sciuragram
15 Gennaio 2018   •   Carolina Attanasio

Sciuragram, la rivincita della terza età su Instagram

«Fashion blogger scansatevi, le regole di stile le detta Sciuragram, l’account Instagram che racconta uno degli spaccati culturali più saldi di Milano: lo stile delle sue Sciùre»

Sciuragram (pagina ufficiale) è una di quelle cose che mi ricordano che Instagram ha ancora un senso, e parlo di senso ludico studiato. Nel mare magnum di blogger di questo e di quello, di profili inspiegabilmente marchiati da migliaia di like, nonostante il piattume della proposta fotografica e di contenuti, ogni tanto un raggio di luce e di ironia si eleva al di sopra della nebbia e ci seppellisce tutti, con una risata.

Nel caso specifico, Sciuragram riesce a fare bene due cose: portare la terza età su Instagram e renderla interessante senza mortificarla, anzi, elevandola a icona di stile e di eleganza, in barba a tutto il dubbio gusto nascosto tra un hashtag e l’altro. Se a questo punto della lettura non siete già su Instagram a cercare di chi sto parlando, ve lo spiego io: Sciuragram (leggi Angelo, studente fuorisede a Milano) è una pagina nata per celebrare lo stile inconfondibile della tipica Signora bene milanese, quella che basa le tonalità di colore del cappotto in maniera inversamente proporzionale al grigiume della giornata, quella che il dettaglio fa tutto, quella che il leopardato non andrà mai fuori moda, quella che nasconde il viso dietro enormi occhiali da sole Chanel, per mascherare l’occhiaia dei troppi Martini sorseggiati con le amiche, quella che non importa quanto sei agée, ci sarà sempre un’occasione buona e giusta per indossare il rossetto rosso. La Sciuragram è sempre a un pelo così dall’essere esagerata, ma non lo è mai, giammai. La Sciuragram è 100% DNA milanese (e se non lo è, lo è diventata con anni di gavetta), mai cafona, sempre stilosa, riesce a dare un perché anche al dettaglio zebrato che su chiunque altra griderebbe Moira Orfei da tutti i pori.

È un fenomeno inspiegabile, che può avere senso solo in un posto come Milano, dove se non sei nato – o quantomeno vissuto per più di 20-30 anni – non puoi capire cosa voglia dire davvero fare tendenza senza mai esagerare. Ecco perché Sciuragram, più che una raccolta sul fashion, è prima di tutto un racconto culturale circoscritto a una città e alle icone che meglio la rappresentano, le Sciùre, per l’appunto. Niente fotoritocco, immagini semplici, un po’ di sana street photography e didascalie che sono tutte un programma. Sempre più la vera bravura sta nel saper raccontare bene uno stile di vita reale, senza fronzoli. Sciurizzatevi anche voi.

Caro Sciuragram, chi sei? Da dove vieni? Come nasce la malsana idea di instagrammare la terza età milanese?
Sono Angelo, studente fuori sede trasferito a Milano, città di cui mi sono innamorato subito. E come non innamorarsi della vera milanesità della Sciùra? Il passo è stato breve. Non credo, poi, che sia così malsana: sono icone della moda da anni, prima di qualsiasi fashion blogger.

Spiegaci la fisionomia della Sciùra: come riconoscere un esemplare originale?
«Un filo di trucco, un filo di tacco» direbbe Ornella, e io ci aggiungerei un filo di perle: è tutto ciò che serve. Ovviamente, pelliccia e sotto abiti e tailleur da far invidia all’ultima sfilata di Prada.

Sciùra si nasce o si diventa?
Si nasce se si nasce a Milano, lo si diventa come succede quando ci si trasferisce qui e si respira tutta l’aria milanese delle Fashion week e della Milano bene. Sciùra è più uno state of mind, se vogliamo essere moderni.

Sei mai stato malmenato da una Sciùra mentre la immortalavi?
Per adesso nessuna ripercussione fisica, ma aspetto il giorno in cui mi malmeneranno con una Kelly di Hermès: quel giorno potrò dire di esser davvero realizzato nella vita.

Il 50% del successo di Sciuragram lo fanno le didascalie delle tue foto: ci sei o ci fai?
Quello che scrivo è semplicemente quello che immagino le signore ritratte stiano pensando (tranne quelle poche con cui ho parlato e riportato una loro citazione reale) quindi se ci sono o se ci faccio ditemelo voi.

Dai un consiglio alle future generazioni di Sciùre, per evitare clamorose cadute di stile, tipo andare ancora in giro con le Vans a 80 anni. Illuminaci.
L’unico consiglio che sento di dare è quello di chiedersi sempre quello che Lallo (immagino si tratti di Alessandro Michele, stilista di Gucci) e Miuccia (Prada, chiaro) penserebbero di quell’outfit, di quelle scarpe o di quella borsa. La scelta così non sarà mai sbagliata.

Carolina Attanasio