19 Gennaio 2017   •   Snap Italy

1930 Milano: il fascino illegale dello Speakeasy

«Lo speakeasy è un luogo di ritrovo segreto che ha preso piede in questi ultimi anni, rifacendosi all’epoca del proibizionismo americano»

A cavallo tra gli anni ’20 e ’30 il proibizionismo americano vietava la produzione e l’importazione di alcol, al fine di evitarne gli eccessi. Per ovviare a questa privazione si erano diffusi gli speakeasy, locali che offrivano illegalmente spettacoli e bevande alcoliche, attirando per la maggior parte malavitosi. Infatti il termine inglese ”speak easy” rimanda al parlare piano, tranquillamente, in modo che non si desti sospetto e che il business illegale non possa essere scoperto dalle autorità.

Esistono oggi in molte città, alcuni bar che si rifanno al fascino dell’epoca ricreando l’atmosfera segreta e misteriosa di quegli anni. Si tratta di luoghi che non hanno un indirizzo specifico e che difficilmente noti dalla strada, poichè nascono nei retro dei locali, nei sottoscala o nelle sale nascoste di altri bar esistenti. Chi vuole partecipare a una serata speakeasy deve avere specifici contatti e inserirsi in una lista a numero chiuso, ricevere un codice o una parola d’ordine assieme all’indirizzo e, alle volte, indossare un abbigliamento appropriato all’occasione.

1930 è il primo speakeasy milanese, all’interno di un bar cinese del quale l’indirizzo è anonimo. Nasce da Flavio Angiolillo e Marco Russo, gli ideatori di BackDoor43 e del più noto Mag sui Navigli, i quali hanno deciso di aprire un altro locale, sempre nella stessa zone, ma lontano dalle folle, così da presentarsi come un luogo tranquillo, ricercato e frequentato da pochi e selezionati estimatori. Se siete così fortunati da far colpo o essere intermediati dai giusti contatti, tutto quello che dovete fare è richiedere una tessera con numero per prenotare e venire inseriti in lista, fino a che non vi verranno fornite indicazioni su come raggiungere il posto. Una volta giunti all’indirizzo segreto, inviato tramite messaggio, si può rimanere confusi da un bar. Qui l’uomo al bancone chiede il vostro nominativo e vi accompagna nel retro, dove si accede a una porta nascosta.
Improvvisamente sembra di esser tornati indietro nel tempo, accolti in un salottino che ospita un massimo di 30 persone. Il locale, un intimo angolo segreto, è stato progettato ad hoc in pieno stile anni 30′, dall’ arredamento e l’abbigliamento dei camerieri, alla cura dei cocktail, ispirati ai classici vintage. Luci soffuse, band che suonano dal vivo, poltrone, macchine da scrivere, un pianoforte e un grammofono, cocktail presentati con molta classe in servizi di cristallo: tutto prende parte a dare vita all’intensa atmosfera retrò che si respira qui dentro. Il menù, un vero e proprio libro, elenca i cocktail ispiratosi attraverso le fiabe e i romanzi del passato; interessante la creatività della presentazione, come il ”Faro di Scozia”, servito all’interno di un porta lanterne, o il ”Milanes”, un drink al raffinato aroma dello zafferano da gustare in un bicchiere a forma di chicco di riso.
Un’esperienza unica ed estemporanea, allo stesso tempo ricercata e che va fuori dai soliti schemi…da provare!

Photo: 1930 Speakeasy

Melissa Migliaccio