chirurgia robotica
29 Novembre 2017   •   Redazione

Chirurgia robotica in Italia: gli interventi non sono più un problema

«Diastasi e non solo: grazie alla chirurgia robotica gli interventi cui sottoporsi destano sempre meno preoccupazioni. E il dolore? Sparito!»

Al giorno d’oggi, grazie alla chirurgia robotica, è possibile intervenire sui pazienti risolvendo, allo stesso tempo, sia il problema in chiave funzionale, sia in chiave estetica (tanto importante per noi italiani). Un obiettivo ambizioso ma alla portata, perché avvalendosi di un metodo chirurgico presente ormai  anche in Italia, è possibile effettuare un intervento mini invasivo e dal decorso post operatorio abbastanza breve. A questo proposito un vero e proprio luminare in questo campo è il dottor Darecchio, professionista delle cliniche International Hernia Care – aventi più sedi – che ha avuto modo di trattare un numero davvero significativo di problematiche di questo tipo, tutte portate a termine con risultati più che soddisfacenti. Il dottor Darecchio, dopo aver sottoposto la paziente ad un colloquio preliminare, mirato a valutare quali siano le reali aspettative ed esigenze della stessa, la informerà su tutti i vantaggi che sottoporsi a tale intervento potrebbe portarle nella vita quotidiana, elencando comunque anche gli eventuali fattori di rischio.

L’uso della chirurgia robotica da parte del dottor Darecchio, unico in Europa, ha certamente come vantaggio il fatto di comportare un decorso post operatorio davvero breve, considerato che già il giorno seguente la paziente potrà tornare ad attendere le sue attività quotidiane (ovviamente evitando sforzi per almeno una decina di giorni, compreso il prendere in braccio i bambini). Altro vantaggio certamente da non sottovalutare è che, nonostante l’intervento sia funzionale, porterà anche ad un consistente miglioramento del fattore estetico, visto che la cicatrice residua risulterà non più lunga di pochi centimetri, contrariamente a quanto accade con l’uso di altri tipi di chirurgia.

Diastasi addominale cos’è

Quella della diastasi addominale è una problematica che colpisce soprattutto il genere femminile, in particolare dopo una gravidanza, e può essere accentuata in alcuni casi:

  • Feto molto pesante
  • Età della gestante superiore ai 35 anni
  • gravidanze precedenti
  • gestazione gemellare

Consiste nell’allontanamento eccessivo dei muscoli addominali tra di loro e può causare, se non opportunamente trattata, delle problematiche la cui gravità è destinata ad accentuarsi con il passare del tempo. Vediamoli insieme:

  • Mal di schiena
  • Dolore al bacino
  • Incontinenza
  • Gonfiore
  • Nausea
  • Fuoriuscita di ernia
  • Problemi respiratori
  • Digestione difficile
  • Squilibri posturali
  • Pavimento pelvico percepito come pesante
  • Peristalsi evidente

Nonostante alcuni considerino questo problema una cosa da poco, tuttavia non è reversibile e in alcuni casi le sue conseguenze possono essere veramente gravi. Bisogna ricordare come il tessuto esistente tra le due fasce addominali serva ad agevolare questi nel contenere, in posizione corretta, gli organi interni, e l’eccessiva tensione può portare addirittura a percepire una seconda gravidanza in realtà inesistente o, peggio ancora, ad avere una vera e propria fuoriuscita degli organi interni endoaddominali.

Fattori di rischio

La diastasi addominale non colpisce solo le donne che hanno avuto una gravidanza, essendoci molti fattori ulteriori che la rendono possibile come:

  1. l’età avanzata,
  2. la debolezza muscolare,
  3. l’eccesso di peso,
  4. una tosse cronica,
  5. altre patologie che inducono vomito,
  6. eccesso di attività fisica

Come riconoscerla

La presenza di una diastasi endoaddominale può essere valutata tramite una visita clinica per valutare quale sia la distanza tra i retti addominali o, se questa non fosse sufficiente, tramite un’ecografia o una risonanza magnetica. È bene accertare quali siano le reali problematiche sottostanti ai sintomi poiché potrebbero nascondere anche un’ernia epigastrica o un laparocele (ernia addominale).

Come trattarla

Premesso che possono essere svolti molti esercizi mirati alla prevenzione dell’insorgenza di questa patologia, che peraltro ha una prognosi benigna considerata la lentissima evoluzione della stessa, tuttavia non va sottovalutata e ad oggi una soluzione assolutamente valida è offerta dalla chirurgia robotica. Qualora la diagnosi di diastasi sia conclamata, si potrebbe intervenire con un intervento tradizionale, che prevede il posizionamento di una rete di contenimento a livello addominale finalizzato a risolvere la questione funzionale lasciando da parte la questione estetica.

Ovviamente questo tipo di interventi è a carico del Sistema Sanitario Nazionale ma la parte della ricostruzione estetica, a volte indispensabile per mantenere un corretto stato emotivo della paziente, rimane ad esclusivo carico della paziente stessa.