12 Luglio 2016   •   Snap Italy

Cocktail House. La rivoluzione del drink è tutta italiana.

«Cocktail House propone la versione tascabile, nonché Made In Italy, di drink pronti da bere. Segui le quattro semplici regole: agita, taglia, versa e gusta»

Se nella moda degli anni Quaranta si faceva strada il prêt-à-porter, una filosofia della moda più accessibile che strizzasse comunque l’occhio all’alta qualità e al concetto di benessere ed uguaglianza sociale, oggi, a distanza di settant’anni, se distogliamo un attimo lo sguardo dalle passerelle e ci rivolgiamo al mondo dei cocktail, che poi non sono troppo distanti dal magico mondo, ci accorgiamo che a prendere piede è il Prêt-à-boire. Il pronto da bere.

“Le più grandi idee sono le più semplici” e lo scopriamo proprio ad uno degli eventi in calendario Altaroma, la quattro giornate capitoline all’insegna dell’alta moda e del lifestyle. Si tratta di Cocktail House che nasce nel 2015 dall’idea di Alessandro Grieco e dalla sua voglia di rivoluzionare il modo di bere un buon drink. Assieme al suo socio, Alessandro Battolla le regole per bere bene diventano quattro: agita, taglia, versa e gusta. Già proprio così, perché il duo di imprenditori dopo ben sei anni di attenti studi sulla fattibilità, sulla legislazione, sugli standard qualitativi, mette a punto, dentro una piccola confezione, la miscela giusta per gustare un cocktail in compagnia, a casa, o per un’occasione speciale. Considerato che si tratta di una confezione sigillata, sicura e controllata, non ci servirà più avere un angolo bar attrezzato per soddisfare le esigenze di tutti, ma solo il giusto kit.

Sei piccole scatole quasi in versione tascabile, dal design moderno con altrettanti cocktail da versare direttamente nel bicchiere ghiacciato, ecco allora il negroni, l’americano, il dry martini, il vodka sour, il margarita e il daiquiri. Non lasciatevi ingannare dal nome, è un prodotto al cento per cento Made In Italy che ha già conquistato i mercati esteri come quello americano, maltese e slovacco, mentre sono in corso le trattative con Spagna, Giappone, Cina, Kazakistan e Montenegro. Stanno approdando anche le nuove ricette per confezionare altri sei drink tra cui il manhattan, già immagino quante signore lo porteranno sempre in borsetta.

I drink vengono preparati nel laboratorio che ha sede a Milano per una quantità di circa settemila cocktail al giorno, ogni kit ha inoltre un costo che va da un minimo di 15 ad un massimo di 340,00 euro, dipende dal numero di cofanetti che si intende acquistare (2,6,12 o 30) e dal tipo di personalizzazione che si intende richiedere.

A detta di Grieco “Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel modo di bere e nel mondo del bere”… Io all’evento che si è tenuto lo scorso 8 luglio a Palazzo Fabi, in Via del Babuino 16 a Roma in occasione delle sfilate d’alta moda e più precisamente per l’evento “Road to Style” per la valorizzazione delle vie dello shopping, ma anche per far incontrare le opere dell’artista internazionale Enrico Dicò al grande pubblico, oltre alla premiazione di un talento dell’Accademia Costume & Moda e all’esposizione dei bozzetti del giovane designer siriano Assad Khalaf e dove appunto Cocktail House era presente. Ho provato il mio preferito, il Vodka Sour e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso.

Alessandro Iacolucci