estate 2020
01 Maggio 2020   •   Carolina Attanasio

Estate 2020, il turismo riparte dai borghi

«L’estate 2020 è alle porte, e con lei l’annosa questione su cosa ne sarà delle tanto sospirate vacanze. Avere poche opzioni non significa, tuttavia, non poter fare qualcosa di buono per far ripartire il Paese. A cominciare dalle piccole cose»

Quello sull’estate 2020 non è esattamente il pensiero più felice che può balenarci nella mente, oggi. Freschi freschi di nuovo DPCM che stabilisce che possiamo uscire, o forse no, a trovare congiunti che non si capisce bene se siano solo i familiari o anche, semplicemente, il resto delle persone a noi care non legate da nessun vincolo di sangue o di legge, il pensiero di un’estate come quella che sta per arrivare non ci rende certo euforici. Eppure, eccoci qua.

Se c’è una cosa che non ci è passata, è il desiderio di viaggiare. Chiusi in casa per settimane, poi, non abbiamo fatto che pensare al prossimo viaggio, o all’estate 2020, un anno che era partito con i migliori auspici e invece ci ha visti fermarci appena due mesi dopo il suo inizio.

estate 2020

Inutile girarci intorno, tornare alla normalità sarà una strada lunga, e probabilmente le cose non saranno mai più come le abbiamo conosciute finora. Non che questo sia necessariamente un male, specialmente se lo vediamo dalla parte di uno dei settori più colpiti in assoluto, il turismo. Un indotto trasversale, che include operatori di provenienze molto diverse, che in questo momento si stanno inventando l’impossibile per superare indenni la stagione alle porte.

estate 2020

Estate 2020, dove andremo?

A voler seguire le normative vigenti, da nessuna parte. Ma dato che l’economia di un paese non campa di gente che resta a casa, e neanche la nostra salute psico-fisica, tra qualche settimana potremmo ritrovarci più liberi di muoverci. E più preoccupati. Dove andare per stare lontani dal contagio? L’aria aperta domina i sondaggi per diversi motivi: è un chiodo fisso dopo settimane in casa, è più salutare, permette a molte persone di stare nello stesso posto ma non troppo vicine. Mare e montagna potrebbero avere la meglio su città d’arte, crociere e tour organizzati. Voi dove andreste?

Il ritorno dei borghi

Se è vero che tutti bramiamo praterie infinite come Battisti e non potremo allontanarci più di tanto dal posto in cui ci troviamo ora (l’uso di seconde case e l’uscita fuori dalla propria regione sono, al momento, fuori discussione), non ci resta che guardarci intorno. Il trekking di 10 ore che avete sempre rimandato? Forse è ora di considerarlo. Il borghetto a pochi chilometri dalla città dove l’aria è più pulita? Considerate di farci un salto. Rafting nelle gole del parco? Perché no. Privilegeremo, con molta probabilità, posti piccoli, poco conosciuti, nella speranza di non imbatterci nella folla che tanto rifuggiamo. Questa potrebbe essere la notizia che molti borghi aspettavano, per anni fagocitati dai grandi centri d’arte non lontani o dalle solite destinazioni scelte d’estate. Chi ci lavora e li vive lo sa, far muovere il turismo per più di tot settimane l’anno è impresa dura. L’estate 2020 potrebbe aiutare i piccoli centri a trovare un posto nel cuore di molti, a patto che questi stessi luoghi si facciano garanti di misure rigorose a rispetto della sicurezza di tutti.

Avremo molta voglia di viaggiare, ma sfortunatamente poca pecunia per farlo. La buona notizia è che andare per borghi sconosciuti costa poco e contribuisce a sostenere tutta la piccola economia locale, che già in condizioni normali fatica a campare. La paura è ancora tanta, il timore di fare passi falsi è costante, ma da qualche parte dovremo pur ripartire, e partire dalle piccole cose è sempre una buona idea. Di borghi d’Italia abbiamo sempre parlato ampiamente, dedicando loro anche una rubrica – Instaborghi – per individuare i più belli regione per regione. C’è anche quello dove vorreste andare voi?

Carolina Attanasio