visitare vercelli
18 Ottobre 2018   •   Snap Italy

Visitare Vercelli, la capitale italiana del riso

«Visitare Vercelli vuol dire conoscere prima di tutti una delle porte di accesso al Monferrato, considerato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.»

Eccoci nuovamente in partenza, stavolta per visitare Vercelli, in una terra ricca di prodotti gustosissimi come il Piemonte. La città deve l’origine del suo nome ai Celti, che pare furono anche i fondatori, avvenuta poco prima della conquista da parte dei romani, che costruirono il Municipium nel centro storico, andato poi distrutto. Visitare Vercelli, però, è anche scoprire la sua importanza attraverso la coltivazione del riso, con tanto di Stazione Sperimentale di Risicoltura e la più importante Borsa azionaria del Riso.

Per chi si trovasse da queste parti, visitare Vercelli al meglio lo si può fare partendo dal suo centro storico e da Piazza Roma, al cui interno sorge l’Abbazia di Sant’Andrea, simbolo della città, costruita per volere del cardinal Guala Bicheri; il luogo è noto per un episodio importante, cioè è il luogo in cui venne siglata la pace tra Guelfi e Ghibellini alla presenza dell’Imperatore Enrico VII. Inoltre all’interno è presente anche la Tomba del primo abate: Tommaso Gallo.

Visitare Vercelli tra le opere d’arte

Proseguendo il vostro percorso per visitare Vercelli, vi imbatterete nella Cattedrale di Sant’Eusebio, meglio conosciuta come il Duomo di Vercelli; il suo nome è una dedica proprio al suo fondatore, primo vescovo della città. Nel corso degli anni il monumento è stato distrutto e ricostruito parecchie volte, dell’originale ci rimane solo il campanile che si trova vicino alla cupola; all’interno però sono presenti altri elementi di pregio, come i dipinti e la cappella con le spoglie di Sant’Eusebio e la cappella della Madonna dello Schiaffo che ospita le spoglie di Amedeo IX di Savoia.

Visitare Vercelli è bello per chi adora conoscere i musei, come il Museo del Tesoro del Duomo: si trova all’interno del palazzo arcivescovile e raccoglie una serie di opere d’arte orafa, tessile, pittorica e scultorea provenienti dal patrimonio della cattedrale di Vercelli, tra cui il crocifisso di ottone; cosi come il Museo dell’Opera del Duomo che al suo interno ospita due stanze degli antichi appartamenti Savoia, dove ha dimorato anche Papa Giovanni Paolo II durante la visita nel 1984.

Proseguiamo il nostro tour per visitare Vercelli andando a fare un saluto alla statua di Camillo Benso Conte di Cavour, al centro di Piazza Cavour, nel cuore della città, eretta come omaggio a questa figura storica, legata a Vercelli; cosi come la Torre dell’Angelo, unico elemento rimanente di una vecchia casa.

Visitare Vercelli: le curiosità

Visitare Vercelli è anche scoprirne le tante curiosità legate a questa città: Vercelli, ad esempio, è citata molte volte da Dante nella Divina Commedia, precisamente nell’Inferno, e ci fa capire che il poeta abbia percorso la terra vercellese, e abbia osservato il suo digradare dalle Alpi da occidente e il suo estendersi ad oriente, dando principio alla pianura padana:

[…] e disse: «O tu cui colpa non condanna
e cu’ io vidi su in terra latina,
se troppa simiglianza non m’inganna,

rimembriti di Pier da Medicina,
se mai torni a veder lo dolce piano
che da Vercelli a Marcabò dichina. […]

Dopo tanta storia e cultura, è tempo di fare una piccola sosta, almeno pochi minuti per sapere che visitare Vercelli significa anche buona cucina, ad esempio una delle specialità dolciarie del posto sono i bicciolani: pastafrolla e tante spezie tra cui la cannella; o anche la tartufata: torta tipica della città, composta da tre dischi di pan di Spagna inumiditi da un composto alcolico a base di rum e maraschino. Il tutto è farcito con crema chantilly alle nocciole mentre i bordi sono ricoperti di granella di nocciole. La torta è guarnita da fragili onde di cioccolato abbondantemente cosparso di zucchero a velo.

Concludo questo breve tour per scoprire come visitare Vercelli, con il Vercelli book, cioè un antico manoscritto in lingua inglese composto da centotrentasei sottili fogli di pergamena, conservato nella Biblioteca Capitolare di Vercelli. Non è mai stato chiarito come il testo fu trasferito dall’Inghilterra a Vercelli, in Italia, anche se alcune ipotesi a riguardo ci dicono che forse il Vercelli Book è un lascito di un pellegrino diretto verso Roma. La città infatti costituiva una delle tappe della Via Francigena, motivo per cui molti pellegrini e studenti di origine britannica passavano di lì.

Argia Renda