paesi abbandonati
24 Giugno 2015   •   Snap Italy

Paesi abbandonati e borghi dimenticati: antichi tesori d’Italia

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«L’Italia è un paese ricco di luoghi misteriosi, in cui il tempo sembra essersi fermato, che meritano di essere valorizzati e visitati almeno una volta nella vita. Ecco i borghi e i paesi abbandonati che vale la pena visitare.»

L’Italia si sa, è un paese ricco di cultura e di luoghi incantevoli da visitare, la ricchezza del nostro Paese non si trova soltanto nelle grandi città e nei numerosi musei, vi sono infatti più di 6.000 paesi abbandonati, senza abitanti e immersi nella natura. Le chiamano “città fantasma”, antichi borghi che un tempo hanno vissuto un vero e proprio periodo d’oro, ma che poi, nel tempo, sono stati abbandonati per motivi che spaziano dalle epidemie, alle catastrofi ambientali, le guerre o l’esaurimento dei beni primari. Pezzi d’Italia la cui sparizione comporta non solo la perdita di storie ma anche di potenziali ricchezze turistiche e abitative, tanto che negli ultimi anni si è pensato di mettere in vendita questi paesi per far sì che non vengano dimenticati ma soprattutto non cadano in rovina. Il fenomeno dei paesi fantasma riguarda soprattutto il centro-sud e le zone appenniniche, lo spopolamento è avvenuto soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale quando gli abitanti si spostarono nelle grandi città per cercare lavoro, abbandonando quegli antichi borghi che un tempo erano stati scelti proprio per la loro posizione strategica e il loro isolamento in grado di proteggere chi vi abitava.

Snap Italy vi fa scoprire alcuni tra i più suggestivi borghi d’Italia abbandonati.

Civita di Bagnoregio

Antico borgo di origini etrusche, in provincia di Viterbo, nel Lazio. È soprannominata la “Città che muore, appellativo datogli da uno dei suoi illustri abitanti del passato, lo scrittore e autore di numerosi saggi e romanzi, Bonaventura Tacchi, nel 1896. Uno dei paesi abbandonati più suggestivi, la città iniziò a svuotarsi tra il 1600 e il 1700 a causa dell’erosione che la stava facendo crollare, e dei numerosi terremoti che la colpirono, in particolare quello del 1794 che fece crollare lo stretto ponte naturale che collegava Civita e Bagnoregio, facendo spostare nella vicina Rota la quasi totalità della popolazione. Il ponte venne sostituito da un altro in muratura, che venne poi nuovamente distrutto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, solo nel 1965 un nuovo collegamento tra le due città venne ricostruito ed è tutt’ora in uso, un ponte lungo 300 metri con numerosi tratti in forte pendenza, certamente si tratta di un percorso faticoso ma che regala una splendida vista panoramica. La città conta ormai meno di dieci abitanti, ma rimane una meta turistica ambita capace di catapultare nel passato chi vi entra, merito delle case basse tipiche del medioevo. Nella piazza principale è possibile visitare il duomo, la Chiesa di San Donato, che ospita le reliquie di Santa Vittoria, che fino a metà dell’800 era la patrona della città.

Craco

Città medievale in provincia di Matera, in Basilicata, conta meno di 800 abitanti, dopo che negli anni Sessanta la città è stata abbandonata a causa di una frana di grandi proporzioni e successivamente da un’alluvione che nel 1972 peggiorò la situazione, tanto che poi nel 1980 a causa di un terremoto, Craco venne completamente abbandonata, rendendola uno dei paesi abbandonati italiani più famosi. Tale condizione ha reso il paesaggio già di per sé suggestivo, ancora più interessante tanto che molti registi hanno deciso di usare la città come set per i loro film, come Agente 007 – Quantum of Solace, di Marc Forster con Daniel Craig e Giancarlo Giannini, Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo e La passione di Cristo di Mel Gibson. Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund, è possibile visitare la città previa prenotazione e con una guida, per ragioni di sicurezza e per tutelarne l’integrità.

Valle Piola

Un paese immerso tra i monti della Laga, in provincia di Teramo. Completamente disabitato dal 1977, anno in cui anche l’ultima famiglia residente l’abbandonò. Nell’aprile 2011 l’intero borgo viene messo in vendita alla cifra di 550.000 euro. Le ragioni del prezzo contenuto sono da ritrovarsi nell’intenzione di trovare un compratore che possa intraprendere un processo di ristrutturazione generale. A partire dal 2012, nel mese di agosto, vi si svolge il raduno annuale di cavalieri Memorial Cesare Foglia.

Consonno

Particolare la storia di questo paese, in provincia di Lecco, che venne acquistato nel 1962 da un eccentrico industriale, Mario Bagno, che lo fece demolire per costruirci un grande centro commerciale e di divertimento. Bagno, voleva trasformare questo posto immerso nel verde nella città del gioco e della perdizione. Vi furono costruiti edifici commerciali e di intrattenimento nelle più svariate forme architettoniche, venne perfino spianata una collina per migliorare il panorama. Dopo l’attenzione iniziale, una serie di frane spazzarono via la strada che collegava Consonno ad Olginate e la città venne dimenticata ancor prima di essere completata. Nel corso del 2014 hanno ricevuto l’annuncio di sfratto gli ultimi quattro abitanti a causa della messa in vendita del paese.

