film italiani
06 Maggio 2020   •   Snap Italy

Film italiani che forse consideravi stranieri!

«Se un film ha come protagonista un attore americano non vuol dire che non possa essere Made in Italy. Ecco alcuni film italiani che vi stupirete essere realizzati da maestranze nostrane»

Siamo portati a pensare che cinema italiano voglia dire attori italiani, regista italiano, location italiane, tecnici italiani…ma in realtà non funziona affatto così. Sono moltissimi i film italiani che hanno come protagonisti attori stranieri o che sono girati all’estero, oppure che raccontano storie che non sono solite essere raccontate in Italia. Film come Il racconto dei racconti di Matteo Garrone è il primo esempio dopo anni di cinema fantasy Made in Italy e lo spettatore medio fatica ancora a credere che sia un prodotto italiano. Ora, con la rinascita del nostro cinema si sta lentamente tornando ai fasti del passato, quando l’Italia sapeva guardare oltre il proprio guardino ed era competitiva a livello internazionale. Ecco quindi 5 insospettabili film italiani, tra vecchi e nuovi, che non puoi fare a meno di recuperare.

La corrispondenza di Giuseppe Tornatore

Uscito nel 2016, La corrispondenza è un film di Giuseppe Tornatore che prende il soggetto del suo stesso libro e ne realizza un adattamento. Con protagonisti Jeremy Irons e Olga Kurylenko, La corrispondenza racconta la storia di una giovane studentessa universitaria che indaga la scomparsa del suo grande amore, un professore di astrofisica molto più grande di lei la cui assenza pesa sull’anima della protagonista. Il regista di Cinema Paradiso con questa pellicola riflette sull’esistenza dell’amore che tralascia spazio e tempo, mostrando che una “corrispondenza di amorosi sensi” è possibile e che due corpi in una sola anima non è solo una metafora. Il film è stato girato tra Italia, Scozia ed Inghilterra. Sicuramente non il miglior film del regista siciliano, ma allo stesso tempo una storia d’amore particolare raccontata con la sua solita maestria registica.

Mine di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro

Forse non made in Italy al 100%, ma di certo Mine è in grado di suscitare stupore quando si nominano i due registi. Mine è stato il caso cinematografico dell’anno dal momento in cui il pubblico si è reso conto che non si trattava del solito action-movie americano, ma dell’opera prima di due giovani registi milanesi, Fabio Guaglione e Fabio Resinaro. Un film dall’animo italiano ma girato in Spagna, con produzione e cast americani. Il protagonista è Mike, un soldato americano che in seguito ad una missione nel deserto, resta bloccato su una mina antiuomo ed è costretto ad attendere i soccorsi per più di 52 ore. Trama semplice ma che nasconde in realtà tantissimi livelli di lettura, che spazia dal film di guerra al thriller, fino ad arrivare alla sua vera essenza di parabola di formazione. Mine è una stupenda sorpresa per il nostro cinema, che dimostra di avere giovani registi che hanno il talento e la volontà per ritornare a livelli internazionali.

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Film italiani per… sognatori? The Dreamers di Bernardo Bertolucci

Uno dei film più controversi del maestro Bernardo Bertolucci, che nel 2003 tornava dietro la macchina da presa dopo il suo capolavoro Ultimo tango a Parigi. Anche qui l’ambientazione è la città francese, che fa da sfondo ad una storia d’amore morbosa e passionale, che si spinge oltre ai limiti morali e sociali. Protagonista assoluto è il triangolo amoroso che passerà alla storia come uno dei più intriganti mai visti al cinema, quello tra Louis Garrel, Michael Pitt e con l’esordiente Eva Green. Durante un’estate del ‘68 parigino, rimasti soli mentre i genitori sono in vacanza, Isabelle e Theo invitano a casa loro Matthew, un americano appena conosciuto. I tre si chiudono in casa e stabiliscono delle regole di comportamento: durante la reclusione arriveranno ad esplorare emozioni, erotismo e sensazioni sempre più estreme, mettendosi alla prova per capire fin dove sono disposti as arrivare. Un film conturbante e sensuale, ma anche poetico nella sua presa di posizione riguardo ai tabù legati al sesso (Bertolucci fece scandalo mostrando molte scene di nudo integrale). Imperdibile.

Io sono l’amore di Luca Guadagnino

Regista raffinato e sempre con uno sguardo rivolto oltre l’Italia, Luca Guadagnino realizza nel 2010 quest’opera dalla spiccata personalità e che suscitò opinioni contrastanti di critica e pubblico. Io sono l’amore è un melodramma famigliare borghese, se vogliamo anche banale, se non per la messa in scena dell’animo dei personaggi. La bellissima ed algida attrice inglese Tilda Swinton è affiancata dall’americana Marisa Berenson e da un cast italiano di tutto rispetto, tra cui Flavio Parenti e Alba Rohrwacher. Il film è stato candidato ai Golden Globes e ai Bafta nella sezione Miglior Film Straniero ed anche all’Oscar per la categoria Miglior Costumi.

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L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci

Ancora un film di Bernardo Bertolucci, una pietra miliare del cinema, la pellicola che lo consacrò a livello internazionale. Chi non ha mai visto questo capolavoro faticherà a credere che si tratti di un film italiano essendo un colossal epico che raramente siamo abituati a vedere in Italia. Uscito nel 1987, L’ultimo imperatore fu importantissimo anche nella sua fase di riprese, in quanto Bertolucci ottene il rarissimo permesso, soprattutto per un regista non cinese, di fare le riprese entro le mura della Città Proibita, potendo così mostrare per la prima volta l’autentica ambientazione della corte cinese in un film occidentale. Ventimila comparse, trecento tecnici tra italiani, inglesi e cinesi, a lavoro su di un set per circa dieci mesi. Il film ripercorre la vita di Pu-Yi, l’ultimo imperatore della Cina che aveva solo tre anni quando salì al trono. Il film è il ritratto di un bambino divenuto uomo senza poterlo essere veramente e fu un trionfo alla notte degli Oscar, vincendone nove, tra cui Miglior Regia, Migliore scenografia, migliori costumi e miglior colonna sonora. Un record assoluto che rende l’ultimo imperatore il film ad aver vinto più Oscar tra tutti i film italiani. Servono altri motivi per recuperarlo?

Film italiani dall’animo internazionale o film internazionali dall’animo italiano? Forse sarebbe il caso di chiamarlo semplicemente buon cinema.