31 Maggio 2016   •   Snap Italy

Moda in Orbita: il made in Italy sbarca nello spazio

«L’Agenzia Spaziele Europea porta in passerella gli abiti spaziali realizzati dagli studenti italiani di design del Politecnico di Milano»

Gli studenti di design del Politecnico di Milano sono stati selezionati, insieme agli allievi di altre quattro scuole europee di moda, per partecipare al progetto “Couture in Orbit” ideato dall’ Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l’obiettivo di creare una capsule collection per gli astronauti del futuro caratterizzata dall’uso di materiali innovativi e tecnologici.

Grazie al supporto di ESA Technology Transfer Program (TTP), degli sponsor tecnici come D’Appolonia ed Extreme Materials e dei laboratori del Politecnico, in particolare il Lab Moda e Immagine Lab, gli studenti del Master in Fashion Design avranno la possibilità di trasformare questo progetto in una vera e propria attività di ricerca in modo da poter sperimentare e utilizzare materiali tecnologici per la creazione di abiti innovativi. “Lavorare con il progetto Couture in Orbit è stata una grande sfida per noi perché abbiamo potuto esplorare la moda nell’era della tecnologia per meglio comprendere come possiamo essere più consci delle trasformazioni che la tecnologia stessa porta. Le innovazioni spaziali hanno una forte influenza su come la gente si comporterà ed opererà in futuro” ha dichiarato la professoressa Annalisa Dominoni che ha seguito da vicino tutte le fasi di realizzazione del progetto.

“23,44° Therapy Garment”, “Tourist in Space” e “Food Keeper” sono i nomi dei tre abiti italiani vincitori, presentati in passerella durante un evento organizzato al Science Museum di Londra e selezionati da una giuria composta dalla Professoressa Annalisa Dominoni e dai responsabili del progetto dell’Agenzia Spaziale Europea.

La collezione è stata realizzata con materiali riflettenti e molto leggeri, composti da un multistrato di puro alluminio alternato a reti bianche utilizzate per realizzare i satelliti.
Sono stati studiati e analizzati i gesti e i comportamenti che vengono assunti  dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale con l’obiettivo di creare abiti funzionali. In che modo? Attraverso l’uso di tecnologie sviluppate dal sistema “Esa Technology Transfer Program” come la Cooling Technology usata per mantenere una temperatura costante all’interno delle tute degli astronauti.

Un perfetto mix tra innovazione, estetica, funzionalità e innovazione. I colori chiari come il bianco e l’argento, spesso associati allo spazio, si alternano a stampe colorate ispirate alle immagini della Terra visibili proprio dalle stazioni spaziali.

Come afferma la professoressa Dominoni: “Couture in Orbit è anche un’occasione per riflettere sul ruolo della tecnologia in relazione alla moda che sempre di più considera l’innovazione un valore da integrare nei propri processi di produzione, soprattutto se di matrice sartoriale. Chiedersi come l’innovazione tecnologica possa influenzare i comportamenti e le performances delle persone, e come potremmo diventare più consapevoli di questo processo di trasformazione è compito del design, ed è caratteristica della nostra Scuola del Design creare per i nostri studenti occasioni importanti di ricerca e confronto con il mondo reale, come questo prestigioso progetto con l’Agenzia Spaziale Europea”.