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28 Marzo 2018   •   Carolina Attanasio

Opere d’arte italiane: ecco le 4 più costose al mondo

«Molte delle opere d’arte italiane più famose al mondo sono esposte nei maggiori musei e il loro valore è praticamente inestimabile, ma quali sono le più care mai vendute all’asta? La prima in classifica ha frantumato tutti i record di vendita. Scopriamo quali sono.»

Quando si parla di opere d’arte, non siamo secondi a nessuno anzi, con tutta probabilità copriamo agevolmente il podio delle meraviglie dell’universo. La bellezza che l’Italia è riuscita a creare nel corso dei secoli è cosa ben nota, la maggior parte dei manufatti più noti al mondo è italiana, basti pensare alla Gioconda, con tutta probabilità il quadro più famoso della storia. Buona parte delle opere d’arte italiane più conosciute è gelosamente custodita nei maggiori musei del mondo e il suo valore è inestimabile, tuttavia il mondo dell’arte è infinito e molte opere continuano a vagare da un’asta all’altra, accrescendo di volta in volta il loro valore e finendo nelle mani di pochi, ricchissimi, fortunati, che possono amminarne la fattezza comodamente seduti nel salotto di casa.

La parte divertente delle aste, per noi poveri mortali che non potremmo permetterci neanche per sbaglio di alzare la paletta e proporre un prezzo, è capire quanto potranno mai arrivare a costare le opere d’arte. Esiste un limite a quanto si può spendere per possederne una? Di certo, esiste un prezzo minimo che stabilisce quando una di queste opere d’arte entra di diritto nell’Olimpo delle più care della storia. La bandierina si alza una volta superata la soglia dei 100 milioni di dollari. Da lì in poi, non sei più un’opera, ma una vera e propria divinità. Quali sono le opere d’arte italiane che hanno sfondato la soglia dei 100 milioni? Scopriamolo insieme partendo dal basso.

Diana e Atteone, Tiziano

70,6 milioni di dollari è il prezzo pagato per questa opera d’arte classica di Tiziano, 30 milioni al di sotto della soglia divina. Attualmente, l’opera fa la spola tra la National Gallery di Londra e la National Gallery of Scotland, a cui il Duca di Sutherland ha venduto il dipinto nel 2009.

Tête, Amedeo Modigliani

70,7 milioni di dollari per Amedeo Modigliani, che con questa scultura si piazza al quarto posto tra le opere d’arte italiana col più alto valore di vendita all’asta. Siamo ancora al di sotto dei 100 milioni. L’opera fa parte di una rara serie di sculture in pietra, raffiguranti alcune dee. Modigliani aveva una grande ambizione, quella di diventare uno scultore monumentale, usando la pietra come strumento per la sintesi. Dovette ‘rassegnarsi’ alla pittura, meno impegnativa fisicamente, per via delle sue condizioni di salute cagionevoli. L’opera è stata venduta da Sotheby’s a New York nel 2014.

Nu couché, Amedeo Modigliani

Sempre lui, anche per la medaglia d’argento, stavolta ben oltre la soglia dei 100 milioni: questo celebre dipinto si piazza al secondo posto tra le opere d’arte italiane più care al mondo, dopo essere stato venduto all’asta d Christie’s a New York per 170, 4 milioni di dollari. Aneddoto: nel 1917 ci fu una mostra alla galleria di Berthe Weill di Parigi, a cui Modigliani partecipò con i suoi nudi, che suscitarono uno scandalo così grande da indurre il commissario di quartiere a minacciare la chiusura della galleria. La mostra,alla fine, non venne chiusa, ma Modigliani vendette solo due quadri, a 30 franchi l’uno. Fino al 2015, Nu Couché è rimasta la seconda opera d’arte più pagata in assoluto, preceduta solo dalle Femme d’Alger di Picasso, (battuta a 179,3 milioni di dollari)

Salvator Mundi, Leonardo Da Vinci

Dire che quest’opera ha frantumato tutti i precedenti record di vendita all’asta è un pallido eufemismo. Il Salvator Mundi di Leonardo Da Vinci ha fatto letteralmente impallidire tutte le opere d’arte mai andate all’asta: è stato battuto a novembre 2017 per la modica cifra di 450 milioni di dollari, contro i 300 milioni per Interchange di Willeim De Kooning, (venduto però in una transazione privata) e i 179,3 milioni di Picasso di cui sopra, battuto da Christie’s nel 2015. Si tratta di una cifra davvero inimmaginabile, raggiunta dopo circa 20 minuti d’asta e che si è rapidamente ridotta a un duello tra due acquirenti anonimi. Solo dopo che il dipinto è stato battuto, si è scoperto che l’acquirente è il principe saudita Bader bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan al-Saud, fino a un minuto prima sconosciuto ai più (tant’è che la casa d’aste ha più volte approfondito le notizie sul suo reddito, nonostante avesse già tranquillamente versato 100 milioni di dollari per partecipare all’asta). Il dipinto, si è poi saputo, verrà esposto all’interno del nuovissimo Louvre di Abu Dhabi. La cifra è considerata ancor più spaventosa alla luce del fatto che la stima di vendita era settata sui 300 milioni di dollari e che le opere d’arte “old masters” (d’arte classica) sono in retrocessione rispetto alle opere moderne e contemporanee.

Carolina Attanasio