krizia
07 Dicembre 2015   •   Raffaella Celentano

Addio Krizia, la stilista della vanità femminile

«L’abito continuerà ad essere il modo più immediato e più vicino alla nostra pelle che abbiamo a disposizione per esprimerci, per presentarci al mondo, per parlare di noi stessi, per far conoscere le nostre scelte, la nostra appartenenza o la nostra simpatia per un gruppo, un’etnia, una categoria, un modo di essere, di vivere, di pensare» – Krizia

Lutto nel mondo della moda. È morta la stilista Krizia, icona della moda italiana. Ne ha dato notizia in un comunicato stampa il consiglio d’amministrazione della griffe (sito ufficiale), spiegando che la stilista di 90 anni è improvvisamente venuta a mancare nella serata di domenica 6 dicembre. Accanto a lei, come sempre, il marito Aldo Pinto. I funerali si terranno mercoledì 9 dicembre, nella chiesa di Sant’Angelo in via della Moscova, nella “sua” Milano.

Nata a Bergamo nel gennaio del 1925, Mariuccia Mandelli – questo il vero nome della stilista – aveva studiato in Svizzera, per diventare poi una maestra elementare. Ma la passione per la moda, coltivata fin da bambina, non l’aveva abbandonata. Ed è così che è nata Krizia, nome ispirato all’ultimo Dialogo di Platone, dedicato alla vanità femminile. Il suo lavoro iniziò nel 1954, con l’apertura di un suo laboratorio insieme con altre lavoratrici. Nel 1957 Krizia presentò “quasi per gioco” la sua prima collezione al Samia (Salone Mercato Italiano dell’Abbigliamento) di Torino, catturando l’attenzione della stampa, dei buyer internazionali e dei maggiori protagonisti della moda italiana del tempo.

Nel 1964, poi, fece il suo debutto nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze con una collezione interamente ispirata al bianco e nero, divenendo la prima donna a vincere il Premio Critica della Moda. Da questo momento in poi la sua ascesa è stata inarrestabile, lanciando linee d’abbigliamento che spaziavano dalla maglieria ai jeans, arrivando poi agli accessori e ai profumi, e collaborando con stilisti del calibro di Karl Lagerfeld e Walter Albini. Sono gli anni della sperimentazione, delle innovazioni e dei grandi successi, oltre che delle ispirazioni artistiche. Basti pensare a Magritte per l’autunno-inverno 1988, Klimt nell’autunno-inverno 1990, Fontana nel 1991 e Burri nel 1993, e ovviamente alla fondazione dello Spazio Krizia (sito ufficiale) a Milano, uno spazio dedicato alle sfilate e a eventi artistici vari. La griffe Krizia diviene, così, uno dei grandi nomi della moda italiana conosciuti e ammirati in tutto il mondo. Nel 1986, inoltre, Mariuccia Mandelli, insieme a Armani, Versace, Ferrè e Valentino, è stata nominata Commendatore della Repubblica Italiana. Una vita piena, quella della stilista, arricchita da innumerevoli riconoscimenti, in Italia e all’estero, e tante collaborazioni.

La Mandelli ha più volte affermato di aver iniziato tutta la sua avventura per gioco, e di essere sempre rimasta fedele al suo gusto e alla sua creatività, senza scendere a patti con il mercato o la programmazione aziendale. Krazy Krizia, come l’aveva ribattezzata la stampa statunitense, è stata una protagonista assoluta della moda italiana e della creazione del Made in Italy, una stilista innovativa, capace di parlare alle donne di tutto il mondo e spronarle a essere tutto ciò che volevano essere. Per chi l’ha conosciuta e apprezzata, anche solo attraverso le sue creazioni, Krizia rimarrà per sempre l’inimitabile e innovativa stilista della vanità femminile.

Raffaella Celentano