Parchi a Roma, dove rilassarvi nei weekend di primavera
«Non fate i soliti turisti, armatevi di buone scarpe e andate a scoprire i 3 più grandi parchi a Roma, tra passeggiate nella storia e aria pulita, fuori dal caos cittadino»
Se soffrite di allergia, probabilmente quest’articolo sui parchi a Roma non è proprio quello che fa per voi. Però insomma, sarete già votati all’antistaminico da un po’, anche se questa primavera stenta a decollare, per cui potreste tentare l’approccio a una delle meraviglie di cui stiamo per parlare. Chi viene a Roma da turista, generalmente ha giusto il tempo di visitare Villa Borghese, tra un Colosseo e l’altro. Il più centrale dei Parchi a Roma, anche se proprio parco non si può chiamare, è l’habitat naturale capitolino più visitato da chi cerca una sosta verde tra un tour e l’altro. I romani romani, però, li trovate altrove. Se volete godervi Roma like a local, ecco i tre polmoni verdi che non potete mancare di visitare.
Parchi a Roma: Villa Ada
Se siete amanti del selvaggio, Villa Ada è quello che fa per voi. Raggiungibile da vari ingressi su via Salaria e vicinissima alle Catacombe di Priscilla, in caso vi serva saperlo, questa villa vi stupirà per l’imponenza e la naturalezza dei suoi scorci. Anche lei un po’ fuori dalle rotte turistiche, è centro di concerti e manifestazioni durante l’estate ed è il posto dove andare se cercate un secondo di silenzio vero dal traffico cittadino. Al suo interno una villa reale, edifici neoclassici e resti archeologici di ogni specie. Fu acquistata dai Savoia, che la ampliarono fino a farle raggiungere i 180 ettari, che la rendono il terzo parco più grande di Roma. La villa contiene anche un bunker, rifugio antiaereo reale e grande esempio di archeologia industriale.
Parchi a Roma: Villa Pamphili
Villa Doria Pamphili può essere considerata a tutti gli effetti il vero polmone verde di Roma. È il secondo parco più grande della Capitale. Sovrasta, con i suoi 184 ettari, Monteverde, un quartiere storico romano, attualmente ancora popolato da romani veraci e strane specie di britannici veri e americani che vogliono essere romani (più di quelli di Trastevere, sì). Un consiglio, non entrate a Villa Pamphili senza viveri, potreste morire di fame. A fronte della grandezza spropositata del parco (usato anche durante il famoso Giubileo del 2000 da Papa Giovanni Paolo II, all’epoca rockstar di frotte di giovani), si contano forse un paio di punti ristoro, decisamente troppo pochi per un posto così grande. Di fronte alla vastità di Villa Pamphili, vi resta solo una cosa da fare: camminare, camminare, camminare. Prati sconfinati, alberi enormi, aree dog-friendly, kid-friendly, laghi, laghetti e la bellissima villa (che porta lo stesso nome del parco), proprietà della famosa, nobile famiglia romana dei Pamphili. Curiosità: a metà ottocento la villa fu teatro di una cruente battaglia per la difesa della Repubblica Romana, in cui venne ferito a morte Goffredo Mameli, autore dell’Inno nazionale italiano.
Parchi a Roma: Parco degli Acquedotti
Qui la dicitura “parco” è corretta al 100%. Quello degli Acquedotti, per i profani Parco regionale dell’Appia Antica, è il più grande di Roma, è probabilmente anche il più suggestivo. Una spianata senza fine, che punta dritta ai Castelli Romani e costeggia, neanche a dirlo, l’Appia Antica, probabilmente al strada più conosciuta dell’Antica Roma. L’elemento chiave del parco è proprio l’enorme acquedotto che ancora lo attraversa, il suo tratto caratteristico. Anche qui, dovrete allontanarvi un bel po’ dal centro cittadino e dal tran tran dei turisti, per godere a pieno di questo gioiello storico-naturalistico. Area archeologica protetta, quello degli Acquedotti è il Parco più grande di Roma. Abbraccia buona parte della zona sud-est della Capitale, confinando con le Mura Aureliane a nord e sconfinando nei sobborghi periferici della città. Contiene un patrimonio archeologico di inestimabile valore, che spesso ha dovuto combattere contro l’abusivismo edilizio. Curiosità: il 95% del parco è proprietà privata, di cui il 40% appartiene ancora a quel che resta dell’aristocrazia romana. Il restante 5% è pubblico, ma può di sicuro bastarvi per una grande passeggiata nella storia.
Carolina Attanasio