cosa fare a como
15 Luglio 2018   •   Carolina Attanasio

Cosa fare a Como: viaggio sul lago delle meraviglie

«Cosa fare a Como? Godersi ogni centimetro quadrato di superficie, solida e acquosa, che questo magnifico angolo d’Italia ci mette davanti. Perdetevi nella discrezione e nell’immenso romanticismo di questo posto, che ha ispirato Manzoni e che vi ricorderà cosa vuol dire amare la bellezza»

Quanto ci piace darvi consigli? Parecchio, ecco perché è giunta l’ora aiutare i vostri neuroni ancora una volta e dirvi cosa fare a Como. In realtà, approcciando qualsiasi ramo del lago di Como, come direbbe pure Manzoni, siete circondati da talmente tanta bellezza che è difficile dirvi da dove cominciare, ma noi che ci stiamo a fare? Ordunque seguiteci in questo viaggio tra le meraviglie, ancora una volta catapultati in uno degli angoli più suggestivi della Penisola. Seguiteci.

Cosa fare a Como: andare a Como

Se si pensa a Como, ci figuriamo subito il lago e i suoi paesaggi, ma dove andate se prima non visitate la città? Prima di avventurarvi su battelli e co. e godervi il vostro giro panoramico, non perdetevi il centro storico, pieno zeppo di scorci suggestivi e piccole perle dietro ogni angolo. Il Duomo, ad esempio, opera del 1396 completata solo nel 1740, svetta dall’alto della sua cupola, opera di Filippo Juvara, che fu architetto del re di Sardegna. Gotico e rinascimentale allo stesso tempo, il Duomo  imponente e armonioso allo stesso tempo e contiene al suo interno la Pala di Sant’Abbondio, protettore della città. Proprio a Sant’Abbondio è dedicata la bella chiesa in stile romanico, al cui interno, in 20 scene, è raccontata la storia di Cristo.

Sul lungolago, il Museo dedicato ad Alessandro Volta – inventore della pila – sembra un tempio, e difatti è chiamato Tempio Voltiano. Protetto dalle statue della Fede e della Scienza, ospita macchine e dispositivi utilizzati dallo scenziato per i suoi esperimenti. Cosa fare a Como se non visitare il Broletto? L’edificio, nato per lo svolgimento delle assemblee cittadine, simboleggiava la continuità tra il potere del Vescovo e quello comunale, oggi è sede di mostre ed esposizioni. Dal 1894, la funicolare Como-Brunate è l’esperienza da fare se volete godere un panorama mozzafiato sul lago, lungo un percorso di 1084 metri che vi porta dritti al “balcone delle alpi”, un affaccio meraviglioso sul paesaggio circostante.

Cosa fare a Como: andare a Bellagio

Non di solo Como vive il lago, ma anche degli altri, affascinanti paesi che popolano le sue rive. Menzione d’onore per Bellagio, una cartolina imperdibile tra le cose da fare a Como. Le facciate colorate delle palazzine, sobrie ed eleganti, animano i riflessi del lago. Sono state casa di nobili e ricchi borghesi, che spesso ospitavano personaggi illustri come Napoleone, l’Imperatore Francesco I, Alessandro Manzoni.

Cosa fare a Como: un salto a Lecco

Se dici Lecco dici Promessi Sposi, e qui non si scappa. Il profilo discreto della bella cittadina ha ispirato Manzoni nella stesura di uno dei romanzi più famosi della storia. Nei dintorni, tutto parla di Renzo e Lucia, Acquate e Olate, presumibilmente i borghi dei due protagonisti, la parrocchia di Don Abbondio, le tracce del convento di fra’ Cristoforo a Pescarenico, qui sembra di fare un salto nella scrittura. Nella piazza omonima, non poteva mancare il monumento a Manzoni, nei dintorni è facile perdersi e ritrovarsi nella piazza del Mercato e nel Duomo di San Nicolò, arrivando fino al famoso Ponte Azzone, costruito come collegamento al Ducato di Milano e oggi principale via d’accesso proprio per chi arriva dal capoluogo o da Como. Se ancora non vi basta potete fare un salto a Campione D’Italia. Al confine con la Svizzera e a poco più di 40’ minuti da Como, potrete provare l’ebrezza di giocare in un casinò. Senza esagerare e con il solo scopo di divertirsi, di una serata così non vi pentirete affatto, anche perché si tratta di qualcosa di molto diverso rispetto al classico online casinò.

Cosa fare a Como: la cucina tipica

Lago sì, ma anche montagna, siamo pur sempre in Lombardia e non crediate che qui la polenta non la faccia un po’ da padrona. Quella ‘uncia’ si condisce con burro, aglio e formaggi vari. Il cuore della cucina lariana è il fritto misto di lago, a base di alborelle e agoni, persico e lavarello, fritti con uovo in burro e salvia. I missoltini, o se volete provarli in dialetto missultin, sono gli agoni che vengono pescati a maggio e poi fatti essiccare e conservati su strati di foglie d’alloro all’interno della missolta – appunto – un recipiente chiuso con un coperchio di legno che, pressato, schiaccia i missoltini per alcuni mesi, mentre aceto e olio fanno il loro lavoro di marinatura. Si cuociono sulla griglia e si accompagnano, di solito, alla polenta. Dei dolci dovreste far seriamente attenzione alla miascia, una ricetta antichissima: pane raffermo, uova, latte, zucchero burro, pere, mele, pinoli, uvette e amaretti sbriciolati con cioccolato amaro e scorza di limone. Cos’è? Una bomba da non perdere per nessun motivo al mondo.

Carolina Attanasio