borghi italiani
25 Novembre 2016   •   Snap Italy

Borghi italiani: il viaggio alla scoperta della bellezza

«Un patrimonio di grandi eccellenze di piccole taglie, in grado di offrire accoglienza e offerta turistica di altissimo livello. E perfette per chi, alle visite nei grandi centri e nei capoluoghi ormai ben noti, preferisce il patrimonio culturale di alcuni dei borghi italiani più belli.»

Arriva il weekend, momento di pausa, grazie al quale scoprire luoghi unici, piccole perle del territorio, spesso vicini a casa e ricchi di inaspettata bellezza; tutti i viaggiatori del mondo sono consapevoli del fatto che l’Italia è un paese ricco di magia e luoghi incantevoli. La ricchezza del nostro paese non è confinata unicamente nei musei, ma in quel qualcosa di intangibile che ispira tutti coloro che vanno in giro e scoprono piccoli o grandi borghi italiani unici nel loro genere.

Etroubles

In Valle d’Aosta, ad esempio, troviamo il borgo di Etroubles, che si trova a metà della strada che da Aosta conduce al Colle del Gran San Bernardo, a 16 km dal capoluogo regionale e dal confine svizzero. Il traforo del Gran San Bernardo dista, invece, 5 km dal paese. Dal paese è passato Napoleone Bonaparte nella sua discesa in Italia il 20 maggio del 1800, diretto a Marengo dove si sarebbe svolta l’omonima battaglia. Lo accompagnava, e in parte lo aveva preceduto, un esercito composto da trentacinquemila tra fanti e artiglieri e cinquemila cavalieri. Napoleone ha sostato presso l’ospizio del Colle del Gran San Bernardo, dove si trattenne brevemente con i religiosi, prima di affrontare la discesa verso Etroubles. Dal borgo, salendo per Vachéry, si incontra la prima latteria turnaria della Valle d’Aosta, risalente al 1853. A Eternod si conserva l’ultimo degli antichi forni usati un tempo per la tradizionale cottura del pane nero. In occasioni speciali viene utilizzato ancora dagli abitanti di uno dei borghi italiani più suggestivi ed emozionanti. Dal 2005 il borgo ospita un museo a “cielo aperto” con opere di artisti di fama internazionale e il percorso artistico si ispira al tema del viaggio.

Bienno

Bienno, comune della Lombardia in provincia di Brescia, fa parte del club dei borghi italiani più belli, il paese era munito di dieci torri e un castello, trasformato poi in un monastero dai benedettini. Tra i monumenti più rilevanti troviamo la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Faustino e Giovita, riedificata in forme barocche nei primissimi anni del Seicento presenta un’unica navata con sei altari laterali. Da vedere assolutamente anche la chiesa di Santa Maria Annunziata (detta un tempo Santa Maria degli Orti), che contiene affreschi di notevole valore prodotti nel corso del XVI secolo da diversi artisti, fra cui Giovanni Pietro da Cemmo e, soprattutto, Girolamo di Romano, detto il Romanino. Bienno è diventato il Borgo degli Artisti, un’iniziativa per la promozione di nuove produzioni artistiche e culturali, che intende esaltare il modello della “bottega d’artista”, ossia del luogo di lavoro e di espressione della creatività, aperto alla fruizione, dove l’artista riesce a trovare nel proprio intimo e nel contesto che lo circonda e lo ospita, l’ispirazione necessaria per realizzare nuove produzioni artistiche.

