Lightdrop
06 Ottobre 2021   •   Melania Nazzaro

Lightdrop: il nuovo social che strizza l’occhio alle esperienze reali

«Lightdrop apre le candidature: 550 nuovi posti di lavoro. Obiettivo? Sostenere la rinascita delle Relazioni e del Territorio.»

Proponendosi come social controcorrente, Lightdrop nasce per ridare valore a chi vuole tornare a vivere e condividere esperienze reali e sostenere la rinascita dell’economia locale, riportando la tecnologia al servizio della realtà e delle persone. L’esperienza reale, la vera socialità sta diventando sempre più una chimera. Sebbene i social network siano nati per connettere le persone, col passare degli anni si è venuto a creare un vero e proprio paradosso: rinchiuse nelle proprie bolle virtuali, le persone -costantemente connesse- fanno sempre più fatica a interagire con il mondo fisico e i ripetuti lookdown hanno peggiorato ulteriormente la situazione. Secondo uno studio condotto dalle Università di Milano e Swansea (GB), l’abuso di Internet rischia di ridurre le capacità di apprendimento degli studenti universitari che, a causa della tecnodipendenza risultano infatti meno motivati, più ansiosi e aggressivi. Se da un lato senza internet la maggior parte dei lavori attuali diventerebbe infattibile, dall’altro esiste un modo per non rischiare che la rete diventi solo il fine e non più lo strumento?

La startup progettata per condividere passioni

Lightdrop è la startup progettata per creare nuove opportunità. Sulla piattaforma, chiunque ha la libertà di condividere le proprie passioni, partecipare ad attività ed eventi da vivere con amici o sconosciuti che decideranno di unirsi. Non si tratta di un ennesimo social dove condividere foto, video e discussioni fini a se stessi, nascosti dietro uno schermo: Lightdrop è il mezzo per tornare a condividere esperienze, hobby nella realtà, dando l’opportunità a chiunque di guadagnare dalle proprie passioni.

«Lightdrop nasce dal desiderio di riportare le persone a vivere la reale socialità, fonte di felicità e di libera espressione. È fondamentale riprendere il controllo di sé e delle proprie relazioni, prendere consapevolezza del fatto che la tecnologia deve essere utilizzata come uno strumento al servizio della realtà e del benessere delle persone e non, come succede nella maggior parte dei social network, per tenerle schiave di uno schermo, soprattutto in un periodo di reclusione e isolamento forzato come quello che stiamo vivendo, che purtroppo sta rendendo normale vivere attraverso il virtuale, distruggendo le relazioni e la micro economia locale». Spiega Fabiano Buongiovanni, CEO di Lightdrop.

Profitti? In Lightdrop vengono condivisi con la Community

Per ogni attività o gesto compiuto in Lightdrop viene riconosciuto un valore in LightPoint con i quali, ogni iscritto, potrà partecipare alla condivisione dei profitti aziendali. Lightdrop è, infatti, la prima azienda al mondo che condivide meritocraticamente fino al 91% dei profitti con tutta la Community, siano essi persone o attività commerciali, consapevole che loro sono il vero valore del progetto. Basandosi su una tecnologia blockchain based, Lightdrop vuole garantire totale trasparenza sui ricavi e su quanto viene condiviso con ogni membro. Inoltre, il 12% dei profitti condivisi viene direttamente destinato a realizzare progetti a scopo sociale, dalla sostenibilità, al no profit, all’aiuto a popolazioni più in difficoltà, tutti progetti proposti e votati dalla Community.

Chi si iscrive a Lightdrop può organizzare o scoprire attività ed eventi, definiti momenti, che si stanno svolgendo o verranno organizzati nelle vicinanze; momenti che possono essere gratuiti o a pagamento, già precedentemente organizzati, oppure improvvisati sul momento, come semplici passeggiate al parco, una cena, partite a Risiko, corsi di cucina o musica, un’aperitivo, un concerto o attività socialmente utili come piantare alberi o passare del tempo con chi ne ha più bisogno. Lightdrop vuole fornire un sostegno concreto a tutte quelle attività che si nutrono e vivono soprattutto grazie alle esperienze reali. La piattaforma, infatti, mira a coinvolgere non solo persone, ma anche tutte quelle imprese, attività e associazioni che più sono state colpite dalle restrizioni per arginare la diffusione del virus.

