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04 Marzo 2019   •   Carolina Attanasio

Sambuca: scoprite dove è possibile comprare casa a 1 euro

«Se cercate un posto dove investire in una bella casa per le vacanze, a Sambuca ve le tirano dietro a 1 euro. Facciamo un salto nel Borgo dei borghi 2016 e scopriamo perché vale la pena andarci»

Sambuca, non l’alcolico ma il Borgo più bello d’Italia 2016, svende le sue case a 1 euro. Quando si dice fare un investimento immobiliare. Che succede nel delizioso paesino siciliano? Niente che non stia già accadendo anche in altri piccoli Comuni italiani che, stanchi e stremati dalla diaspora dei propri residenti, le provano tutte per non condannarsi all’oblìo. La trovata del momento è quella di dar via le case a 1 euro per ripopolare il borgo, favorire il turismo locale e recuperare il patrimonio urbanistico, che in molti casi è di notevole caratura artistica.

Comprare casa a Sambuca a 1 euro

Sambuca sta salendo agli onori della cronaca, forte del rilancio di questa iniziativa su una serie di testate internazionali, come già successo per altri borghi. La differenza dove sta? Lo spiega il vicesindaco Giuseppe Cacioppo, che afferma «al contrario di altre città che hanno semplicemente fatto propaganda, questo Comune possiede tutte le case che sono state messe in vendita a 1 euro. Non siamo intermediari tra vecchi e nuovi proprietari. Tu vuoi la casa? Noi te la diamo». In realtà la cosa funziona così: oltre a tirar fuori 1 euro dalla vostra tasca, dovete versare un contributo cauzionale di 5mila euro e impegnarvi in lavori di ristrutturazione di almeno 15mila euro. Come dire, bello tutto però – per vivere a Sambuca – qualcosina dovrete fare. Ultimati i lavori, il Comune vi restituirà il deposito e potrete godervi la vostra dimora, in un borgo che, effettivamente, merita. Perché andarvene a Sambuca? Ve lo spieghiamo noi.

Sambuca e dintorni

Nella grande provincia agrigentina (a un’ora dalla Valle dei Templi, per dirvi), Sambuca non ha dato i natali al famoso liquore, come potreste pensare: la sambuca, semplicemente, si ottiene dalla pianta di sambuco ed è stata commercializzata per la prima volta secoli or sono, a Civitavecchia. Ora che vi abbiamo tolto ogni velleità alcolica sul piccolo borgo siculo, vi spieghiamo perché è comunque un’ottima idea andarci. Sambuca ha origine araba e affaccia trionfante sulla Valle del Belice: secondo fonti e leggende, fu fondata dall’Emiro Al Zabut nell’827. Non è difficile credere il contrario, visto che un intero quartiere, i “Vicoli Saraceni”, è una specie di museo a cielo aperto di cultura arabo-sicula. Il quartiere saraceno, difatti, mantiene ancora intatto lo stile tipico arabo, fatto di cortili, archi, piazzole, che la gente del posto chiama “setti vaneddi”. Sambuca non si fa mancare miti e leggende, uno dei più conosciuti è quello riguardante la Via Fantasma, che taglia il quartiere arabo in due: è chiamata così dalla fine del 1800, quando pare che siano stati avvistati degli spiriti di guerrieri arabi.

Il Teatro Comunale l’Idea è piccolo, ma notevole al contempo: coetaneo dei più famosi Bellini di Catania e Massimo di Palermo, questo teatro contiene ben tre ordini di palchi. Matrice è il nome della Chiesa Madre di Sambuca, con la sua facciata di tufo, vi aspetta per stupirvi, con i suoi interni imponenti e il campanile a guglia piramidale. Sambuca è il regno dei Palazzi, i principali sono Palazzo Di Leo e Palazzo Oddo, sede del Comune, ma lungo tutto il borgo resterete affascinati da numero e varietà di queste dimore storiche.

La Fortezza Mazzallakkar, sul Lago Arancio, è considerato uno dei luoghi più suggestivi, perchè periodicamente viene sommersa all’alzarsi del livello delle acque. Proprio dal Lago partono lunghi sentieri dove fare trekking e godersi il paesaggio paradisiaco dei dintorni. Sambuca è vicina all’area archeologica di Monte Adranone, che contiene testimonianze preistoriche preziosissime, come i reperti di zanne di mammut. Vicinissimi anche il Parco di Selinunte, la meravigliosa Sciacca e Menfi.

Cucina tipica

Se amate il formaggio, non andatevene senza provare la Vastedda della Valle del Belice DOP, un formaggio di pecora unico. Sarà difficile che sopravviviate anche alle “minni di virgini”, dolce tipico a base di pasta frolla, zuccata, cannella, cioccolato. Il vino, importantissimo. Il territorio è il regno del Nero d’Avola e si circonda di cantine di altissima qualità.

Carolina Attanasio