nata femmena
18 Luglio 2018   •   Snap Italy

Nata femmena: la tolleranza per transgender e drag queen

«Giovedì 19, in prima tv su Rai3, andrà in onda Nata Femmena, il film di Pasquale Formicola ed Elisabetta Rasicci sulla tolleranza verso la comunità LGBT.»

In prima tv su Rai 3 Nata Femmena di Pasquale Formicola ed Elisabetta Rasicci, con Alessia Cinquegrana, Alessandro Saggiomo e la partecipazione straordinaria di Enzo Moscato. Giovedì 19 luglio alle ore 00.10 andrà in onda per il ciclo Doc3 – Il cinema del reale Nata Femmena, la storia del “femminiello” napoletano fino ad arrivare al suo sdoppiamento di transgender e drag queen. Sono due protagonisti a raccontare come Napoli affronta la tolleranza per la comunità LGBT.

Il femminiello napoletana raccontato in Nata femmena

Alessia Cinquegrana vive ad Aversa e per lo Stato Italiano è una donna a tutti gli effetti, nonostante non abbia affrontato l’operazione chirurgica finale. Nel 2017 ha sposato Michele con un rito religioso che l’ha portata a uno scontro con la Chiesa Cattolica. L’accettazione non c’è stata pienamente e dopo essersi aperta un negozio d’abbigliamento è pronta a diventare mamma. L’adozione di una bambina è però per lei una grazia da chiedere davanti il Santuario di Madonna dell’Arco.

Locandina di Nata femmena

L’altro protagonista di Nata femmena è Alessandro Saggiomo. Un giovane piastrellista di Scampia, che al calar del sole diventa la drag queen Mamy O’Hara. La sua forza è stata avere al proprio fianco i genitori a sostenerlo. Il suo volere non è diventare una trans, perché si sente maschio. Piuttosto sogna di essere una star e così partecipa a un talent show (in onda su una tv privata napoletana).

Il femminiello appariva in Scannasurice negli anni ’80

Le loro storie sono tenute insieme da uno dei più influenti drammaturghi napoletani, Enzo Moscato. Nel suo dramma Scannasurice aveva usato negli anni ’80 un femminiello come simbolo della globalizzazione della cultura napoletana.

Per femmenèlla a Napoli si intende un maschio omosessuale con espressività marcatamente femminili. Questa figura ha un origine antica nella tradizione napoletana e partecipa a manifestazioni religiose. Un esempio è la Candelora al Santuario di Montevergine ad Avellino o la Tammurriata alla festa della Madonna dell’Arco. A causa dell’arretramento culturale oggigiorno assistiamo a intolleranza verso la categoria prima integrata nella comunità.

Federica Guzzon