ciociaria
17 Settembre 2018   •   Carolina Attanasio

Ciociaria, non di sola Roma vive il Lazio

«Nell’indefinito confine a sud-est della Capitale, la Ciociaria brilla di modestia e meraviglie che si perdono nella notte dei tempi, attraverso storie di papi e cucina deliziosamente semplice»

Se dici Ciociaria pensi subito a donne dai profili sinuosi, grandi occhi nocciola e capelli mediterranei, a cucina semplice e paesaggi brulli, complice anche quell’angolo di cinema che – per decenni – ci ha insegnato coi suoi occhi a vedere questa parte di Lazio come una lontana cugina della Sicilia. Se solo il cinema approfondisse un pelo le sue indagini personali, sapremmo che la Ciociaria è questo e molto altro. Nota ai più come l’area in provincia di Frosinone, la Ciociaria è in realtà un territorio dai confini non ben definiti, a sud-est di Roma.

Madre di personaggi come Cicerone, San Tommaso d’Aquino, Caio Mario, Bonifacio VIII, la Ciociaria vede il suo nome strettamente legato a quello delle “ciocie”, calzature d’altri tempi, indiscusso simbolo dell’artigianato di zona. La “scarpa del basso Lazio”, così definita, la ciocia parrebbe risalire ai tempi degli Ernici, popolo che fece di Anagni, Ferentino, Alatri, Frosinone e Veroli i suoi centri abitati maggiori. Ad Arpino, uno dei 91 comuni della Ciociaria, potete ancora trovare chi le produce a mano. Se non vi siete mai persi tra queste terre meravigliose, forse è ora di riservare almeno un weekend all’esplorazione della Ciociaria, l’autunno non è lontano ed è uno dei periodi migliori per farlo. Fate i bagagli.

Ciociaria da vedere

La Ciociaria vuol dire, prima di molte cose, fantastici borghi e storie che riecheggiano nei secoli. A Anagni, ad esempio, mentre scarpinate per le salite del centro storico, sentirete ancora nell’aria l’eco della scomunica che Papa Alessandro III pronunciò contro Federico Barbarossa e l’antipapa, Vittore IV. Anagni ha ricordi cruenti, come quelli delle lotte tra la famiglia Colonna, Filippo il bello di Francia e Bonifacio VIII, reso celebre dallo “schiaffo di Anagni”, secondo la leggenda realmente avvenuto a opera di Sciarra Colonna, ai danni del Papa di cui sopra. Al di là degli oltraggi, fate prima a perdervi tra le logge, il palazzo di Bonifacio VIII, la casa Barkenov e la Cattedrale, coi suoi meravigliosi cicli pittorici del Duecento. Alatri, con la sua possente cinta muraria, era casa degli Ernici: la sua acropoli – con le due Porte, Maggiore e Minore – racconta i tempi pagani della città, andati perduti per far posto al Duomo e all’episcopio. Proprio il Duomo custodisce un’ostia incarnata, miracolo del 1227.

Frosinone – provincia, altro che borgo – “capitale” della Ciociaria, era Municipium all’epoca dei romani: proprio ai suoi piedi, oggi, si trovano i resti di un anfiteatro romano e, nel museo comunale, numerosi reperti archeologici. Cassino, lo sapete, è tristemente famosa per gli eventi della Guerra Mondiale: era nota coma Casinum ai tempi dei romani, un centro militare e commerciale molto noto. L’abbazia di Montecassino, dalla stupenda architettura, venne fondata da San Benedetto e completamente distrutta dalla furia della guerra, oggi rivive secondo tecniche di architettura moderna e conserva il ricordo del conflitto con i cimiteri italiano, inglese, polacco e tedesco. Se avete voglia di terme il salto dovete farlo a Fiuggi, dove se no. Immersa tra i boschi di castagno, la città “fonte di Bonifacio VIII” raccoglie le acque oligominerali di Fiuggi, l’oro liquido della Ciociaria. Le fonti termali sono indicate per la cura di numerose infezioni e attirano ogni anno centinaia di migliaia di turisti, non solo in cerca di cure ma anche della giusta dose di relax.

Ciociaria da mangiare

Avete fame? Fate bene. Qui in Ciociaria non si scherza col cibo (conoscete un posto in Italia dove il cibo non sia un affare di stato, del resto?). Andiamo leggeri: Minestra col pane sotto, Fini fini, Sagne e fagioli. La prima, un tripudio di verdure e legumi bollite e ripassate, riposte su strati di pane in recipienti di coccio e spolverizzate al formaggio. I secondi, dei tagliolini molto sottili serviti col sugo semplice al basilico, della serie less is more. Le terze, degli maltagliati fatti a mano, cotti e ripassati con fagioli cannellini (di Atina, si raccomanda) già lessati e insaporiti. Che l’autunno sia con voi.

Eventi

Cosa non perdervi in Ciociaria? A parte mille occasioni e paesaggi da sogno dove fare trekking, passeggiate a cavallo ed escursioni nella natura selvaggia, datevi ai grandi classici: I giorni dello Schiaffo di Anagni rievocano il medioevo col Palio di San Magno e i cortei storici. La festa del Crocifisso Subacqueo, che termina il 9 settembre, riporta a galla un crocifisso che si trova sul fondo del lago di Posta Fibreno per una suggestiva processione: la croce “a galla” per tutto il mese di agosto e viene poi riportata sul fondo del lago proprio il 9 settembre. Se cercate un calendario annuale consultatelo qui.

Carolina Attanasio