Fabbriche di Carregine

Fondato nel lontano XIII secolo da un gruppo di fabbri ferrai provenienti da Brescia, Fabbriche di Careggine, nelle provincia di Lucca possiede un suggestivo borgo medievale sommerso dall’acqua della diga costruita tra il 1947 e il 1953. È possibile visitare uno trai più suggestivi paesi abbandonati solo ogni dieci anni, in occasione dello svuotamento del lago per la manutenzione della diga, l’ultima volta che il paese è riemerso è stato nel 1994, e sarà possibile ammirarlo nuovamente nel 2016, un’eccezionale occasione per visitare il paese sommerso.

Ingurtosu e Naracauli

Due paesi abbandonati nonché suggestivi villaggi minerari, nella zona di Arbus, nel cuore della Sardegna. Le attività estrattive della cava erano iniziate nel 1855, ed hanno raggiunto il loro apice all’inizio del XX secolo. Poi, durante la seconda guerra mondiale sono iniziati i primi problemi. Nel 1943 la sua prima grande crisi, quando furono licenziati tanti operai. Durante il dopoguerra ci fu una piccola ripresa, ma che non riportò mai l’attività ai fasti di un tempo. Da queste miniere, fino al 1968, si estraevano argento, piombo e zinco. Nel villaggio risiedevano soprattutto i dirigenti, gli impiegati e i tecnici e nel 1968 la miniera fu definitivamente chiusa. Ingurtosu è un monumento di archeologia industriale mineraria e rientra nel Parco Geominerario Storico e Ambientale della Regione Sardegna, inserito nella rete Geo-Parks dell’UNESCO.

Fianello

Questo antico borgo sorge a pochi chilometri dal confine tra Lazio e Umbria, in uno scenario praticamente incontaminato nel territorio del Comune di Montebuono (Rieti). La formazione del borgo risale al periodo medioevale, come testimoniano i numerosi documenti rinvenuti sia sul posto, sia nella famosa Abbazia di Farfa. Il borgo, chiuso da due porte, è arroccato su un colle ad un centinaio di metri rispetto al fondovalle e nella piccola piazza principale si trova il Castello Orsini, la chiesa di S. Giovanni Battista e la torre medievale longobarda, raro esemplare di torre pentagonale con volta a vela. Il paese venne lentamente abbandonato dal 1950 ed poi definitivamente disabitato in conseguenza del Piano Verde del 1961, che incentivava la costruzione di casali nei terreni agricoli. Ad oggi sono molti i privati che hanno deciso di investire per recuperare le abitazioni di Fianello, tra questi molti provengono da Germania, Belgio e Olanda. A Fianello, nonostante la presenza di alcune attività culturali (visite guidate, percorsi culturali, rievocazioni storiche, ecc.) è rimasto solo un abitante e le case ristrutturate vengono utilizzate solo nel week-end o nel periodo estivo.

Galeria Antica

Una vera e propria “città fantasma”, non solo a causa dell’abbandono risalente alla metà del XVIII secolo, ma anche a causa di numerose leggende riguardanti gli spettri che infesterebbero le rovine di questo antico borgo. Immersa nel cuore di un’area naturale protetta di 40 ettari, nella 49esima zona del Comune di Roma (parte del Municipio XIV), Galeria Antica è stata teatro di numerosi set cinematografici. L’ultimo abitante del borgo lasciò la cittadina nel 1809, ma ciò che incuriosisce particolarmente è il frettoloso abbandono degli abitanti della città a partire dagli inizi del XIX secolo. La gente del luogo fuggì dalla città lasciando non solo gli attrezzi da lavoro e le case arredate, ma persino i cadaveri sui carri funebri dell’epoca. I corpi furono rinvenuti anni dopo l’abbandono di Galeria e i vecchi abitanti si erano trasferiti ad appena un chilometro dalla città, fondando il borgo di Santa Maria di Galera Nuova.

Castrum Antoni (Antuni)

In cima al monte Antuni, collegato mediante un sottile istmo alla terraferma, il colle è quasi completamente circondato dal Lago del Turano. La fondazione del borgo risale al XI secolo e dopo il passaggio nelle mani di diversi proprietari, nel 1832 il feudo di Antuni venne eretto a principato da Gregorio XVI a favore del principe Urbano. Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa di un errore un bombardamento colpì l’abitato distruggendo molte abitazioni, la chiesa principale e danneggiando il Castello del Drago. Dal 1950 fa parte della schiera dei paesi abbandonati, ma dal 1999 grazie ai lavori di restauro è possibile visitare alcuni scorci dell’antico borgo.

Monterano Vecchio

Nel territorio comunale di Canale Monterano, in Provincia di Roma sorge la rocca tufacea su cui poggia Monterano. Sede di un abitato già nell’età del bronzo, nel Medioevo divenne sede episcopale della potente diocesi che comprendeva le terre tra il Lago di Bracciano e i monti della Tolfa, poi nell’XI secolo divenne proprietà dell’Abbazia di San Paolo in Roma, successivamente divenne feudo degli Anguillara (XIV secolo) quindi ducato delle potenti famiglie vicine al Papato, come gli Orsini. Nel 1679, per volere del Principe Altieri, Gian Lorenzo Bernini trasformo la Fortezza Monteranese in un palazzo ducale, costruendo anche l’ormai famosa Fontana del Leone. Nel 1799 iniziò l’abbandono del borgo a causa di un saccheggio da parte delle truppe francesi, l’abbandono terminò negli anni successivi a causa della malaria. Qui sono stati girati film del calibro di Ben-Hur e Il Marchese del Grillo, pellicole d’oro del cinema che hanno contribuito ad accrescere l’appeal di uno dei paesi abbandonati più suggestivi d’Italia.

Federica Mei 

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