Gilberto Benetton
23 Ottobre 2018   •   Raffaella Celentano

Benetton: si è spento Gilberto, uno dei fondatori del gruppo

«È morto all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia, Gilberto Benetton, fondatore inseme ai fratelli del Gruppo Benetton nel 1965 e, secondo Forbes, il 12º uomo più ricco d’Italia»

L’Italia piange la scomparsa di uno dei suoi migliori imprenditori di moda. Gilberto Benetton, fondatore dell’omonimo gruppo insieme ai suoi fratelli, è morto ieri a Treviso, nella sua residenza vicino a Piazza dei Signori. Gravemente malato da tempo, era stato ricoverato alcuni giorni fa per una polmonite, e le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate.

Nato nel 1941 a Treviso, nel 1965 aveva fondato insieme ai fratelli Carlo, Giuliana e Luciano l’azienda di abbigliamento Benetton, che ebbe subito un grande successo e permise alla famiglia di investire anche in altri settori. È stato proprio Gilberto il regista della diversificazione delle attività della famiglia Benetton nei settori retail, infrastrutture e immobiliare realizzata negli ultimi 20 anni. Accanto all’attività storica nel campo dell’abbigliamento e della moda Benetton aveva sviluppato quella nel campo della ristorazione (attraverso Autogrill, acquisita nel 1995), le infrastrutture stradali (con l’ingresso in Atlantia nel 2000) e in quelle digitali (attraverso Cellnex acquistata nel 2018).

L’anima finanziaria del gruppo

Definito l’anima finanziaria della società. Se Carlo e Giuliana erano i tecnici e Luciano il creativo, è stato Gilberto, con il supporto del manager Gianni Mion, a creare l’impero da 10 miliardi che ha dato lustro internazionale alla dinastia. Appassionato sportivo, Gilberto Benetton è stato anche il promotore delle numerose attività nello sport delle società che fanno parte del Gruppo Edizione, in particolare nel settore giovanile, nelle iniziative a sfondo sociale e nel rugby professionistico. Attraverso la Fondazione Benetton ha, poi, contribuito alla realizzazione de La Ghirada, una cittadella dello sport a Treviso.

Un uomo semplice e riservato, a volte quasi schivo, così lo descrivono coloro che lo hanno conosciuto. Con un grande senso del dovere e un carattere forte. Insomma, ci lascia un grande imprenditore, esponente di quella famiglia trevigiana che, forse più di tutte, ha contribuito alla crescita del Veneto e dell’Italia. Il suo era un modo diverso di intendere il lavoro e l’imprenditoria: sempre con grande rispetto e riservatezza, e soprattutto senza esagerazioni.

Raffaella Celentano