18 Aprile 2015   •   Andrea Fabiani

Camisa d’ Campiun, la moda tra passato e futuro

«Dalla tradizione all’innovazione, la storia delle creazioni di Maurizio e Alexandr»

Camisa d’ Campiun è l’esempio di cosa succede quando due giovani decidono di recuperare una tradizione centenaria, trasformandola in una vera e propria azienda.
Maurizio Grosso, ventottenne biellese, tecnico dei servizi turistici, vanta un’esperienza nel reparto filatura del Lanificio Ermenegildo Zegna,  è inoltre figlio di Franco Grosso, promotore del progetto di recupero Camisa d’ Campiun. Il suo socio, Alexandr Platon, è un ingegnere stilista, laureatosi a Chisinau (Moldavia), esperto in costruzione, tecnologia e design dell’abbigliamento. La loro attività prende il nome dalla camisa ‘d campiun, un capo storico della tradizione biellese. Infatti nelle fabbriche, fin dalla metà dell’800, i tessuti di campionario in esubero venivano lasciati a disposizione dei dipendenti, i quali li riutilizzavano per far produrre delle camicie dalle mogli, in casa, per indossarle nelle stalle, nei campi o anche in fabbrica.
Grazie alle loro competenze e alla loro intuizione imprenditoriale, Maurizio ed Alexandr, hanno trovato il supporto di enti locali come il DocBi, il Centro Studi Biellesi, e l’associazione artigiani, inoltre dal dicembre scorso sono associati all’Unione Industriale Biellese.  La loro startup è stata incubata da SellaLab, lo sviluppatore d’impresa del Gruppo Banca Sella, punto di riferimento nel territorio biellese, che ha messo a loro disposizione un corner in un temporary space nel centro di Biella, assieme ad altre 11 attività e startup.
Dopo l’apertura di un atelier nella provincia di Biella, avvenuta a gennaio 2014, Camisa d’ Campiun è sbarcata sul web con un e-commerce (www.camisadcampiun.it) che offre una varietà di capi d’abbigliamento oltre alle camicie, come il classico flat cap inglese, la coppola a sei spicchi, il più ampio otto spicchi, oppure le cravatte sono completamente confezionate a mano, le giacche e i pappillon da annodare.

Abbiamo intervistato Maurizio Grosso e Alexandr Platon per farci raccontare la storia di Camisa d’ Campiun 

Come nasce la vostra azienda?
L’idea di ridare vita alla camisa ‘d campiun è venuta in occasione di alcuni spettacoli teatrali di memoria, nei quali era necessario vestire dei popolani di quegli anni. Alcune camicie originali sono state recuperate dal fondo degli armadi, altre sono state fatte apposta da mia madre, sarta e costumista di Storie di Piazza. Lavorando su queste camicie e parlando con diversi enti, abbiamo deciso di pensare alla cosa in maniera più commerciale. Nel 2013, io e Alexandr abbiamo aperto la nostra attività grazie al supporto dello sportello di creazione impresa della Provincia di Biella. Nel gennaio 2014 abbiamo inaugurato il nostro Atelier-Boutique a Mosso (Bi), paese della famiglia Sella e culla dell’industria laniera Biellese.

Quali sono le caratteristiche della Camisa ‘d Campiun?
Il primo prodotto sviluppato non poteva che essere la camicia. Abbiamo deciso di mantenere il colletto alla coreana e una vestibilità ampia, curando i particolari come la seconda asola dell’abbottonatura di colore rosso o giallo, abbinata al colore del filo divisorio dei campioni utilizzati per quel capo. All’interno dei polsini, del carrè e del colletto abbiamo inserito del cotone, per dare comodità e la resistenza.

Quali sono gli altri capi da voi prodotti?
Abbiamo poi sviluppato una giacca sfoderata e destrutturata, con tasche a toppa, taschino a navetta e con le fodere interne in due colori, bordeaux e beige. La seconda asola sul polsino sinistro è rossa come nelle camicie.
Abbiamo voluto poi creare alcuni accessori che completassero una linea di abbigliamento per veri gentleman: cappelli, cravatte e papillons. Tutti i nostri capi sono confezionati con tessuti biellesi, i migliori al mondo.

Chi sono e cosa cercano i vostri clienti?
I nostri capi di abbigliamento e accessori sono studiati per il vero gentleman, attento alla qualità di ciò che indossa, abituato al classico ma intenzionato ad osare con qualcosa di unico.

Siete presenti anche sui mercati esteri?
No al momento ci siamo concentrati sul nostro territorio e su Milano, andando a lavorare specialmente sull’offline. Andremo comunque a sviluppare il btb e approcceremo il mercato inglese, che riteniamo particolarmente adatto ai nostri prodotti, nel 2016.

Quanto è stato importante l’appoggio del DocBi, Centro Studi Biellesi, e dell’associazione artigiani?
Il DocBi ha fin da subito sostenuto l’idea dal punto di vista culturale. Siamo sempre stati coinvolti in ogni loro iniziativa anche prima di diventare un’attività vera e propria. Il loro supporto è molto importante a livello teritoriale, dove il recupero delle tradizioni tessili e la cultura della stoffa generano un buon valore aggiunto al nostro prodotto. CNA biella è stata fondamentale dal momento che ha preso in carica la produzione e la distribuzione di 200 camicie, più che altro per motivi di immagine.

Cosa ha portato Alexandr Platon, moldavo di nascita, a far parte di questo progetto?
– Risponde Alexandr –
Mi sono gettato in questo progetto per poter dare a questi tessuti unici ed eccezionali una seconda vita. Inoltre negli anni ho maturato la voglia di esprimere nuove idee di design, di sviluppare la mia passione per la moda e raccogliere i frutti della mia esperienza di studio e di lavoro.

Perché un giovane come lei ha deciso di recuperare una tradizione locale nata più di 150 anni fa?
– Risponde Maurizio –
Le caratteristiche e le qualità di questi tessuti fanno si che questa idea abbia tantissimi punti a favore, non solo in ambito locale ma anche nel vasto mondo della moda. Grazie ad alcune particolari circostanze e a una serie di altri fattori positivi ho pensato che sarebbe stato un peccato non provarci. Si tratta necessariamente di un percorso lungo e difficile, ma le soddisfazioni arriveranno sicuramente.

Quali sono i progetti futuri della vostra azienda?
Nel prossimo futuro andremo a sviluppare alcuni capi di maglieria con inserti in campione, borse in tessuto e pelle e procederemo nello studio di alcuni modelli di camicie e cappotti da donna.

 

Andrea Fabiani