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26 Maggio 2017   •   Carolina Attanasio

Visitare Ferrara, una pedalata nella storia

«Ritmi lenti, fruscio di biciclette, eccentrica discrezione: visitare Ferrara è un’immersione nella cultura che traspira da ogni poro delle mura storiche. Facciamoci un salto»

La prima volta che sono andata a visitare Ferrara ero poco meno di un’adolescente, mi ci ha portata mio fratello (quella, e altre volte dopo) in uno dei suoi weekend a fare su e giù per l’Italia. Si andava a Maranello, a venerare il santissimo sacramento della Ferrari, se era dicembre si faceva un salto al Motor Show a Bologna, se era un qualsiasi altro mese dell’anno lo accompagnavo, giovane e inesperta, a fare lo shopping dei gentiluomini, un certo tipo di scarpe, un certo orologio, quel cappotto cammello, l’understatement che solo alcuni uomini capiscono. Attraversavo le mura d’ingresso della città e mi sentivo in salvo dal ronzio di centinaia di chilometri fatti in autostrada, dai finestrini vedevo tutti andare in bicicletta, avvolti in sciarpe larghe e cappottoni, nemici giurati della nebbia e degli zero gradi nelle sere d’inverno.

E così Ferrara mi è rimasta nella mente, la città delle biciclette. Certo, poi ho scoperto che più o meno ovunque nel nord est dell’Italia c’è questa grande abitudine, ma io continuo a pensare che tutte le bici del mondo siano partite da Ferrara.

E insomma, che la si giri su due ruote o a piedi, questa città della pianura emiliana è un gioiello raro di estetica e funzionalità. Governata per tre secoli dagli Estensi, Ferrara deve proprio a loro l’aspetto che ancora oggi si può ammirare, un’urbanistica totalmente a misura d’uomo, a metà strada tra Medioevo e Rinascimento. Vi ricordate quando vi avevo detto che l’Italia detiene il record di luoghi Patrimonio dell’umanità Unesco (ad esempio qui)? Ecco, nel visitare Ferrara siete dentro uno di questi siti.

Per visitare Ferrara bisogna iniziare dal cuore pulsante della città, il Castello Estense. Casa dei Duchi d’Este, è stata una delle corti più prestigiose d’Europa e ha permesso uno sviluppo urbano straordinario. Sotto il dominio estense gran parte del Delta padano venne bonificato e Ferrara conobbe una grandissima prosperità artistica e culturale. Mattoni rossi, quattro torri, balaustre bianche e l’immancabile fossato, oggi il Castello è visitabile attraverso un percorso museale che attraversa gli appartamenti e il cortile; dalla Torre dei Leoni si gode un favoloso panorama sulla città.

La Cattedrale di Ferrara, intitolata a San Giorgio, è stata edificata nel 1135 e modificata più volte, lo si intuisce dagli elementi sia gotici che romanici presenti sulla facciata. Il suo imponente campanile è attribuito a Leon Battista Alberti; lungo la fiancata, in piazza Trento e Trieste, l’antica Loggia dei Merciai se ne sta lì dal Medioevo, quando era occupata dalle botteghe dei mercanti. Il Palazzo dei Diamanti, altra tappa obbligata, è sede della Pinacoteca Nazionale, la sua facciata tridimensionale prende vita con 8.500 blocchi di marmo che compongono il bugnato (il rivestimento decorativo esterno) ed è uno degli edifici rinascimentali più conosciuti al mondo. Al suo interno trovano posto la collezione permanente e uno spazio dedicato alle mostre temporanee. Pedalando a zonzo potreste arrivare nella via intitolata a Ludovico Ariosto, dove – al civico 67 – troverete la casa del sommo scrittore.

Adiacente al Corso della Giovecca, il Teatro comunale di Ferrara nasconde una sopresa: il suo cortile interno è la Rotonda Foschini, così chiamata per la forma ovale, uno degli scorci più suggestivi di Ferrara e la più bella prospettiva che i vostri smartphone possano inquadrare.

Vi segnalo anche il MeisMuseo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah, che sorge sulle ceneri dell’ex carcere di via Piangipane, a breve distanza dall’area del ghetto ebraico, tenete d’occhio questo posto la cui apertura è prevista a breve.

Visitare Ferrara vuol dire, soprattutto, pedalarla. La bici vi porterà attraverso piccoli quartieri, osterie, botteghe, i Musei civici, il ghetto ebraico. Un piccolo tour da non mancare è quello sulle antiche mura, una cinta rimasta praticamente intatta nel tempo: percorribili a piedi o in bici, vi accompagnano per 9 chilometri di storia sulle tecniche difensive e di rafforzamento della città.

Pedala e pedala avrete fame, non ci pensate due volte e fiondatevi da Cusina e Butega, il punto di riferimento della cucina tradizionale ferrarese: cappellacci alla zucca, lasagne, maccheroni, Prosciutto di Parma con melone e fichi e potrei andare avanti ancora a lungo, ma fate prima ad andarci. Se siete di quelli che fanno il pieno di prodotti tipici in valigia, a Piazza della Repubblica c’è Ferrara Store, che dalla pasta ai dolci accontenta tutte le vostre richieste. Dove dormire? Concedetevi un soggiorno a regola d’arte all’Hotel Europa, antico palazzo signorile nel cuore di Ferrara dall’illustre passato, che ha visto ospiti del calibro di Giuseppe Verdi, Edoardo d’Inghilterra, D’Annunzio, Strauss, Zola, Dumas; nei salotti affrescati si trova un ritratto di Napoleone e Giuseppina Beauharnais che pare sia stato donato proprio da Napoleone agli antichi proprietari.

A seconda del periodo dell’anno in cui capitate (vi consiglio primavera e autunno), qui trovate gli eventi in corso in città e in provincia.

Lenta, meravigliosa, discreta: visitare Ferrara libera la mente e l’acido lattico delle vostre gambe, che mai avrebbero immaginato pedalata più bella tra storia e cultura.

Carolina Attanasio