todi festival 2020
31 Agosto 2020   •   Carlotta Giuliano

Todi Festival 2020: teatro, musica e arte per salutare settembre

«Ogni giorno un programma diverso per l’appuntamento con il Todi Festival 2020, la kermesse di teatro, musica e arti visive che si svolgerà dal 3 al 6 settembre nella cittadina umbra.»

Con il Todi Festival 2020 3 al 6 settembre si rinnova uno dei principali appuntamenti culturali dell’Umbria e, in generale, d’Italia. La 34esima edizione della kermesse di teatro, musica e arti visive si farà, anche se a causa dell’emergenza sanitaria in corso quest’anno si terrà con un format ridotto a quattro giornate, durante le quali però tutti i partecipanti non mancheranno di mostrare la salda volontà dell’evento di coltivare progetti innovativi che siano di stimolo per l’intero settore delle arti performative. Un Festival che ha sempre rivendicato dinamismo, novità e freschezza e che conferma e rafforza il suo indirizzo verso opere inedite, debutti nazionali ed esclusive regionali con la contaminazione tra generi quali teatro, musica, letteratura e arte contemporanea. Proponendo, tra gli altri, spettacoli e incontri concepiti appositamente per determinati contenitori culturali cittadini. Sempre nell’intento di costruire un’offerta quanto più ampia e variegata, Todi Festival anche quest’anno non prevede repliche, presentando ogni giorno un programma diverso.

La ricca serie di appuntamenti verrà inaugurata giovedì 3 settembre alle ore 21, il debutto nazionale di Era un fantasma presso il Teatro Comunale di Todi. Il testo inedito di Arianna Mattioli verrà messo in scena da Lorenzo Lavia, che è anche uno dei protagonisti, insieme a Ninni Bruschetta, Lodo Guenzi e Matteo Branciamore. Domenica 6 settembre, invece, sempre alle ore 21 Max Gazzè concluderà la maifestazione con un grande concerto del suo #ScendoinPalco Tour. Le iniziative che contraddistinguono il Festival, però, non sono legate solo agli spettacoli. All’interno della manifestazione si potrà seguire la rassegna di teatro contemporaneo per il Todi Off, le Masterclass per chi vuole approfondire l’aspetto formativo con Workshop e laboratori di drammaturgia e scrittura scenica, la rassegna Around Todi che mira alla valorizzazione delle eccellenze del territorio e il Todi Festival Kids, uno spazio artistico riservato ai bambini.

Il Manifesto della 34esima edizione

Freschezza, novità e un dialogo costante tra passato e futuro, che si ritrovano perfettamente rappresentate nel Manifesto di quest’anno. Come affermato dal Direttore Artistico Eugenio Guarducci, il Todi Festival quest’anno è stato pensato per lasciare al palato degli spettatori quel gusto fresco, genuinamente ruffiano tipico di un lecca lecca che si può far sciogliere in bocca lentamente o mordicchiarlo in piccoli assaggi. Il valore duraturo, però, è rappresentato dal bastoncino: definito come il “meritato premio di Consolazione”, rappresenta ciò che ci rimarrà dopo un periodo molto complicato anche per la cultura e per tutti i suoi protagonisti. Ecco perché l’edizione 2020 ha infatti affidato la sua immagine all’opera creata da Roberto Bernardi e Raphaella Spence, confermando la tradizione di consegnare a celebri artisti contemporanei l’immagine dell’evento. In omaggio ai due artisti, il Comune di Todi ha programmato una mostra che sarà allestita nella suggestiva Sala delle Pietre, situata al primo piano del Palazzo del Popolo. L’esposizione verrà inaugurata nel corso della prima giornata del Festival.

«Per noi è un grande onore – hanno affermato Roberto Bernardi e Raphaella Spence. Quest’opera, dipinta a quattro mani, è una combinazione dei nostri soggetti artistici dipinti in maniera iperreale. La vocazione dell’arte iperreale è quella di non raccontare bugie e di descrivere in maniera franca e schietta la realtà che ci circonda.  La nostra opera avvolta nel cellophane gioca sul significato, attualissimo, di protezione dai pericoli, ma ci porta anche in un mondo pop di riflessi, trasparenze e colori dove un gioiello del Rinascimento come la chiesa di Santa Maria della Consolazione a Todi sembra vivere in perfetta simbiosi con un mondo contemporaneo che forse, specialmente fra le nuove generazioni, troppo spesso si scorda del passato a favore delle futili mode del momento».

Carlotta Giuliano