06 Giugno 2016   •   Redazione

VISCERE: il progetto di musica davvero indipendente

“Noi indie? No, semplicemente indipendenti. Questa la regola di VISCERE.”

VISCERE è una compilation periodica ideata nel 2013 dalla band “unminutodisilenzio” allo scopo di omaggiare la musica pulita, fatta con onestà. In un panorama musicale, sia indie che mainstream, che tende sempre di più alle logiche affaristiche e di mercato, questo ambizioso progetto si pone l’obiettivo di dar voce ad artisti emergenti rigettando le tipiche dinamiche del business. VISCERE rispetta il lavoro creativo e promozionale di ogni band e musicista, preservandone da ogni contaminazione il messaggio artistico. Oltre a questo ha come obiettivo l’organizzazione di un tour di concerti lungo il territorio nazionale, includendo tutti quegli artisti meritevoli che non sono rientrati per motivi organizzativi nella compilation.

Insomma un progetto davvero degno di nota che vede coronare quest’anno il suo quarto successo: lo scorso 20 maggio è infatti uscito VISCERE 3.5, compilation questa volta dedicata alla musica elettronica, con venature ambient, harsh noise, drone. Fra i protagonisti della tracklist, alcuni degli artisti già noti al pubblico di genere come Niagara, Mai Mai Mai e Rico degli Uochi Toki. Prima di loro hanno collaborato al progetto moltissimi altri musicisti che hanno dato vita ai precedenti tre volumi: Architecture of the Universe, Cosmetic, Good Morning Finch, Mary in June, Talk to me, Valuna, Kairo, Giardini di Mirò, Montezuma, Inesattos e molti altri.

 

In occasione dell’uscita del nuovo VISCERE 3.5, noi di Snap Italy abbiamo intervistato direttamente uno dei fondatori del progetto, Federico Petitto, che gestisce l’organizzazione di VISCERE insieme a Riccardo Izzo.

Come e quando e’ nata l’idea di un progetto tanto ambizioso?

“E’ nata all’incirca tre anni fa, quando non pensavamo certo “ehi, mettiamo su un progetto ambizioso!”. La creatura VISCERE è cresciuta piano piano, sia in termini di consapevolezza nostra che in termini di risposta del pubblico. Una nicchia che pian piano si sta allargando e che si distingue per una ammirevole attenzione all’ascolto. D’altronde per noi la musica NON è intrattenimento.”

Perche’ il nome VISCERE?

“Ci piace la musica fatta di cuore e di pancia, senza compromessi e senza fini diversi dal bisogno espressivo. Viscere esprime un qualcosa che viene da profondità infuocate, senza alcun filtro o tentativo di ripulirle. Semmai lo scopo è lasciarsi travolgere. Ci piace osare e distaccarci da ciò che è considerata musica indipendente oggi, che così come quella mainstream non dice quasi più niente di buono (salvo eccezioni).”

Quali obiettivi vi siete posti nel portare avanti il progetto?

Dare voce a realtà e ad artisti che non vogliono sapere come funziona il gioco, che non vogliono adeguarsi ad un sistema che parla continuamente di ‘farsi amico quel personaggio in vista, di vantaggio personale’, oppure di mostrare qualcosa di diverso da quel che si è solo per dare un’immagine più redditizia. E’ quello che chiamiamo opportunismo, arrivismo, autopompaggio, affarismo: tutte cose che con VISCERE non hanno nulla a che fare. Noi rivendichiamo il fatto che la nostra crescita di questi anni è venuta DAL NULLA, senza essere gli ‘amichetti’ di nessuno. Ci siamo fatti largo solo con la forza e la chiarezza delle nostre posizioni.

Rappresentate una netta opposizione al mercato musicale italiano, ma quali sono le logiche con cui operate?

“Cerchiamo di promuovere un modo di fare arte e cultura che metta all’angolino tutto ciò che è marketing e business. Forse questa è l’unica forma di indipendenza che ha davvero senso.”

Avete collaborato con molte band emergenti nel corso di questi anni. Quali caratteristiche deve avere un artista per entrare a far parte di VISCERE?

“Non deve voler sapere le regole del gioco necessarie per ‘diventare qualcuno’. Non deve ammiccare, non deve cercare di farci amici, ma semplicemente dimostrare di essere una persona pulita ed umile con cui condividere questa nostra visione del mondo. Deve essere coraggioso, proporre qualcosa di forte, che può far storcere il naso ai più. Ciò non significa proporre volontariamente musica brutta, ma un’estetica nuova, diversa.”

Volete raccontare qualche episodio particolare che ha accompagnato la storia di VISCERE

“Mi vengono in mente episodi che raccontano quanto abbiamo detto prima. Siamo entrati nella vita di alcune band e artisti da perfetti sconosciuti. Penso a Raein e a Rico degli Uochi Toki. Abbiamo chiesto loro, con poche speranze: “Vi va di mettere un vostro inedito a disposizione di un progetto di musica pulita che combatte le logiche del business musicale nostrano?” E loro: “Ok ve lo mandiamo a breve”. Questo per farti capire lo spirito che dovrebbe iniziare a diffondersi nella nostra industria musicale.”

Ormai giunti al quarto volume di VISCERE, quali obiettivi avete per il futuro?

“Coinvolgere progetti stranieri, dopo che per due volumi ci siamo andati vicini (un gruppo francese e un pazzo russo che però purtroppo non avevano inediti a disposizione). Nel futuro immediato i nostri amici di Anagni si impegneranno per la seconda edizione del festival VISCERE, che si terrà questa estate nella città dei papi. La scorsa edizione, la prima in assoluto, è andata benissimo.”

Chiara Cavaterra