18 Aprile 2016   •   Snap Italy

La bellezza d’inizio secolo nei gioielli di Annarita Vitali

«Vi raccontiamo la bellissima storia di Annarita Vitali, dal recupero di uno storico magazzino ad un atelier di bijoux»

Le città italiane sono fucine di arte e storia. Tanto conosciamo del nostro paese, ma ancora di più sono le gemme nascoste.

Nel 1925, a Bologna, vennero fondati i Magazzini Furlanetto, una gioielleria specializzata nell’uso di diversissimi materiali: dalle paste di vetro alle perle, murrine e smalti. Un’azienda storica che collaborò con i più grandi della moda, nazionale ed internazionale. Quando l’azienda chiuse, nel 1998, venne fondato un museo al fine di conservare la storia del bijoux bolognese. Quello stesso anno, una donna, che aveva passato l’ultimo periodo a catalogare i materiali presenti, rilevò il magazzino: il suo nome è Annarita Vitali.

Laureata in Urbanistica, attiva nel recupero dei centri storici, l’acquisizione dei magazzini Furlanetto – e di tutto ciò che era presente all’interno – la porta ad interessarsi al mondo del gioiello e da allora realizza nuovi bijoux con materiali d’epoca.

Le collezioni di Annarita Vitali hanno quel sapore antico di un’eleganza passata, ma mai dimenticata. Uno stile un po’ retrò che l’artista – perché di cosa si tratta se non di arte? – miscela sapientemente con un gusto e una ricerca contemporanea. L’atelier Vitali, in Via Stanislao Mattei a Bologna, una villetta dei primi del novecento, sembra un giardino fiorito di piccoli pansè smaltati, margherite e coccinelle adornano collane e orecchini in un gioco raffinato e divertente. I fiori, tema centrale, tanto belli da sembrar veri, si poggiano con leggiadria sui colli delle signore. Bijoux di classe, con pietre colorate ad impreziosire spille e anelli.

La straordinarietà di uno stile semplice e delicato che con fantasia rievoca la storia, i materiali e le idee che hanno caratterizzato i gioielli nel Novecento.

Un caso più unico che raro di recupero della storia del costume in Italia, una magia che grazie alla signora Vitali è giunta, dopo quasi un secolo, fino a noi.

 

 

Cristina Florence Galati