san candido
24 Gennaio 2018   •   Carolina Attanasio

Instaborghi: San Candido, la porta sulle Dolomiti

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«Alle pendici del paesaggio mozzafiato delle Dolomiti, San Candido vi accoglie con sciate memorabili, escursioni e bagni termali. Ci corriamo subito con Instaborghi»

San Candido (sito turistico) vuol dire Tre Cime di Lavaredo, probabilmente lo scorcio più conosciuto delle Dolomiti, Patrimonio dell’umanità UNESCO e Mecca di ogni amante della montagna che si rispetti. Tremila abitanti, sospeso a più di 1000 metri sul livello del mare, San Candido si trova in delle zone d’Italia che ha visto i primi insediamenti celtici. I romani, ovviamente, arrivarono anche qui, costruendo la via Claudia Augusta e anche la prima stazione, denominata Littamun. San Candido è anche un centro religioso dell’Alta Pusteria, lo sviluppo della zona si deve in gran parte alla presenza del monastero dei monaci benedettini. Nel tempo, come in tutti i luoghi di confine, si alternano dinastie, personaggi, culture differenti: Slavi, Bavari, re Asburgici, Conti di Gorizia, Conti del Tirolo e la località inizia a vivere sempre più di turismo, fino allo scoppio della prima guerra mondiale, che trasforma il borgo in un ospedale di confine, essendo nelle immediate vicinanze del fronte. Il periodo tra le due guerre vede arrivare la prima ondata di turismo d’élite, che si ripeterà poi solo a partire dai primi anni 2000, quando San Candido si impone come centro turistico e culturale della Val Pusteria.

Da vedere a San Candido

Il centro di questi piccoli borghi, come succede nel 99% dei casi in Italia, è la chiesa, quella di San Michele è in stile romanico, dedicata a San Michele (ristrutturata nel 1735 in stile barocco): distrutta e ricostruita più volte, dell’edificio originale resta soltanto il campanile. Il complesso della Collegiata di San Candido è considerato il più importante monumento romanico dell’intero Sudtirolo, costruito nel 1043 sulle ceneri dell’antico convento benedettino, al suo interno si trovano numerose opere d’arte, come gli affreschi di Michael Pacher e l’imponente crocifisso in legno dell’altare maggiore. A San Candido c’è anche il Museo Dolomythos, indovinate, dedicato alle Dolomiti, patrimonio UNESCO: visitatelo se vi interessa conoscere di più sulla genesi dei monti pallidi e della zona.

Da fare a San Candido

Come anche i lettori più distratti di voi avranno capito, questa turnata di Instaborghi rivolge un occhio di riguardo alle località di montagna e, di conseguenza, alle attività invernali più praticate: San Candido non fa eccezione, è uno dei borghi da cui potete avventurarvi verso il paesaggio più suggestivo del panorama alpino italiano, le famose Tre Cime di Lavaredo, mecca degli alpinisti e simbolo del fronte durante le Guerre Mondiali. Piste da sci ne abbiamo? Certochessì. Il comprensorio sciistico Baranci offre una pista che raggiunge praticamente il centro del paese, indicato per le famiglie con bambini; vicinissimi anche Monte Elmo, Croda Rossa, Orto del Toro e Val Comelico, per un totale di 90 km di piste, tutte con un solo skipass. Il Treno Pusteria express vi permette di raggiungere anche Perca-Plan de Corones, arrivando a coprire 200 km di piste, praticamente il paradiso dello sci. La vita di paese, a San Candido, si svolge intorno all’area pedonale del paese, brulicante di negozietti di prodotti tipici e attrezzature per la montagna, tutto quello che di cui avete bisogno. Chi è in cerca di relax deve correre ai Bagni Wildbad, sorgenti sulfuree che scaturiscono da seriazioni rocciose di filliadi quarzifere, ai piedi della Rocca dei Baranci, frequentate già nel XVI secolo.

Da mangiare a San Candido

Tradizioni di confine anche qui a San Candido, dove il gusto tipico italiano va a incontrare i sapori d’oltralpe. Vi cito due piatti forti: le Luganighe, salsicce della tradizione ticinese, le mangereste ovunque, ma il consiglio è di provarle al sugo. I Tirtlan sono una specie di raviolo gigante, ripieno in genere di ricotta e spinaci, o patate e crauti, o in versione dolce col papavero. Tutte cosette leggere e indescrivibilmente buone, a conclusione di una giornata da giovani marmotte, alla scalata delle Dolomiti o ruzzolando sulle piste da sci.

Curiosità

San Candido è l’ultimo punto a occidente di diffusione dell’harpfe, un antico essiccatoio di grano formato da due pali verticali uniti da un palo orizzontale. Tipica del luogo è la leggenda dei giganti Huno e Hauno, quest’ultimo a capo di un’orda che devastò la zona, in soccorso della quale arrivò Huno, che lottò contro il nemico, battendolo. Dopo averlo sconfitto, si stabilì sotto la Rocca dei Baranci, costruendo il monastero di San Candido, ma venne ucciso dagli abitanti che aveva salvato, stanchi di soddisfare le sue esorbitanti richieste di cibo.

Carolina Attanasio

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