turismo in italia
23 Aprile 2020   •   Carolina Attanasio

Turismo in Italia, i come e i quando della ripartenza

«Che fine ha fatto il turismo in Italia? A resuscitarlo non saranno solo le scelte del Governo, ma anche quelle di ciascuno di noi. Ripartiamo da casa»

Se qualche mese fa ci avessero detto che il turismo in Italia sarebbe andato alle ortiche nel giro di qualche settimana, la cosa ci avrebbe fatto più ridere di tutti i meme di Conte, De Luca, Mattarella e il Papa messi insieme. Se c’è una cosa su cui avremmo potuto mettere la mano sul fuoco, era proprio la matematica certezza che il turismo in Italia non sarebbe mai morto, avrebbe potuto cambiare, certo, ma morire? Giammai.

Invece eccoci qua, con oltre 40 giorni di quarantena sulle spalle, un nemico invisibile e una salda incertezza sul futuro. Che ci serva da lezione per ogni volta che dimenticheremo che una giornata può finire molto, molto diversamente da come è iniziata.

Scrivo queste righe prima del 4 maggio, giorno della terra promessa che potrebbe riportarci finalmente col naso fuori dalla porta, protetto da mascherina, sia chiaro. La verità è che il turismo, a oggi, non sa cosa fare di se stesso. È in una specie di limbo nel quale, oltre alla certezza economica, sono venuti meno paradigmi e modi di fare, che difficilmente troveranno di nuovo applicazione, quando e se la macchina ripartirà. Probabilmente lo ritroveremo disteso sul lettino di qualche psicanalista, a domandarsi come la sua vita perfetta sia andata improvvisamente a rotoli. Cosa ci hanno insegnato milioni di anni e di storia? Che chi non cambia, muore. Il cambiamento, bello o brutto che sia, ha sempre determinato il dna di quelli che ce la fanno, lasciando indietro il resto. Severo ma giusto. Dopo quello che abbiamo visto e sentito nelle ultime settimane, pensare di poter tornare a fare quello che facevamo prima è stupido, oltre che impossibile. Urge un cambiamento.

turismo in italia

I tempi della ripresa

Sarebbe bello darci una data, ma così non è. L’incertezza legislativa, economica ed epidemiologica impedisce di fare previsioni ragionevolmente serene, ma uno spiraglio c’è, sebbene non per tutti. Tanto per cominciare, quante persone potranno viaggiare? Presumibilmente quelle che sceglieranno di muoversi con mezzi propri, non in gruppo, e con un portafoglio dal quale avanzi ancora un budget per le vacanze. Quanti di voi possono dirlo adesso? Alzate la mano. Ecco, appunto. Tuttavia, l’unica cosa più forte del rischio di restare poveri è la voglia incrollabile di uscire dalle mura domestiche, questo potrebbe contribuire a rimettere in sesto alcune delle realtà turistiche in crisi. Quali?

Turismo in Italia: dove andare

La risposta, in fondo, potete darvela da soli. I sondaggi evidenziano sempre più fortemente il desiderio di spostarsi, anche se non di molto, ma spostarsi. Fermo restando che sarà la legislazione a determinare le modalità, è quasi certo che non vedremo l’estero o località molto lontane dal posto in cui viviamo fino all’arrivo di un vaccino. Naturalmente, le cose potrebbero cambiare col passare delle settimane, tuttavia se doveste pensare a un posto dove andare una volta fuori di casa, quale sarebbe? State pensando all’aria aperta, scommetto. E l’idea di frequentare un posto affollato non vi alletta poi così tanto. Chi sono i vincitori qui? Montagna, mare (senza plexiglass, si spera), piccoli borghi, attività outdoor. Con le giuste precauzioni, questo potrebbe diventare il momento d’oro del turismo lento e responsabile.

turismo in italia

I comportamenti futuri

Se c’è una cosa che il lockdown ci sta insegnando, oltre all’arte di tenere a bada i nervi, è certamente un’attenzione maggiore verso il mondo che ci circonda. Il Coronavirus, nella sua subdola invisibilità, ci ha resi democraticamente uguali, e tutti sulla stessa barca. Finiti i tempi in cui malattie e povertà erano solo un problema degli altri, ogni mattina ci affacciamo alla finestra accorgendoci che l’aria è più pulita,  che il mondo è un posto migliore senza di noi. Questo potrebbe ragionevolmente portarci a modificare molti comportamenti abituali, anche riguardo ai viaggi. Muoverci più lentamente ,a piedi o in bici, privilegiare scelte alimentari genuine, evitare di accalcarci nelle destinazioni di massa potrebbe contribuire a segmentare più equamente quel turismo in Italia che, fino a qualche settimana fa, pochi luoghi fagocitavano a sfavore di altri.

turismo in italia

A ognuno il suo Paese

Siamo sempre andati in giro a vantarci dell’Italia, ma quanti di noi la conoscono veramente? Se non ora, quando: su Snap Italy vi abbiamo sempre raccontato quanto fosse bello il posto a pochi chilometri da casa, magari stavolta vorrete andarci davvero. Del resto, non avete scelta.

Carolina Attanasio