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08 Marzo 2022   •   Redazione

Gestione aziendale: 5 consigli al femminile per renderla efficace

Cinque consigli al femminile per una gestione aziendale efficace: la relazione, la collaborazione, una vision comune, l’inclusività, il dubbio e un pizzico di follia.»

Da una ricerca di UNA (Aziende della Comunicazione Unite) nel 2021 emerge un sistema comunicazione che comprende circa 26 mila addetti dove la digitalizzazione è ancora un processo in crescita e il ruolo delle donne è ancora poco incisivo. I soggetti di medie e grandi dimensioni (più di 50 addetti) rappresentano poco meno dell’1% ma sono quelle che producono oltre la metà (57%) del fatturato complessivo del comparto.  Tecnostudi, classe 1979, agenzia di comunicazione bolognese, ha saputo coniugare i servizi, i clienti e le persone portando l’azienda ad un costante aumento del fatturato (+35% nel 2021), grazie a una gestione aziendale tutta al femminile.

Cosa c’è dietro?

Due generazioni che lavorano insieme ognuna con la sua specificità. Un’agenzia controcorrente, stando alla ricerca sopra, perché le fila sono tenute da due donne: la prima Maria Rosa Piovani, Presidente e founder da 43 anni e la seconda, la figlia, Elena Sabattini, AD di Tecnostudi. La determinazione e l’incontro tra la saggezza di Maria Rosa e lo spirito innovativo di Elena hanno contribuito a creare e far crescere una realtà lavorativa che ha clienti come Beautyge Spa con i suoi brand Revlon e Revlon Professional da 20 anni, o come il consorzio Ciicai da 35 anni.

Quali sono state le leve vincenti che hanno portato a tanta longevità?

  • La dimensione relazionale. Costruire i rapporti con i collaboratori e gli stakeholder in generale, assecondando la naturale capacità della donna di creare delle reti, a discapito delle strutture gerarchiche (tipiche di una gestione maschile). «Strutture, spesso troppo rigide e limitanti – asserisce Piovaniper la tendenza verso una semplificazione della vita, in generale, a cui stiamo assistendo».
  • I risultati. «La produttività è fondamentale ma non deve essere a tutti i costi –, dichiara Sabattini – è l’attenzione alla crescita professionale e personale dei collaboratori che fa evolvere il rapporto verso una fidelizzazione all’azienda, al lavoro, che inevitabilmente si riversano sul miglioramento delle performance produttive».
  • I processi. «La vision comune del gruppo permette una gestione più fluida dei processi –, continua Piovani – poiché la collaborazione ad una soluzione porta a decisioni più ingaggianti per tutti coloro che lavorano».

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  • Inclusività. «Essere inclusivi, in questo caso, è paradossalmente nei confronti degli uomini, – spiega Sabattini – sarebbe stato facile voler essere solo donne nella gestione del lavoro. Ma sono convinta che quello che conta oltre all’arricchimento portato dalla diversità biologica è il talento personale».
  • Avere dubbi e un pizzico di follia. «Il dubbio – spiega Piovani – permette di porti domande a volte vitali per la crescita stessa dell’azienda. In tanti step della mia vita mi sono chiesta se stavo andando nella giusta direzione, e i risultati mi hanno sempre dato ragione. Una buona dose di follia ha dato spazio al mio istinto a volte andando anche contro la ragione. Essere Spock non è sempre la cosa giusta da fare e io condivido in pieno il pensiero del capitano Kirk in questo».