piste ciclabili
08 Marzo 2017   •   Carolina Attanasio

Piste ciclabili in Italia, una pedalata lunga tutto lo stivale

“Tre percorsi, da nord a sud, formano delle piste ciclabili mozzafiato, tra paesaggi spettacolari e borghi tutti da scoprire”

A qualcuno di noi, la cui pigrizia non consente di andare dal soggiorno al bagno se non con l’ausilio di un triciclo a motore, sembrerà incomprensibile, ma nell’era moderna è ancora possibile – talvolta necessario – riprendere il contatto umano con la natura e la lentezza del tempo, muoversi all’aria aperta, addirittura non usare la macchina.

Se questa notizia non vi ha sconvolto, allora potreste considerare l’idea di tirare fuori la bici della vostra adolescenza dal garage, controllare che non cada a pezzi e prendere il largo su una delle centinaia di piste ciclabili in giro per lo Stivale.

L’Italia ha un corollario di piste ciclabili da far invidia ai Paesi più bike friendly. Percorsi sconosciuti ai più, talvolta poco collegati, di lunghezze variabili, attraverso paesaggi mozzafiato.

Il nord Italia, e quel piccolo lembo di terra che è la Pianura Padana, guida la classifica col maggior numero di piste ciclabili (la sola Lombardia ne conta più di mille), seguito da centro e sud Italia.

Proprio al nord dovrebbero prendere il via due enormi progetti, rispettivamente sul Lago di Garda e a partire da Ventimiglia. Il primo, la Pista Ciclabile Gardesana, sta già facendo scalpore per la spettacolarità del percorso, che costeggerà il Lago da Capo Reamol a Limone sul Garda. La pista sarà sospesa sul bordo della strada, dando l’idea di pedalare sulle acque: sarà lunga 140 km e larga 2,5 metri, comprensivi di passaggio pedonale.

Se l’idea di fluttuare sulle acque vi dà le vertigini, potrete sempre ripiegare su un’altra, interessantissima, idea di pista ciclabile, quella che da Ventimiglia punta ad arrivare fino a Roma. Nata da un’idea della Regione Toscana, coinvolgerà anche Liguria e Lazio in un itinerario mozzafiato, intersecando la ciclovia europea Mediterranea e la Via Francigena.

Questo il futuro delle piste ciclabili in Italia, ma il presente è già costellato da un’offerta niente male e, in qualsiasi angolo del Paese vi troviate, potreste avere una pista ciclabile a portata di mano. Per non scomodarvi troppo ne abbiamo selezionate tre, ciascuna rappresentativa del nord, il centro e il sud del Paese.

Nord Italia, la Pista ciclabile della Val Pusteria

Siamo sulle Dolomiti, e anche volendo stare fermi basta guardarsi intorno per fare pace con noi stessi e ritrovare un po’ di sano benessere. Siccome, però, siamo qui per pedalare, saliamo in sella e non ci facciamo certo spaventare dai 61 km di percorso, anche perché è praticamente pianeggiante, una passeggiata di salute. Siamo a fondo valle, alternando tratti asfaltati a sterrati, sempre ben segnalati. Il percorso è attrezzato con aree di sosta e attraversa i paesi della valle, ottimi punti di ristoro. La pista ciclabile costeggia la strada e, in alcuni tratti, anche la ferrovia, per cui se proprio non resistete, potete optare per tornare indietro in treno. Non lo raccontate in giro, però. Un consiglio, acquistate la bikemobil card, con la quale potrete utilizzare illimitatamente i mezzi del Trasporto pubblico integrato Alto Adige da uno a sette giorni e noleggiare una bicicletta. (info su http://www.suedtirol-it.com )

Centro Italia, la ciclovia Gubbio – Urbino –Pesaro

Qui non parliamo propriamente di ‘pista ciclabile’, ma di una serie di strade e percorsi che, uniti tra loro, formano una ciclovia mozzafiato che dall’Umbria ci trascina nelle Marche per circa 127 km. E che saranno mai per gente allenata come noi, giusto qualche spasmo in salita sull’Appennino ma poi, come si dice, la strada è tutta in discesa. Si parte da Gubbio, uno dei borghi più belli dell’Umbria, che certamente merita una visita prima della partenza. Da qui è subito Appennino, preparate i polmoni e godetevi il paesaggio e le curve. Vi consigliamo una sosta a Piobicco, sede del Club dei brutti, un’associazione nata sul finire dell’ottocento allo scopo di ricordarci che no, non siamo tutti belli e no, nella vita non è questo l’importante. Dopo aver fatto il carico di autostima, arriviamo a Urbino, dove potete fare un tour dei natali di Valentino Rossi oppure perdervi lungo i percorsi di una delle città più importanti del Rinascimento italiano. Da qui a Pesaro potete scegliere se percorrere la comoda statale o perdervi tra le stradine di campagna fino al Mar Adriatico. (info su http://www.bikeitalia.it )

Sud Italia, la ciclovia dei Borboni

334 km dalla Campania alla Puglia, come dire dalla pizza alle orecchiette. Anche in questo caso, non avete scuse, il percorso è quasi pianeggiante, il clima è una garanzia e il paesaggio variegato. Alcuni tratti del percorso non sono propriamente ciclabili, per cui potete organizzarvi in tappe (culinarie, mi raccomando). Da Napoli, si prosegue per l’interno verso Avellino, zona meno conosciute rispetto alla costa campana, ma altrettanto suggestiva. La pista ciclabile taglia attraverso borghi e abbazie, vi porta giù per un tratto di Basilicata –paesaggi lunari assicurati – per poi sfociare nella Murgia di Castel del Monte. Tappa finale, Bari, la cui città vecchia non ha niente da invidiare ai più famosi cugini salentini. (info su http://www.bicitalia.org )

Girare l’Italia in bici fa bene a voi, all’ambiente, ai piccoli borghi meno conosciuti ma certamente meritevoli di una visita. Non dimenticate di partire leggeri, praticare un piccolo allenamento preventivo e assicurarvi di avere tutto il necessario per il vostro percorso en plain air. E adesso, pedalare!

Carolina Attanasio