The Other side of the ink
28 Febbraio 2018   •   Anita Atzori

The Other Side of The Ink: il tatuaggio è donna!

«All’Hotel Sheraton la più grande tattoo convention femminile del panorama nazionale. The Other Side of The Ink celebra la donna»

È andato in scena a Roma uno degli eventi più importanti nel panorama nazionale del tatuaggio. The Other Side of The Ink è la female artists tattoo convention più apprezzata dal pubblico italiano. Una fiera organizzata nei minimi dettagli dove la cornice non poteva che essere d’eccezione. L’Hotel Sheraton, con la sua struttura moderna ed accogliente, ha ospitato 150 tatuatrici pronte a colorare la pelle di tutti i presenti. La particolarità di questi due giorni (24-25 Febbraio) è che, oltre al mondo tattoo, si accostano grandi realtà dell’arte contemporanea. Quindi non solo quadri e sculture, ma performance in bilico tra rischio e stupore. The Other Side of The Ink è anche intrattenimento, voglia di scoprire e sperimentazione assoluta: per l’occasione, infatti, le pareti della sala conferenze sono state adibite a supporto per bellissime mostre pubbliche ideate e create da donne con la D maiuscola.

Un esempio? Anna Chiara Felletti. L’universo di questa donna è composto da colori, sacerdotesse e incantatrici, che animano tele prima vuote e poi immancabilmente stracolme di femminilità, fuoco e per certi versi ribellione. Un gioco di luci ed ombre sembra fare a cazzotti col quadro che non è mai fermo e stabile, ma in continuo movimento grazie ai giochi di tridimensionalità cromatica. Figure enigmatiche e quasi divine sembrano prender vita grazie all’accostamento di colori caldi e freddi a pochi centimetri l’uno dall’altro. È impossibile non interrogarsi sulla potenza delle donne guardando queste opere, perché un po’ sono la rappresentazione stessa della società odierna. Donne forti, intoccabili e desiderose di rivincita. Donne che soffrono, pregano ma non si arrendono. Donne invincibili, insoddisfatte e alla ricerca di quella felicità un po’ vera e un po’ illusa. Donne di tutti i generi e per questo mai scontate.

The Other Side of The Ink è anche moda, passione e predilizione per il diverso. Personalità stravaganti, unite da un forte senso di appartenenza per una cultura che fino agli anni ’70 era considerata di nicchia e prima ancora pregiudizievole. Tatuaggio come forma d’arte, espressione anticonformista, portavoce di valori e idee non sempre ben accette e per questo meritevoli di attenzione. Storie, lacrime e sorrisi diventano protagonisti di quadri umani dove la limited edition è l’esclusiva più assoluta dell’uomo; perché farsi un tatuaggio significa anche incidere qualcosa che nessuno avrà mai. Significa dare voce al proprio animo e farlo urlare attraverso aghi, inchiostro e arcobaleni di colore. Ma un bel tatuaggio molte volte è accompagnato anche da una bella maglietta. Vintage Address ,col suo stand ricco e variegato, ha offerto capi ricercati e accessori vecchi una vita, ma per questo ancora più preziosi. Il culto per la moda retrò, le tendenze passate e quei giacconi Levi’s che sembrano non invecchiare mai. Orecchini, pezzi unici e borse in pelle ricordano i tempi del bon-ton nascosto e divinamente portato.

E poi ci sono loro, le dame di corte. Coloro che accompagnano il pubblico in una delle esperienze più sensazionali di sempre. Sono fresche, giovani e determinate. Sono la perfetta combinazione di ideali, passioni e doti innate. The Other Side of The Ink è uno splendido salotto non convenzionale di artiste pronte a soddisfare le richieste più estrose e difficili da comprendere. Noi di Snap Italy abbiamo fatto un giro tra gli stand e le sorprese non sono mancate. Manomorta Tattoo ci ha accolto nel suo piccolo santuario dedicato all’arte del tatuaggio. Uno studio nato nel 2015 a Bergamo e diventato da subito punto di riferimento per i giovani amanti dello stile traditional. Un team qualificato, preparato e pronto a cimentarsi in nuove sfide mettendo a disposizione professionalità e creatività tutta Made in Italy. Inchiostri di prima scelta e location curata rendono il tutto differente e per questo garantito. Punto forte di Manomorta Tattoo il Black&Grey Hand Poke, ovvero il tatuaggio eseguito esclusivamente con l’ausilio dell’ago e dell’inchiostro senza macchinetta. L’artista in grado di fare tutto ciò è Silvia Placenta, tra le migliori in Italia e attualmente tra le poche che ancora praticano questo stile.

