viaggio in sicilia
10 Marzo 2020   •   Carolina Attanasio

Viaggio Sicilia: ecco la meta 2020 del New York Times

«In queste settimane di tribolazione per il turismo italiano, un viaggio in Sicilia è quello che ci vuole per riportare la fiducia nel nostro Paese, ci dà una mano il New York Times»

A dispetto delle più catastrofiche previsioni dovute al Coronavirus, un viaggio in Sicilia – insieme a Molise e Urbino – potrebbe riscattare la stagione turistica a cui l’Italia va incontro. La cosa, in parte, sarebbe merito del New York Times, che nella sua autorevole classifica sulle mete da non perdere nel 2020 ha inserito le 3 destinazioni italiane.

La triade italiana vince per diversi motivi. Il Molise, introdotto con un ironico “Non ne avete mai sentito parlare? Non sentitevi in imbarazzo” si fa strada in classifica proprio per il suo essere poco conosciuto, e quindi garanzia di incontaminazione e genuinità. Urbino, con la grane storia e cultura delle Marche e i 500 anni dalla morte di Raffaello, per il quale sono già iniziate celebrazioni in tutta Italia.

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L’Italia che non molla

La Sicilia, oltre l’ovvio, vince per un motivo particolare: l’impegno nel turismo sostenibile. Il quotidiano statunitense cita l’app EtnAmbiente, che dal 2019 invita i turisti a segnalare tutti i casi di inquinamento che incontrano lungo i loro tragitti di viaggio sull’isola e la Food Heritage Association, che celebra la genuinità della cucina siciliano. Un viaggio in Sicilia era già stato raccomandato da Forbes e il New York Times ha rafforzato il concetto, riportando questo trafiletto:

“C’è del fermento in Sicilia, e non è solo l’Etna, che ha ricominciato a eruttare nel 2019. Una nuova ondata di turismo verde sta attraversando l’isola del Mediterraneo, dove gruppi di base non profit hanno iniziato a guidare iniziative sostenibili di turismo volontario, come EtnAmbiente, che ha lanciato un’app nel 2019 per aiutare la gente del posto e i turisti a fotografare e denunciare l’inquinamento, sempre più un problema a livello dell’isola. Queste iniziative sono diventate una potente rete per aiutare a ridurre la plastica e preservare i paesaggi e gli habitat marini unici.

La famiglia di vini Tasca d’Almerita in Sicilia ha trasformato una fattoria abbandonata sulle pendici dell’Etna in un’azienda vinicola, aprendo nel 2020, offrendo seminari e degustazioni di vini. La scuola di cucina Anna Tasca Lanza della famiglia ha lanciato anche la Food Heritage Association, un gruppo no profit che celebra gli ingredienti siciliani. L’anno scorso è stato inaugurato Historic Trains of Taste, una serie di escursioni panoramiche in treno che hanno recentemente collaborato con Slow Food Sicily per portare i visitatori in gite nei luoghi enogastronomici meno conosciuti.

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Tra questi c’è Zash, un hotel e ristorante nel cuore di un agrumeto locale alla base dell’Etna che ha ricevuto la sua prima stella Michelin nella guida del 2020. Uncovr Travel, un tour operator per piccoli gruppi (fino a otto ospiti) specializzato in Sicilia, ha lanciato tour in auto elettrica per produttori e artisti locali nel 2020. Palermo vedrà novità in alcune attività ricettive, tra cui Villa Igiea di Rocco Forte, che si è impegnata a offrire servizi privi di plastica come infradito di paglia e acqua inscatolata, mentre l’NH Hotel Group, una catena dedicata agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, darà alla sua proprietà di Palermo un rinnovamento significativo.”

Tanti esempi, tutti virtuosi, guidano quella che al momento potrebbe essere la molla che riscatterà la nostra primavera-estate, che il Coronavirus sta seriamente compromettendo. Tra tante notizie – ingiustamente – da cardiopalma per il turismo italiano, un’isola felice c’è. Facciamoci tutti un bel viaggio in Sicilia.

Carolina Attanasio