Italiani in Australia: dal viaggio turistico al lavoro, fino al visto
«Gli italiani e l’Australia: dal viaggio turistico al lavoro, fino al visto ecco gli iter da seguire per non incorrere in problemi o sanzioni.»
Con l’attenuazione della pandemia da Covid-19, i viaggi dall’Italia verso stati esteri hanno ripreso ad essere prenotati e con essi è aumentati la schiera di italiani che soggiornano in Australia, negli USA o in altre parti del mondo. Ad esempio per recarsi in Australia – per una vacanza o un viaggio d’affari – occorre richiedere un visto. Il soggiorno deve durare al massimo 3 mesi, e il visto turistico per Australia (eVisitor) può essere facilmente richiesto online ad un costo di 14,95 € a persona. La procedura è molto semplice, e inzia con la compilazione del modulo di richiesta, che può essere effettuata in pochi minuti. Il costo del visto può essere pagato in modo sicuro con le carte di credito o debito aderenti ai noti circuiti internazionali, e dopo il rilascio si riceverà il visto Australia per e-mail. Se si necessita di una consegna urgente, il rilascio avviene entro 60’ minuti.
Gli italiani in Australia
Secondo il censimento del 2006 risulta che 852.421 persone residenti in Australia hanno ascendenze italiane: rappresentino il quarto gruppo etnico, dopo Inglesi, Irlandesi e Scozzesi. La maggior parte degli italiani si trovano nelle grandi città come Melbourne (73.799), Sydney (44.562), Adelaide (20.877) e Perth (18.815). Anche il Queensland – stato nella parte nord-orientale del continente – contempla una notevole presenza di italiani: infatti molti immigrati si trasferirono qui all’inizio del Novecento attratti da una fiorente e redditizia industria della canna da zucchero.
I primi italiani arrivarono in Australia nel 1800, con un picco avvenuto dopo il 1920, e un altro afflusso notevole si ebbe tra il 1950 e il 2000. Negli ultimi 5 anni si è registrata un’altra impennata, con il 20% dei working holiday italiani che decidono di rimanere per 88 giorni nelle aziende agricole (farm) per poi richiedere il secondo visto. Anche i visti student richiesti dagli italiani, sono aumentati (30%) negli ultimi anni, così come quelli sponsor (25%).
A Melbourne la popolazione italiana si è concentrata su Little Italy: è un distretto culturale che si estende tra Lygon Street a Carlton. Qui ci sono molti ristoranti italiani, e qui avvenne la nascita della “cultura del caffè” di Melbourne. Vi sono addirittura sei gelaterie specializzate e diversi caffè continentali. A segnare la vicinanza con la nazione, la parte settentrionale di Argyle Square – adiacente a Lygon Street – è stata riqualificata in una piazza all’italiana, nota come Piazza Italia, contrassegnata da una gigantesca meridiana. I migranti provenienti dalle isole Lipari in Sicilia, e da alcune comunità della Provincia di Vicenza hanno formato il principale nucleo comunitario italiano di Leichhardt, così come i siciliani della Provincia di Ragusa e del Comune di Vizzini hanno formato un folto contingente a Brunswick. Altre comunità italiane sono presenti a Norton Street a Sydney; a Ramsay Street (Haberfield), Campbelltown e Athelstone (Adelaide), New Farm (Brisbane). La maggior parte degli italiani in Australia lavora nel settore food, lavorando come chef o restaurant manager, proprio perchè il settore della ristorazione è portante dell’economia australiana.
Come funziona il visto per l’Australia
Tra le attrazioni, è d’uopo visitare la città più grande dell’Australia, Sydney; il quartiere Darling Harbour, la Bondi Beach, il Royal Botanical Gardens, riserva naturale delle la Blue Mountains. Ovviamente assieme al visto occorre essere muniti di passaporto valido, anche se si è minorenni. Il passaporto deve essere valido almeno fino a quando si lascerà l’Australia: nella richiesta del visto, occorre infatti inserire il numero di passaporto, che sarà riportato anche sul visto. All’arrivo in Australia, il numero del passaporto indicato sul visto deve corrispondere a quello del tuo passaporto. Se il passaporto non è valido fino al ritorno dall’Australia, è necessario richiederne uno nuovo.