Poi abbiamo lei, Kokeshi Kuroneko, classe 1989 e col sangue più sardo che mai. Una personalità forte che non passa di certo inosservato. La passione per il tatuaggio si manifesta sin da subito in questa giovane ragazza, tanto da partecipare a numerose convention e fiere di settore. Anche a The Other Side of The Ink la fila per farsi tatuare da lei non manca, e sono tante le persone che la ammirano mentre lavora. Cagliari, Barcellona e Roma sono solo alcune delle sue numerose tappe. Stile inconfondibile e professionalità assoluta completano un quadro a dir poco sensazionale. Guardando i suoi lavori è impossibile non accorgersi dei suoi gusti, che proietta anche nel suo mestiere. La passione per il nero e quel tratto così preciso da rendere il tatuaggio visibile ma mai eccessivo.

Altro bellissimo stand è stato quello di INKdustria Tattoo, dove spirito gioviale e cortesia sono all’ordine del giorno. Questo studio poggia le sue radici a Riccione e si compone di 5 artisti sensazionali. Giulia Bologna, Davide Scipione, Jessica Astolfi e Stefano Cortini, sono dei talenti puri e ormai noti sulla scena dell’italian tattoo. Li abbiamo visti all’opera e ognuno di loro si differenzia per stili e manualità diverse. Giulia è la maestra del Dotwork, dell’Ornamental e del Geometrico, Jessica invece ama il Black Work e tutto ciò che si avvicina a questo genere.

Dall’Evil Machines arriva, invece, Stefania Gala, che oltre ad essere una formidabile tatuatrice è anche la protagonista della mostra Vanitas e il Memento mori, ovvero una serie di opere interamente realizzate con una penna bic, che non solo catturano l’attenzione, ma rappresentano le donne in tutta la loro diversità. Pregi e difetti diventano punto focale di ogni quadro, dove l’interpretazione è lasciata libera di volare tra ideali soggettivi ed espressioni, a volte fragili e a volte carismatiche. Appese tra le pareti dello Sheraton Hotel ci sono una delle prime tappe che The Other Side of The Ink presenta al suo pubblico, non solo come benvenuto della manifestazione, ma come viaggio introspettivo di un mondo che per un giorno è tutto al femminile.

Dal GoodFellas Tattoo di Vicenza, poi, c’è Erika Murh, artista estrosa e mai banale. Tratti decisi, fini e realistici come i suoi tatuaggi. Originaria del Veneto, questa giovane ragazza dopo gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia inizia quello che è il suo percorso professionale nel settore tattoo, e sin da subito ottiene successo e apprezzamento non solo nella sua città, ma anche tra i vari eventi fuori regione. Guardando i suoi lavori cade subito l’occhio sull’uso egemonico del nero, unico – o quasi – colore utilizzato per riprodurre immagini che non sono semplici soggetti ma veri e propri capolavori artistici. La pelle non è più solo pelle, ma un tela vivente più rappresentativa che mai.

Tanti gli altri stand che hanno destato la nostra attenzione, vi facciamo solo alcuni nomi per farvi capire la varietà di lavori, stili e generi presenti. Marta Marcina di Bitter Ink, splendida artigiana tatuatrice dallo stile traditional giapponese. La creatività per Marta è di casa e i complimenti ci sembrano d’obbligo. E poi c’è Sara Nunnari di P.ink Tattoo che col suo stile Ornamental incanta non solo le clienti ma anche i visitatori. Intere schiene decorate da motivi floreali e ornamentali che regalano femminilità ma anche tanto, tantissimo stile. Ed infine Elisa di Iana Ink Tattoo ,che col suo genio creativo è in grado di soddisfare qualsiasi richiesta. A lei vanno anche i meriti per il secondo premio come Best Dotwork e Ornamental di The Other Side of The Ink.

Per ultimo ma non meno importante Les Magdalénes, un laboratorio artigianale di borse che ha destato da subito la nostra attenzione. Un progetto che mira a riportare in auge la tradizione manifatturiera italiana ponendo come tratto distintivo il sacro cuore. Ogni borsa è interamente fatta a mano da concerie selezionate, dove la pelle profuma di natura e stile tipicamente Made in Italy. Ogni prodotto al suo interno possiede una targhetta di ottone che sottolinea l’unicità del brand e della sua filosofia. Les Magdalénes è sinonimo di esclusività, pregio e buon gusto, quel tocco in più che a The Other Side of The Ink ha conquistato centinaia di visitatori.

Anita Atzori