Palazzi nobiliari a Palermo: il tour di Snap Italy
«I palazzi nobiliari di Palermo sono testimonianza storica della città, oltre che veri e propri tesori artistici da ammirare nel proprio soggiorno siciliano»
Palermo, una città stupenda, ricca di sole e di mare, ma anche piena di ricchezze culturali e artistiche dispiegate su un territorio che risente ancora delle tante dominazioni succedutesi nel corso dei secoli. I palazzi nobiliari di Palermo, che oggi scopriremo nel nostro tour, stanno vivendo una seconda giovinezza, senza perdere un grammo del loro fascino. Set di film memorabili, hotel-museo dove trascorrere la notte, cattedrali dell’arte contemporanea, location d’eccellenza per eventi privati. Snap Italy vi porta alla scoperta di alcuni tra i più belli Palazzi nobiliari di Palermo.
Palazzo Valguarnera-Gangi
Non si fa fatica a immaginare gli occhi febbrili di Luchino Visconti che proprio qui volle girare nel 1963 la scena culto del suo «Gattopardo», il ballo di Burt Lancaster e Claudia Cardinale, lungo 45 minuti in cui il mondo dell’aristocrazia siciliana si dissolve tra volteggiar di trine, guance incipriate e sguardi dardeggianti. Costruito nel ’700 dal principe Pietro Valguarnera, esponente di uno dei casati più prestigiosi dell’aristocrazia siciliana, è situato a Piazza Croce dei Vespri, ed è uno dei pochi palazzi nobiliari ad essere giunto quasi intatto fino a i giorni nostri, anche grazie ad un restauro record che ha permesso il recupero di due scalinate, di 800 mq di tetti, delle diecimila mattonelle della terrazza, di 6 km di sete, degli affreschi di cinque volte e di 350 mobili.
Tra le tante sale ricche di ritratti di antenati come la Sala da pranzo, ovale, elegantissima nel suo bianco e oro, la Sala Rossa con la volta affrescata a grottesche e gli intrecci floreali del Salone azzurro; la più bizzarra rimane sicuramente la Stanza dei suicidi, con la sua teoria di celebri morti della storia e del mito. È attualmente abitato dalla proprietaria, la principessa Carine Vanni Mantegna, e per tutti i gruppi è possibile visitarlo su prenotazione.
Palazzi nobiliari a Palermo: la magia di Palazzo Mirto
Situato in Via Merlo, è diventato nel tempo, tra i palazzi nobiliari, un vero e proprio museo ricco di splendore e magnificenza. Costruito nel Seicento, è stato per quattro secoli dimora palermitana dei Filangeri e poi dei Lanza Filangieri Principi di Mirto, da cui prende nome il palazzo. Successivamente è stato donato alla Regione Sicilia, a patto che esso fosse mantenuto intatto e aperto al pubblico; i Filangeri sono ricordati ancora oggi come la più importante famiglia normanna in Sicilia e nel Mezzogiorno d’Italia.
L’interno è arredato con magnificenza. Perfetto esempio delle residenze dell’aristocrazia palermitana, il palazzo custodisce arredi che vanno dal Seicento all’Ottocento; tra le tante sale,la prima sala di rappresentanza, chiamata “Sala del Novelli”con una bizzarra pittura di fine ottocento sul soffitto che rappresenta “Eros e Anteros”. Numerosi i lampadari di Murano, i pannelli laccati di Cina, gli orologi, le porcellane, e gli arazzi. Il museo è aperto dal martedi al sabato dalle 09.00.alle 18.00 la domenica e festivi dalle 09.00 alle 13.00.
Palazzo Butera
Il grandioso palazzo, una vera e propria reggia, sorge in via Butera nel cuore dell’antico quartiere della Kalsa. Si trova nel posto in cui, agli inizi del Seicento, era stata edificata la casa degli Imperatore, una famiglia di illustri patrizi, senatori e uomini di governo. Successivamente fu acquistata nel 1692 da Girolamo Branciforte, marchese di Martini. All’inizio non aveva la fisionomia tipica dei palazzi nobiliari, ma piuttosto l’aspetto disarticolato di un vecchio tenimento di case. In seguito, nel 1735, aveva assunto l’aspetto pressoché attuale, almeno per quanto riguarda il monumentale prospetto rivolto verso il mare. Lo dimostra una delle incisioni a corredo del volume, “La Reggia in trionfo per l’acclamazione e coronazione della Sacra Real Maestà di Carlo infante di Spagna”, che ritrae la facciata parata a festa in onore del nuovo sovrano.
Al centro del salone Gotico, così chiamato per gli splendidi arredi goticheggianti e nell’ambiente adiacente, finte architetture incorniciano un ampio vano centrale riservato a raffigurazioni di tipo teatrale. Il fascino di questo luogo e il panorama che si gode per la magnifica vista sul golfo di Palermo, non mancarono di suggestionare il grande poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe, che scriveva su i suoi diari: “il limpido chiaro di luna ci attirò, la sera e, dopo che fummo rientrati, ci si trattenne ancora lungo tempo sulla balconata. Il gioco delle luci era singolarissimo, grandi la calma e l’incanto”. Gli eredi di questa prestigiosa famiglia gestiscono oggi questo splendido palazzo affacciato sul Golfo di Palermo, sede ideale per mostre, ricevimenti, ed eventi culturali.
Palazzo Conte Federico tra i Palazzi nobiliari a Palermo
Uno dei pi antichi e prestigiosi palazzi nobiliari di Palermo, situato in via dei Biscottari, appartiene ai conti Federico che lo acquisirono a metà del XVII secolo con Gaspare Federico e Balsamo, conte di San Giorgio, che acquistò l’ospizio grande di Porta Busuemi dai Padri Olivetani di Santa Maria dello Spasimo. La riconfigurazione del palazzo nelle forme odierne si deve proprio al conte di San Giorgio Gaspare Federico e Balsamo, mentre un suo erede, il conte Nicolò Federico e Opezzinga, in seguito commissionò molte delle preziose decorazioni che arricchiscono il palazzo.
Nei vari saloni, arredati con mobili originali e quadri di insigni artisti dell’epoca, si possono ammirare i soffitti a cassettoni lignei dipinti del XV secolo, gli affreschi settecenteschi di Vito D’Anna e Gaspare Serenari e varie collezioni di armi e di ceramiche antiche. Tra le varie aree del palazzo va menzionata la “Galleria del ballo” dove svetta sul palco un pianoforte a coda che Wagner suonò nel 1882 mentre soggiornava a Palermo. Oggi è abitato dai conti Federico che hanno adibito alcune stanze ad uso “bed and breakfast”. È sempre possibile ammirare questo pregevole edificio prenotandosi e raggruppando un minimo di dieci visitatori.
Argia Renda