Via alle candidature

Lightdrop è la startup che si fonda su valori di equità, libertà, condivisione e meritocrazia. Per questo ha deciso di affidare il lancio del progetto alle persone che oggi più che mai hanno bisogno di nuovi stimoli: chiunque potrà dedicare parte o tutte le proprie energie a sostenere la ripartenza del nostro paese e del proprio territorio. La pandemia non ha solo recato danni alla salute e al benessere di milioni di persone, ma ha distrutto la micro economia del territorio, fatta di attività commerciali e piccole imprese locali. Secondo un report Istat, a dicembre 2020 ammontavano a 73mila le imprese costrette a chiudere e 17mila quelle che non sarebbero più state in grado di riaprire. Dal report si nota che l’85% delle unità produttive “chiuse” è rappresentato da microimprese. Questo porterà ad un fortissimo incremento della disoccupazione, ci si aspetta che siano almeno 1 Milione le persone che si troveranno senza lavoro in Italia entro la fine del 2021.

Piccole e microimprese costituiscono il fulcro del sistema produttivo italiano e perdere queste attività significherebbe rinunciare a anni di tradizioni e artigianalità caratteristica. Per questo Lightdrop è alla ricerca di:

  • 550 CityFounder (5 per  Provincia): ovvero persone che sposano la filosofia e i valori di Lightdrop e che vogliono portare Lightdrop nella propria provincia e città. Nessuna competenza particolare o obbligo di presenza in ufficio o di rispettare orari: saranno misurati solo gli obiettivi raggiunti. A loro sarà dedicato il 9% dei profitti di Lightdrop;
  • Business Partner: ovvero attività commerciali, associazioni, organizzatori di eventi o esperienze locali sul territorio italiano che sono interessate a organizzare e disponibili a far organizzare attività ed eventi presso la propria struttura: bar, ristoranti, strutture sportive, spazi per mostre, proiezioni cinematografiche o concerti, location per la cura del proprio corpo e qualsiasi altra attività ludica o d’intrattenimento. A loro sarà dedicato, oltre la visibilità, il 12% dei profitti di lightdrop.

Il modello di business su cui si basa Lightdrop è B2B e prevede che i servizi a pagamento diventino tali nel momento in cui la visibilità che offre Lightdrop nei confronti della community inizi a portare dei risultati misurabili: si inizia a pagare solo una volta che si inizia a guadagnare. L’iscrizione e l’utilizzo dell’app (in versione beta) è e sarà per sempre gratuita per gli utenti. Niente ADV, banner o cose simili, i servizi servono a soddisfare esigenze concrete solo nel momento in cui l’utente ne ha bisogno.

Lightdrop

Più si socializza, più si guadagna

«Chi si iscrive a Lightdrop non ha bisogno di rimanere incollato a uno schermo per ore, saranno sufficienti pochi secondi per trovare l’intrattenimento affine ai propri interessi, o organizzare il proprio, perché la priorità è vivere il mondo “là fuori”. Grazie alla artificial intelligence, utilizzata in modo etico per semplificare la ricerca, sarà sufficiente scorrere le attività, confermare la propria presenza e presentarsi per vivere una nuova esperienza e conoscere nuove persone» chiarisce Fabiano Buongiovanni. Più una persona partecipa e/o organizza eventi, più guadagna. Ciò vale anche per le attività commerciali e non, come per i liberi professionisti: ognuno può partecipare oppure creare l’attività che preferisce in maniera gratuita.

Facciamo qualche esempio: un ristorante si accorge di avere poche prenotazioni per il pranzo? Iscrivendosi a Lightdrop può creare un “social lunch” ed estendere l’invito a tutti i membri della community, i quali ovviamente potranno a loro volta coinvolgere altre persone: guadagna sia chi ha organizzato l’evento, sia tutti coloro che vi parteciperanno che otterranno LightPoint con i quali potranno partecipare alla condivisione dei profitti. Altrimenti, con Lightdrop è possibile monetizzare le proprie passioni: chi è appassionato di musica e sa suonare bene la chitarra, ha la possibilità di organizzare lezioni creando un corso a pagamento direttamente sulla piattaforma. Anche qui, sia chi organizza che chi partecipa, ottengono punti che permettono di partecipare ai profitti di Lightdrop.