09 Ottobre 2019   •   Carlotta Giuliano

El Camino: ecco come hanno funzionato oltre 10 anni di Breaking Bad in Italia

«Manca davvero poco. La serie cult dell’ultimo decennio, Breaking Bad, e il suo spin-off Better Call Saul, ripartono da Jesse Pinkman (Aaron Paul) per incontrarsi in El Camino, il film che forse svelerà il destino dei protagonisti di uno dei crime-drama più seguito di sempre.»

Dopo tante ipotesi e tre trailer ufficiali, è da più di qualche giorno che tutti gli appassionati del “mondo Breaking Bad” hanno in mente un’unica data: 11 ottobre 2019. Sarà un venerdì da ricordare per coloro che dal 2013 si chiedono che fine abbia fatto Jesse Pinkman dopo la sparatoria che lo aveva reso di nuovo un uomo libero. El Camino: a Breaking Bad Movie, questo è il titolo ufficiale, riprenderà proprio da lì, da Felina, il season finale della quinta e ultima stagione che aveva lasciato tutti con il fiato sospeso.

Breaking Bad, Better call Saul e El Camino: una famiglia più che una trilogia

Sul fatto che El Camino fosse il film-sequel della pluripremiata serie targata AMC ambientata ad Albuquerque, in New Mexico, e incentrata sulle vicende del professore di chimica Walter White (Bryan Cranston), non vi è mai stato alcun dubbio. Da quando l’uomo, dopo aver scoperto di avere un cancro ai polmoni, insieme al suo ex studente Jesse Pinkman aveva iniziato a produrre metanfetamina per assicurare alla sua famiglia futura stabilità economica, tutti pensavano che nulla avrebbe più potuto separarli. Eppure all’ultimo era sembrato che Vince Gilligan, autore e regista dell’opera, avesse optato per recidere questo legame nel più drammatico dei modi, facendo (forse) morire il professore.

el camino

Di sicuro c’è che “papàBreaking Bad a El Camino, oltre ad aver prestato un po’ di trama, ha regalato anche il nome. Il titolo del film, infatti, è un riferimento alla Chevrolet El Camino guidata da Jesse Pinkman nel finale dell’ultimo episodio della serie. Per quanto riguarda i personaggi che torneranno, invece, rimane aperto il toto scommesse. È sempre stata una priorità dei creatori mantenere il massimo riserbo su tutta la linea, a cominciare dalle notizie sulle riprese per finire al cast. Stando a quel che dice L’Hollywood Reporter, oltre a Pinkman e Skinny Pete (Charles Baker), altri dieci personaggi compaiono nell’elenco ufficiale dei sopravvissuti della serie e, dunque, potrebbero tornare nel film. Lo scoop, però, riguarda qualcuno in particolare che avrebbe partecipato alle riprese venendo trasportato in gran segreto con un jet privato. Che si tratti di un cameo di Walter White?

Goodman e White o Goodman e Pinkman?

Qualche dubbio in meno, invece, avvolge la presenza di Saul Goodman (Bob Odenkirk), personaggio secondario in Breaking Bad ma protagonista del suo prequel, sempre targato AMC, Better Call Saul. Attraverso questo spin-off Gilligan, più che banalmente esporre i fatti che hanno condotto alla storia principale, ha voluto creare un’altra storyline la cui conclusione ci ha permesso di sbirciare nella complicata vita di Saul anche dopo l’era di Breaking Bad.

Questa seconda uscita ha di fatto evitato il più prevedibile parallelismo tra i personaggi Walter White e Saul Goodman instaurandone, invece, uno meno ovvio con Jesse Pinkman. Entrambi sono sopravvissuti alla furia criminale del professore ed entrambi hanno intrapreso una fuga dal proprio passato. Per questo si pensa che il film potrebbe proseguire proprio su questa linea ed esplorare cosa succede nelle vite dei due fuggitivi. Più che rischiare di rimanere fuori da questo legame, dunque, si è portati a ritenere che Better Call Saul funga da anello di congiunzione tra la serie di Breaking Bad e il film El Camino.

Il “fenomeno Breaking Bad” in Italia

Inutile dire che una serie cosi articolata, ben fatta, originale, a tratti geniale abbia riscosso un grande successo di critica ma, soprattutto, di pubblico. Come è capitato ai più grandi cult, l’elevato indice di gradimento ha generato un’hype che è sopravvissuta alla fine delle stagioni e ha inondato il web (e non solo) di fan art da tutto il mondo.

Nonostante il New Mexico e la sua Albuquerque siano a svariate migliaia di chilometri da qui, anche l’Italia non ha tardato a dimostrare il suo apprezzamento nei confronti di questo capolavoro del piccolo schermo. Dall’ormai lontano 2008, anno di trasmissione della prima stagione di Breaking Bad da parte di AXN e Rai4, la ricezione di questo fenomeno ha dato vita a una fandom ben radicata. Nel corso degli anni i suoi appartenenti si sono espressi nei modi più disparati per osannare il proprio mito e condividere esperienze sul tema. Non c’è dubbio, dunque, che anche qui da noi più di qualcuno sia in trepidante attesa per l’uscita del film.

La Breaking Bad mania

Numerosi gli account social creati dalla base italiana del fanclub. Qui, insieme a informazioni e anticipazioni, sono stati generati e condivisi meme e tutta una serie di riferimenti alle puntate e ai personaggi con applicazione alla lingua e alla cultura italiana. Sullo stesso piano anche i forum. All’interno delle loro community i membri più attivi sono sempre pronti a intavolare dibattiti e determinati ad organizzare raduni per portare questa passione nel mondo reale. Dal raduno al cosplay, per alcuni fan, il passo è breve. Perchè parlare soltanto del proprio beniamino quando si possono vestire i suoi panni?

Per i più prigri che però non vogliono rinunciare a vivere qualche ora da criminale, in Italia è possibile acquistare il gioco da tavolo Breaking Bad firmato Pendagron. Da tre a otto giocatori, basta aprire la scatola per trovarsi trasferiti ad Albuquerque, pronti ad interpretare i personaggi più noti della serie.

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Credit: @scubavixen [CC BY-SA 2.0]. via Flickr.com

A Roma e Milano è stato addirittura possibile mangiare alla maniera di Walter White & co. Per promuovere la terza stagione dello spin-off Better Call Saul, Netflix aveva portato in Italia due ristoranti/pop-up stores di Los Pollos Hermanos. Questa catena di fast-food nella serie era di proprietà di Gustavo “Gus” Fring, all’apparenza un imprenditore innocuo mentre in realtà uno dei più grossi trafficanti di droga del territorio.

Per concludere la carrellata di esempi, rimane da citare la stampa. Nel preriodo di trasmissione della serie, ma anche successivamente, è capitato di leggere con una frequenza interessante titoli di cronaca, ispirati alla serie cult. Da “Pusher romana come in Breaking Bad: il camper era la sua base di spaccio” a “Breaking Bad a Sestri Levante: laboratorio per produrre ketamina scoperto dalla polizia” non sono mancati riferimenti più che espliciti a conferamare la permeazione del fenomeno nella cultura italiana.

Carlotta Giuliano