Collodi

Collodi è uno dei borghi italiani più amati dai bambini, situato in Toscana e da sempre legato al nome di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio. Lo scrittore fiorentino, la cui madre era originaria del paese, vi trascorse parte dell’infanzia e ne assunse il nome, firmandosi Carlo Collodi. Tra gli spazi più frequentati infatti troviamo il Parco di Pinocchio e Villa Garzoni; il primo nato nel 1953, su iniziativa del prof. Rolando Anzilotti, allora sindaco di Pescia, venne indetto un concorso nazionale per la realizzazione di un monumento a Pinocchio nel settantesimo anniversario della pubblicazione della prima puntata della fiaba. Il parco è concepito come parco tematico per l’educazione dell’infanzia, non è il consueto parco di divertimenti, ma piuttosto un luogo in cui si ha la sensazione di ripercorrere una fiaba vivente all£interno di un percorso scandito da connubio tra arte e natura. Vicino all‘ingresso si incontra la scultura di Pinocchio, la Fata e un’aiuola sistemata a disegnare l’effigie del celebre burattino. Villa Garzoni, invece,  ha una storia pluricentenaria: si inerpica su una collina sotto le case rustiche in pietra del paese, con il quale essa ha mantenuto uno stretto rapporto di interdipendenza sin dalle origini: sono presenti due stradine lastricate che passano attraverso l’entrata principale del palazzo, queste una volta erano gli unici accessi al paese. Celebrato da poeti come Francesco Sbarra, il giardino e la villa hanno visto aumentare la sua fama ed hanno avuto ospiti illustri come gli arciduchi Ferdinando d’Austria e Anna de’ Medici (come ricorda una lapide vicina all’ingresso) e  più tardi, pare anche Napoleone Bonaparte.

Morano Calabro

In Calabria, troviamo una località forse ai più sconosciuta, Morano Calabro, in provincia di Cosenza, che dal 2003 fa parte del club dei borghi italiani più belli La sua posizione alle pendici del Pollino ha contribuito al suo sviluppo in epoca antica ed al suo splendore nei periodi medievale e rinascimentale, in particolare sotto la signoria dei Sanseverino di Bisignano. Non a caso, ad oggi, è uno dei principali centri del Parco Nazionale del Pollino. Sull’origine del nome del borgo non si hanno precise testimonianze storiche, si sono invece ipotizzate incerte e contrastanti teorie. Fra le tante congetture, vi è ad esempio l’erronea supposizione che Morano derivi dal fatto che sia stato fondato o abitato dai mori o analoghe teorie volevano che derivasse dalla coltivazione dei gelsi mori che abbondano nell’agro circostante, ma in entrambi i  casi queste teorie vengono considerate scorrette, visto che tali coltivazioni sono state impiantate posteriormente all’epoca romana. Tra le tante opere architettoniche presenti sul territorio, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo che sorge sulla sommità dell’abitato nei pressi del Castello. La sua fondazione si fa risalire intorno all’anno Mille, vi sono conservate molte opere d’arte tra cui: un affresco raffigurante la Vergine delle Grazie e quattro statue in marmo di Carrara eseguite da Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo, scultore toscano. Esse ritraggono Santa Caterina d’Alessandria e Santa Lucia, San Pietro e San Paolo.

Galtellì

Infine in Sardegna, precisamente in provincia di Nuoro, troviamo Galtellì, uno dei borghi italiani più belli, situato alle pendici del monte Tuttavista, che separa il borgo dal mare ed offre agli abitanti la possibilità di rifornirsi d’acqua potabile. In tempi non troppo recenti era ricchissimo di selvaggina e quindi considerato territorio di caccia anche per i paesi limitrofi. Sul monte Tuttavista si trovava nel 1070 una fortificazione romana, che poi sarebbe stata inglobata nel complesso del castello di Pontes (o castello di Galtellì), eretto in età imprecisata ma conquistato dagli Aragonesi nel 1333. Galtellì conserva le tracce del suo passato in quanto essendo sede di diocesi aveva un ruolo molto importante in tutto il territorio dell’antico giudicato di Gallura e, in particolare, nel territorio della Baronia. A livello storico-architettonico è presente l’antica casa padronale Domo de Marras, attualmente adibita a museo etnografico, nel quale sono allestiti vari ambienti di vita e cultura agropastorale. Fra le sue strade è stato ambientato il romanzo di Grazia Deledda, Canne al vento, nel quale è citato con il nome di Galte. A pochi passi dall’ex cattedrale di San Pietro, infatti, è possibile visitare ancora oggi quella che è stata l’abitazione all’epoca della scrittrice sarda.

Argia Renda