specialisti IT
09 Dicembre 2022   •   Redazione

Specialisti IT e sviluppatori: il futuro del lavoro

«State of Engineering Careers: attente aziende, il 68% dei talenti è pronto a lasciarvi, soprattutto sviluppatori e specialisti IT, le figure più cercate sul mercato.»

Sviluppatori e specialisti nel campo IT sono molto richieste dalle aziende, e per riuscire a trattenere i professionisti migliori le imprese devono capire quali sono le leve che spingono i talenti a cambiare lavoro e quali le priorità che guidano le loro scelte professionali. Un’infografica di Epicode, realtà specializzata nella formazione in ambito tech, riassume i principali risultati emersi in State of Engineering Careers 2022, primo Report su come software developers, tech leads, engineering managers, CTO e Product Managers vedono la loro carriera.

Secondo la ricerca, il 68,3% dei professionisti intervistati si è detto pronto a cambiare azienda per crescere professionalmente, mentre la seconda leva è rappresentata dall’avanzamento a livello retributivo: il 52% ha dichiarato di aver cambiato lavoro in passato perché voleva guadagnare di più. Solo il 22% ha affermato di aver cambiato azienda per il desiderio di creare un maggior impatto, mentre la possibilità di lavorare da remoto è stato un “magnete” per il 17,9% degli intervistati. Un segnale di allarme da tenere in forte considerazione per le aziende di sviluppo.

La valorizzazione dei talenti potrebbe fermare l’esodo. Come fare? Con l’avanzamento della seniority, inoltre, cambiano le priorità che spingono i talenti a cercare un nuovo posto di lavoro: mentre chi è all’inizio della carriera dà maggior importanza allo stare al passo con la tecnologia, alla crescita personale e all’impatto del proprio lavoro, per i professionisti con più esperienza diventano più rilevanti il benessere e altri aspetti della vita (equilibrio tra lavoro e vita privata, priorità alla famiglia e ai figli, cultura/ambiente di lavoro).

Riuscire ad attirare e a trattenere i talenti in ambito tech è vitale: le persone tendono a rimanere in un’azienda quando percepiscono la possibilità di una crescita personale e professionale. Se ciò non avviene, i professionisti iniziano a guardare altrove: solo il 27% degli intervistati ha dichiarato di aver intenzione di rimanere a lavorare nell’attuale azienda per il prossimo futuro. In un mercato lavorativo in cui le posizioni lavorative sono tante e i talenti (ancora) pochi, investire nelle persone diventa quindi un elemento strategico per ogni business.