18 Aprile 2016   •   Snap Italy

Cinema Veramente Indipendente: il festival a Roma

«Lo scorso giovedì siamo stati al Cinema Veramente Indipendente, importante iniziativa italiana per gli amanti e gli autori del settore cinematografico indipendente da tenere d’occhio»

Si è appena concluso a Roma, per il quarto anno consecutivo, il Festival del Cinema Veramente Indipendente. E cosa c’è di tanto speciale direte voi?

Innanzitutto, bisogna sottolineare che si tratta dell’unica iniziativa italiana che promuove, senza interessi personali, tutti i cineasti che vogliano sottoporre i propri lavori al festival. L’evento infatti, creato da Stefano Carderi, Matteo Marcelli e Emanuele Venturi, vuole dare la possibilità a tutti i filmmaker di dimostrare le proprie capacità artistiche, attraverso un’esposizione indipendente da meccanismi lobbistici, libera da selezione, da giurie, da premi e da logiche di mercato.

«Questo festival – ha affermato uno dei creatori della rassegna – è caratterizzato da una forma di libertà e di non selezione»

Ebbene sì, per quattro giorni i cortometraggi di vari filmmaker provenienti da tutto il mondo – quest’anno le adesioni sono state più di 200 – vengono proiettati nella sala del Cinema Trevi, location molto suggestiva specialmente per la presenza di alcuni resti di mura romane che è possibile ammirare dalla sala stessa.

La peculiarità di questo evento è l’assenza di una giuria, di premi e di selezione, come dice lo slogan del festival: no giury, no prize, no selection. I partecipanti non devono pagare nulla per presentare i propri lavori, e allo stesso tempo il pubblico non deve acquistare alcun biglietto. L’unica selezione dei lavori che costituiranno la rassegna è semplicemente quella di essere davvero auto-prodotti.

Nella definizione di “cinema indipendente”, il termine “indipendente” sta per “senza l’intervento di grandi case di produzione” che solitamente governano le regole del gioco cinematografico. Secondo gli ideatori del festival per essere “veramente indipendente”, un’opera cinematografica deve continuare ad esserlo anche dopo la sua realizzazione.

Ai giorni d’oggi, il filmmaker auto-prodotto può ricorrere ai diversi social (es. Twitter, Facebook, YouTube) per promuovere il proprio prodotto. Tuttavia, riuscire a procurarsi una visibilità che riesca a oltrepassare la cerchia di amici è sempre molto difficile, e spesso legata alla fortuna e non al talento. Rispetto ai festival più famosi, che lavorano per il prestigio piuttosto che per promuovere nuovi talenti, questo festival romano vuole dare l’opportunità a tutti di potersi far giudicare direttamente dal pubblico in sala, vero giudice del cinema. Infatti in seguito alla proiezione di corti, i registi hanno la possibilità di interagire con il pubblico e viceversa, riuscendo a avere un feedback immefiato.

«Volevamo tutta quella componente di competizione che, secondo noi non appartiene ai festival, perchè i festival come dice la parola stessa sono delle feste, dove è giusto che gli autori si incontrino e abbiano la possibilità di misurarsi con gli altri autori e soprattutto con il pubblico»

Per concludere, non è detto che fra tanti lavori non possano emergere dei talenti meritevoli, che in altre occasioni non sarebbero stati notati.

Alessia Battistella