Craco ponte del primo novembre 2018
29 Ottobre 2018   •   Claudia Cavalier

Ponte del primo novembre 2018, idee di viaggio… da brivido!

«La voglia di viaggiare non si ferma mai e il ponte del primo novembre 2018 è l’occasione giusta per fare le valige e partire»

Si sta avvicinando il ponte del primo novembre 2018. La voglia di partire è tanta ma i giorni sono pochi. E non c’è da sottovalutare il fattore Halloween che porta sempre con se un po’ di voglia di mistero e oscurità. Cosa fare? Prima di tutto non serve andare nel panico perché per ogni problema c’è una soluzione. Come seconda mossa, potrebbe essere utile leggere questo articolo. Ecco alcune mete che renderanno il vostro ponte del primo novembre 2018, speciale.

Craco

Cosa può esserci di meglio di una città fantasma per festeggiare il ponte del primo novembre 2018? Craco è una piccola città della Basilicata, a circa 45 km da Matera. Fu evacuata a causa di una frana nel 1963 e da allora la città vecchia è rimasta disabitata diventando meta di turisti curiosi e registi affascinati dalla sua atmosfera, come Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson. Visitare la città non è però così semplice. Bisogna essere in possesso della Craco-Card, rilasciata dall’amministrazione comunale, e bisogna essere accompagnati da una guida.

Il labirinto di HORT

5,4 km di percorso totali, 60.000 m² di superficie e 480.000 piante di mais. Forse un po’ meno tenebroso ma altrettanto suggestivo, il labirinto di HORT è uno dei più grandi labirinti di mais del Centro Italia, un luogo suggestivo a due passi da Senigallia. Il labirinto è nato come progetto ludico-educativo ed è stato promosso dalla società cooperativa Hort di Ancona. Obbiettivo del progetto è quello di valorizzare un’esperienza culturale immersa nella natura, valorizzando il territorio e proponendo un format di svago replicabile in tutto il mondo. Perdetevi e ritrovatevi in questo magico luogo adatto a grandi e piccoli.

Urbania e la Chiesa dei Morti

Un consiglio per chi invece preferisce qualcosa di più macabro è quello di recarsi ad Urbania, nelle Marche. Qui potrete visitare la Cappella Cola, meglio conosciuta come la Chiesa dei Morti, e il cimitero delle mummie. La storia di questo singolare luogo iniziò nel 1567, quando a Casteldurante venne istituita la Compagnia della Morte. Scopo di quest’associazione era quello di incaricarsi del trasporto gratuito dei cadaveri, dare assistenza ai moribondi, occuparsi della registrazione dei defunti e ridistribuire elemosina ai poveri. La sepoltura dei corpi avveniva in un terreno sul retro della piccola Cappella Cola adibito a cimitero.

Dopo l’editto del 1804 di Napoleone Bonaparte che spostava i cimiteri fuori dalle mura cittadine, iniziarono anche dietro alla Cappella Cola le riesumazioni dei cadaveri. Alcuni corpi si erano conservati così bene che la confraternita sistemò alcuni cadaveri dietro l’altare della Cappella. Da allora la Cappella venne soprannominata Chiesa dei Morti. Ognuno dei 18 cadaveri esposti ha una storia che il custode sarà felice di raccontarvi.

Il giardino incantato delle teste

Sciacca è un comune siciliano in provincia di Agrigento. Questa città può essere una meta interessante per il ponte del primo novembre 2018, è famosa infatti per le sue ceramiche, le sue chiese e i suoi monumenti e le sue rinomate terme. Ma non solo. Nella località Sant’Antonio, c’è un singolare giardino ai piedi del Monte Kronio. È il giardino incantato delle teste dove si possono ammirare centinaia di volti scolpiti in tufo. Il giardino è opera di Filippo Bentivegna, nato a Sciacca nel 1888 e morto nel 1967. Emigrò in America, per seguire i fratelli, ma ritornò in patria dopo un grave trauma cranico.

Non considerato più in grado di lavorare, Filippo comprò un terreno e cominciò a plasmare teste utilizzando il tufo che estraeva direttamente dalla terra. Nonostante la sua ignoranza nei confronti dell’arte e della scultura, Filippo realizzò circa 3000 teste. Ci sono volti felici, sorridenti, altri arrabbiati o pensierosi, teste bifronti e accatastate. La scarsa padronanza tecnica regala a questi volti un aspetto ancora più inquietante. Dopo la morte di Filippo le opere sono state sistemate in un percorso espositivo che si conclude nella piccola residenza dell’autore.

Claudia Cavalier