trieste 2020
15 Gennaio 2020   •   Carolina Attanasio

Trieste 2020, cosa succede nella Capitale europea della scienza

«Trieste 2020 è la Capitale della scienza e si prepara a ospitare l’ESOF, il Forum internazionale delle scienze. Scopritene di più e approfittatene per visitarla»

L’EuroScience Open Forum ha scelto, Trieste 2020 è realtà. La Capitale designata per la scienza può finalmente aprire i battenti e, fino al 2022, vantare questo titolo e ospitare il Forum dal 5 al 9 luglio. Cosa succede in città?

Intanto, Trieste 2020 è stata scelta tra una rosa di città perché corrispondente a pieno a una serie di parametri corrispondenti ai principi dell’organizzazione, identificandosi come uno storico hub di ricerca e innovazione, riconosciuto a livello europeo. Anche la posizione strategica della città, che strizza l’occhio ai confini orientali dell’Europa, è stata considerata un punto di vantaggio per renderla l’ombelico del mondo scientifico.

trieste 2020

Trieste 2020, il Forum e uno sguardo alla città: cosa succede a ESOF 2020

L’EuroScience Open Forum si propone, ogni biennio, di toccare e promuovere le tematiche legate alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione come chiavi per lo sviluppo responsabile e sostenibile, centrato sulle persone. Stimolare la discussione sui temi scientifici è fondamentale per anticipare il loro impatto sulla vita di tutti i giorni, soprattutto dal punto di vista etico. Trieste 2020 sarà il centro di una serie di talk e discussioni su come la ricerca, le istituzioni, le accademie e i governi possono cooperare per utilizzare al meglio l’innovazione. A Trieste 2020, in particolare, ESOF vuole andare più nello specifico, costruendo un network tra i Paesi dell’Europa centro-orientale, integrando le relazioni tra mediterraneo, nord Africa e Asia Centrale e – last but not least – creando un museo dedicato alla scienza e alla tecnologia. Il motto è Freedom for science, science for freedom.

Science in the city Festival 2020 (27 giugno – 11 luglio)

Non siete scienziati? E che problema c’è, potete sempre vivere Trieste 2020 da spettatori, facendo un salto al Festival collegato all’ESOF, evento imprescindibile per ogni città della scienza che si rispetti. La città si animerà con eventi, parade, teatro e incontri volti ad avvicinare le persone al fantastico mondo della scoperta scientifica. Se date un’occhiata al programma vi renderete conto che si tratta di un’ottima scusa per tutti i curiosoni che vogliono approfittare del Festival per conoscere meglio Trieste.

Esplorare Trieste 2020

Forse non sarà la metà turistica più gettonata d’Italia, ma proprio questo è il motivo per cui visitare Trieste può rivelarsi una grande sorpresa. Geograficamente messa in secondo piano rispetto alle grandi città d’arte, a cui non ha nulla da invidiare, Trieste è bella perché vive da sempre l’atmosfera di posto di confine, una miscellanea di culture e modi di fare diversi, che la rendono italiana e internazionale. D’inverno la bora soffia forte e i tramonti hanno i colori di un quadro di Van Gogh. La sua eleganza le conferisce un fascino unico, con quel tocco austroungarico che lascia a bocca aperta. Partite da Piazza dell’Unità e meravigliatevi dei suoi spazi e della sua magnificenza. Il must del classico lo trovate al Caffé degli Specchi, del 1839, dove lo stop colazione è un obbligo morale. Piazza della Borsa, una “piccola Wall Street”, è di passaggio, poi via verso il lungomare e il Museo civico Revoltella, dedicato all’arte moderna, dove trovate artisti del calibro di Giorgio de Chirico e Arnaldo Pomodoro. Lo spazio per la religione riservatevelo visitando, tra le altre, l’unica chiesa barocca di Trieste, il Santuario di Santa Maria Maggiore.

trieste 2020

La cucina tipica

Si parte dalla jota, zuppa a base di crauti, fagioli, patate, salsicce e pancetta affumicata o, se volete stare più leggeri, optate per la zuppa de bobici, con mais e fagioli. La carne la fa da padrona, con i cevapici (coppa di maiale con senape, crauti e rafano) e la calandraca, spezzatino di vitello piccante con patate. Il vino della zona, rosso, è il Terrano, e sposa benissimo tutte queste pietanze.

Carolina Attanasio