Edwige Gwend
28 Novembre 2017   •   Snap Italy

Edwige Gwend: «Il Judo è speciale perché è disciplina»

«Il judo ti dà costantemente modo di applicare i suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni. Il rispetto, il saper cadere e il sapersi rialzare, il porsi degli obiettivi…» – Edwige Gwend

Quando si pensa allo sport, per una libera associazione di idee, vengono alla mente valori come la forza, la perseveranza, la grinta e tanti altri. Ce n’è uno in particolare che è vitale per l’atleta, dentro e fuori il proprio terreno di gioco, la disciplina. Che cosa è esattamente e come la si apprende? Edwige Gwend (Instragram), plurimedariata judoka italiana classe 1990, ci spiega che nel suo sport la disciplina è l’ingrediente principale. Il judo, passatemi il gioco di parole, è una disciplina che pratica la disciplina. Ed è anche grazie al rispetto nei confronti dell’avversario e alla determinazione che Edwige Gwend, oggi, rappresenta uno dei gioielli della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali (FIJLKAM).

Leggiamo insieme cosa ci ha raccontato.

Come ti sei avvicinata al mondo del judo?
Mi sono avvicinata al judo per puro caso. La mia è sempre stata una famiglia appassionata di calcio quindi, non essendomi innamorata di questo sport, ho voluto provare qualcosa di diverso ed eccomi ancora qui a praticare il judo.

Edwige Gwend all’età di 19 anni vince i Campionati Europei Juniores. Quali ricordi conservi di quella vittoria?
Conservo bellissimi ricordi soprattutto perché ero stata in grado di migliorare il risultato dell’anno precedente (terzo posto), la mia prima medaglia pesante!

La tua scalata come judoka raggiunge un punto di svolta ai Giochi Olimpici di Londra del 2012. Come è stato rappresentare l’Italia in una manifestazione di quel calibro?
Rappresentare l’Italia nella mia prima Olimpiade è stata un’emozione pazzesca! Sono riuscita a terminare un ciclo con un’Olimpiade, a prendere coscienza di essere tra le migliori al mondo e infine a capire che in quell’istante ero una rappresentante del tricolore. Emozioni indescrivibili che andrebbero provate sulla propria pelle per poterle comprendere appieno.

Cosa è accaduto precisamente alle Olimpiadi di Rio 2016 nel combattimento contro la slovena Tina Trstenjak?
Purtroppo sono uscita al secondo turno, contro colei che poi è stata incoronata campionessa olimpica. Combattimento perso e, posso dirlo, ingiustamente! La mia avversaria, bloccando con il braccio un mio tentativo di attacco, da regolamento andava squalificata, cosa che tra l’altro è stata affermata anche dagli arbitri a poca distanza del termine dell’Olimpiade! Ma si sa, purtroppo, a volte, anche nello sport la politica è padrona: Tina Trstenjak, campionessa europea e mondiale in carica, prima in ranking list contro Edwige Gwend, nona in ranking list. Per di più l’Italia già a quota due nel medagliere per il judo e la Slovenia a quota zero. Insomma, facendo i calcoli si può arrivare ad una conclusione. Anche questo fa parte del gioco ma certamente non ci si aspetta che fatti come questo accadano in un Olimpiade. La risposta migliore sta nell’andare avanti cercando di migliorarsi, giorno dopo giorno.

Descriviti con tre parole.
Cordiale, solare e alla mano.

Edwige Gwend con 12 podi e 3 ori è l’italiana più medagliata del World Tour, cosa pensi a riguardo?
Cosa pensare? Il duro lavoro a volte paga e si vince, altre volte (la maggioranza) si perde. Ma va bene così, non sono una ragazza troppo autocelebrativa quindi seriamente non saprei cosa dire se non che continuo a fare il mio, sperando di riuscire a fare sempre meglio.

Quale atleta, anche al di fuori del judo, stimi di più?
Indubbiamente una Serena Williams, che oltre ad essere un’atleta superba è anche un esempio di umanità e motivazione per tutte le giovani ragazze nere del mondo!

Coltivi passioni fuori dal judo?
Diciamo che il tempo al di fuori del judo è davvero striminzito, amo molto ascoltare musica che spazia tra l’hip hop, l’RnB, il soul e scoprire nuovi artisti.

Il judoji è la divisa del judoka. Cosa rappresenta per te?
Per me il judoji rappresenta semplicità e rispetto nei confronti di se stessi e dell’avversario!

Chi è Edwige Gwend fuori dal tatami?
Edwige Gwend fuori dal tatami è una ragazza davvero semplice che ama passare il tempo con i propri amici, il fidanzato e la famiglia. Una ragazza di buona forchetta che ama viaggiare per scoprire culture, cibi, lingue e usanze diverse dalle proprie.

Parlaci della campagna Happy Meal Sport camp promossa da McDonald’s e del tuo ruolo da Ambasciatrice insieme ad atleti come Rosolino, Ferlito e Fabian.
È stata una campagna fantastica che ci ha dato l’opportunità di stare a contatto con tantissimi bambini comunicandogli l’importanza dello sport e del movimento. È stata inoltre un’importantissima occasione per far conoscere i nostri rispettivi sport che non hanno una risonanza mediatica come ad esempio il calcio.

Edwige Gwend

Cosa rende veramente speciale questa disciplina?
Il Judo è speciale perché è disciplina, e ti dà costantemente modo di applicare i suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni. Il rispetto, il saper cadere e il sapersi rialzare, il porsi degli obiettivi, il saper godere delle vittorie e al contempo accogliere le sconfitte per migliorare se stessi, l’importanza del progredire insieme… Potrei andare avanti ma penso che questi principi bastino e racchiudano tanto. Credo che il judo, come pochi altri sport, ti formano in tutto e per tutto!

Foto: https://www.facebook.com/edwige.gwend

Elisa Malomo