berlinale 2020
05 Marzo 2020   •   Carlotta Giuliano

Berlinale 2020: i 12 film italiani approdati al 70esimo festival internazionale di Berlino

«Grandi soddisfazioni per l’Italia alla Berlinale 2020, il Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Durante questa 70esima edizione appena conclusa, dei 232 film in programma, 12 tra pellicole in concorso e proiezioni extra hanno rappresentato la voce del nostro paese all’estero.»

Dopo gli Oscar, il Festival Internazionale del Cinema di Berlino è considerato una delle tappe più attese nel circuito dei festival cinematografici di tutto il mondo. Le celebrazioni per il Berlinale 2020 si sono da poco concluse segnando la prima volta dei suoi nuovi co-direttori, Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian.

Dal 20 febbraio al 1 marzo, il punto focale della Berlinale 2020 è stato la sezione dei film In Concorso, per la quale è stata curata una selezione di 18 film provenienti da 18 paesi. Si è trattato di una ricca biblioteca per registi in erba che cercano di allargare i propri orizzonti e trovare ispirazione nel cinema che spesso viene escluso dalle principali cerimonie di premiazione e che ci parla dello stato del mondo oltre i nostri confini nazionali.

«Se c’è una predominanza di toni scuri, ciò può essere dovuto al fatto che i film che abbiamo selezionato tendono a guardare al presente senza illusione – non per causare paura, ma perché vogliono aprire gli occhi», ha commentato Chatrian.

Berlinale 2020: i tre film italiani in concorso

C’è chi dice due, altri dicono tre. Quanti sono stati i film italiani in concorso al 70esimo Festival di Berlino? Diciamo due e mezzo. Senza indecisioni, intanto nominiamo i due vincitori. Volevo nascondermi di Giorgio Diritti ha fruttato al suo interprete Elio Germano un orso d’argento per il miglior attore per il formidabile ruolo di Antonio Ligabue.

Altra inequivocabile partecipazione sotto il segno del tricolore, e annessa vittoria, per Favolacce dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo. Con la loro fiaba ambientata nella periferia di Roma, i due registi hanno portato a casa l’orso d’argento per la miglior sceneggiatura.

Resta dunque da decidere a quale paese assegnare la paternità di Siberia, il film drammatico diretto dal regista statunitense Abel Ferrara con la produzione italiana a cura di Vivo Film e Rai Cinema. La pellicola segue le avventure di un uomo che si è isolato nella tundra, anche se alcune riprese del film si sono tenute in Trentino Alto-Adige, a Bolzano e nella zona di Bressanone. Per noi è un check nella casella “film nostrani”.

70esmimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino: l’Italia nelle altre sezioni

  • Tanta Italia e non solo nella competizione. Durante le proiezioni della sezione Special Gala di questa Berlinale 2020 i presenti hanno riservato molti applausi al Pinocchio di Matteo Garrone e Roberto Benigni.
  • Ancora, nella sezione Panorama Danilo Caputo ha presentato il suo Semina il vento, un film  ambientato tra gli ulivi pugliesi ai piedi dell’Ilva in uno scontro generazionale tra speranze dell’industria e ritorno alla natura.
  • Nella sezione Generation, invece, è stato ospitato Palazzo di giustizia, esordio nella finzione di Chiara Bellosi. Nei corridoi della Corte d’Appello si incontrano un’adolescente e una bambina, una la figlia del benzinaio che ha ucciso uno dei rapinatori, l’altra del rapinatore superstite.
  • Protagonisti della sezione Forum La casa dell’amore di Luca Ferri e Zeus Machine. L’invincibile di Nadia Ranocchi e David Zamagni.
  • Nella Settimana della critica Faith di Valentina Pedicini, documentario su una comunità di monaci guerrieri.
  • Tra gli eventi speciali per i settant’anni Paolo Taviani, nella sezione On Trasmission i direttori hanno riproposto il film Orso d’oro Cesare deve morire e presentato un nuovo autore da lui scelto: Carlo Sironi e il suo film d’esordio Sole.
  • Infine, per la serie Berlinale Classics, domenica 23 febbraio 2020 è stata proiettata la versione restaurata de Il bidone, per omaggiare i 100 anni di Fellini.  Ambientato nell’Italia del dopoguerra, è un caper movie che si trasforma in un tragico dramma esistenziale. Considerato l’ultimo film neo-realistico di Federico Fellini con un tocco di Kafka, Il bidone traccia i contorni del divario tra ricchi e poveri.

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Foto credits: https://www.instagram.com/berlinale/

Carlotta Giuliano