati Almajiri, una parola derivante dall’arabo e significa “coloro che lasciano la loro casa per in cerca della conoscenza islamica”. Infatti, qui sono ospitati da una scuola coranica, ma passano le loro giornate ad elemosinare per la strada, in un contesto dominato dalla lotta e dalle armi, le stesse che poi disegnano sui muri.

Puoi seguirlo nei suoi viaggi attraverso i suoi profili social.

Lorenzo Tugnoli 

Lorenzo Tugnoli è un fotografo italiano basato a Beirut, Libano, da dove lavora per il The Washington Post e altre testate internazionali. È un autodidatta che ha appreso l’arte della fotografia attraverso i suoi viaggi intorno al mondo, ed oggi lavora principalmente in Medio Oriente.  Il suo toccante lavoro, nominato in ben due categorie del World Press Photo 2019, ha vinto il premio General News (Notizie Generali) e racconta la crisi umanitaria che affligge lo stato dello Yemen. Nei suoi scatti, da un volto a donne, uomini e bambini che spesso rimangono solo dei numeri nei report delle Nazioni Unite.

Potete seguire le sue storie attraverso la sua pagina Instagram.

Daniele Volpe

Sempre per la categoria General News del World Press Photo 2019, si incontra poi il nome di un altro italiano: Daniele Volpe. Lui è un fotografo italiano pluripremiato che oggi vive e lavora in Guatemala, da dove lavora per diversi magazine e alcune organizzazioni internazionali. In generale, i suoi lavori si concentra sulla denuncia degli abusi dei diritti umani e sociali in America Latina. La foto in gara è una casa vuota, abbandonata e ridotta in macerie a San Miguel Los Lotes, in Guatemala, dopo l’eruzione del vulcano Fuego. L’eruzione è stata una delle più disastrose dell’ultimo secolo in Guatemala e ha ucciso più di 300 persone, molte delle quali resto senza identità.

Potete seguire il suo lavoro attraverso le immagini dei suoi profili social

Deborah Scaggion

Crediti immagine di copertina: Almajiri Boy Marco Gualazzini, Italy, Contrasto