stilisti sardi
06 Aprile 2019   •   Anita Atzori

Stilisti sardi: da Antonio Marras a Modolo tra sole,mare e moda

«Viaggio alla scoperta degli stilisti sardi e del loro DNA. Da Antonio Marras a Modolo per riscoprire vecchi tessuti e buon gusto»

Sardegna. L’isola dei sogni che ogni viaggiatore vorrebbe vedere almeno una volta nella vita, l’isola dai mille colori, tramonti e sussulti; l’isola che non sa stare in silenzio perché anche le mareggiate sembrano voler dire qualcosa. Una terra povera da sempre, che in estate diventa meta di numerosi vip e persone di alto rango sociale. Eppure qui dentro non vi è solo il mare cristallino, il sole cocente e le distese di sabbia bianca, qui è racchuso il talento di tanti grandi stilisti sardi che hanno portato in alto la bandiera dei quattro mori. Un patriottismo per certi versi morboso, ma quasi mai scontato se si pensa che con questa bandiera si sono attraversati mari, monti e continenti. Qui dentro c’è passione, bellezza, arte. Simboli che non possono passare inosservato se di mezzo c’è la moda e l’alta sartoria; perché la Sardegna offre anche questo: il buon Gusto degli stilisti sardi.

Antonio Marras & Kenzo

Nel 1996 Antonio Marras porta la Sardegna in passerella. Una sfilata nella capitale che porta il suo nome e a seguito quello di tutti i sardi. Segna l’esordio della sua carriera lavorativa all’interno del fashion system come brand Made in Italy e più di tutti artigianale. La sua bravura viene subito notata e ben presto – nell’anno 2003 – diventa direttore artistico della maison francese Kenzo. Lo stile Marras va compreso nella sua integrità: un mix sapiente di povertà e ricchezza che rappresenta per bene il suo DNA. Bruciature su tessuti preziosi, garze stramate, orli a vista e ricami sontuosi, accompagnano abiti di broccato e velluto unici nel suo genere.

Antonio Marras, assieme ad altri sarti e stilisti sardi, compie una mossa che seppur azzardata gli regala poi una buona fetta di mercato italiano: rilancia uno dei tessuti ormai dimenticati dal mondo della moda. L’orbace che per molti risulta essere un tessuto scomodo, pesante e rigido, diventa protagonista della linea pret-a-porter inserendosi nel mercato con molta curiosità e apprezzamento da parte dei fashion addicted più esigenti. Questo tessuto, di origine autarchica, venne diffuso molto rapidamente durante l’epoca fascista come protezione nei periodi freddi invernali; ottenuto dalla lana delle pecore sarde, risulta al tatto meno morbido rispetto a quello delle pecore merinos australiane. L’orbace si presenta però con molti punti di forza, quali innanzitutto la lucentezza e il grado di brillantezza tipico di un materiale naturale e lavorato artigianalmente. La fibra porosa e resistente permette l’assorbimento del caldo in maniera continua e stabile, conferendo alla persona una temperatura termica nettamente più elevata. L’orbace consigliato per il confezionamento di soprabiti regala ai prodotti moda eleganza di portamento e gusto vintage nostrano.

Sartoria Modolo

Marras non è l’unico in Sardegna ad aver valorizzato le risorse che la terra natia gli propone: la Sartoria Modolo si aggiunge in maniera rilevante a questo piccolo ma grande gruppo di stilisti sardi di successo. Situato ad Orani, il laboratorio di Paolo Modolo è ormai da cinquant’anni una vera e propria istituzione che porta i segni di una distinzione non solo culturale ma anche stilistica. La Bottega – così ama chiamarla la famiglia Modolo – confeziona su misura non solo abiti tipici della regione ma anche completi Uomo/Donna di alta sartoria. I veri protagonisti della maison sono senza ombra di dubbio l’orbace e il velluto, non a caso lo stilista viene considerato da tutti il “re del velluto” proprio per il suo estro e la grande capacità nel conferire agli abiti morbidezza, confort e sobria eleganza. La Sartoria Modolo non veste solo persone comuni affezionate alle tradizioni del buon costume sardo, ma anche ospiti di fama nazionale come Vittorio Sgarbi, Costantino Nivola, Caterina Murino, Geppi Cucciari e Francesco Cossiga. Modolo dall’alto della sua umiltà ha saputo portare le sue collezioni a Firenze, Milano e Londra, senza mai sposare strategie commerciali o finti business che sbalzassero il marchio in un territorio che non è il suo.

Questi stilisti hanno entrambi un tratto in comune, che va oltre la produzione e i tessuti. Hanno deciso di vivere nella propria terra consapevoli dei mille aerei che avrebbero dovuto prendere per contrastare la distanza da Milano e dalle varie Capitali della Moda. Un legame indissolubile che vince chilometri di mareggiate, cieli tersi e montagne rocciose, simbolo di un origine forte quanto la propria passione. Sardegna, terra di mare, di moda e di vita.

Anita Atzori