Città italiane: le 5 canzoni più belle dedicate a loro
«C’è qualcosa di più bello che dedicare il proprio struggimento a chi ti seduce e poi ti abbandona: destinare la propria arte, la musica, alla bellezza delle città italiane.»
Il Bel Paese, si sa, t’incanta. Storia, arte, cibo squisito e un clima mediterraneo tutto da godere. Come potevano i nostri musicisti non restare affascinati dalle meraviglie dei paesaggi e delle città italiane? Snap Italy vi porta in un viaggio tutto musicale lungo le cinque città italiane che più hanno ispirato i nostri artisti. Un tour imperdibile che toccherà Roma, Bologna, Venezia, Napoli e Genova.
Roma
Tante, tantissime le canzoni che hanno raccontato la magia della capitale, con le sue cupole illuminate e i monumenti mozzafiato ad ogni angolo, inaspettati. Ma è ad Antonello Venditti che abbiamo deciso di assegnare il podio. In Roma Capoccia, brano del ’92, il cantautore romano urla versi d’amore puro al cospetto della sua maestosa regina:
“Quanto sei bella Roma quann’è er tramonto,
quando l’arancia rosseggia ancora sui sette colli
e le finestre so’ tanti occhi
che te sembrano dì : quanto sei bella!”
Canzoni sulle città italiane: Bologna
Altrettanto innamorato è Lucio Dalla della sua Bologna, a cui ha dedicato tanti versi. I più belli, forse, quelli di Dark Bologna, ascoltando la quale si cammina insieme al compianto cantante per le strade della città dei portici, dove si può uscire in pieno temporale senza portare con sé l’ombrello.
“Accendo il motore, guardo nello specchietto
e vedo riflessa con un po’ di dolore Bologna col rosso
dei muri alle spalle che poco a poco sparisce.”
Venezia
Tra le città italiane più amate e affascinanti c’è Venezia, ed è Guccini a cantarne la doppia natura in Venezia, porto sospeso tra la terra e il mare, isola felice di turisti, vuota e silenziosa come un set cinematografico di sera perché “Venezia è un albergo, e la gondola è solo un bel giro di giostra”. Ma “Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare”.
Napoli
Struggente e delicato è Pino Daniele in Napul’è, che non potevamo fare a meno di scegliere come canzone che ha meglio raccontato i molteplici aspetti di questa città dai mille culure e volti, teneri e brutali, dalla “voce de’ creature che saglie chianu chianu” alle mille paure che accompagnano una città che tutto il mondo conosce, tutti ci sono stati eppure ancora “nun sann’ a verità”.
Genova
Chiudiamo la nostra carrellata alla scoperta dell’Italia musicata con un autore che ha fatto da colonna portante della storia della musica italiana, Fabrizio De André. Il cantautore genovese ha scritto molto sulla sua città, utilizzando spesso lo stesso dialetto genovese in successi come Creuza de ma. Ma è La Città Vecchia che colpisce particolarmente, perché in essa De André parla di Genova senza mai nominarla, raccontandola tramite i volti che la popolano. Un cantastorie come lui è capace di mettere insieme più vite, dalla baby prostituta ai “gonfi di vino”, fino al professore trasformato in allievo dalla sua “pubblica moglie”, in una collettiva assoluzione di tutti i peccati perché “se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo”.
Rita Sparano