barolo monfortino
15 Dicembre 2022   •   Snap Italy

Barolo Monfortino di Giacomo Conterno, tra tradizione ed innovazione

«Giacomo Conterno è una storica tenuta delle Langhe piemontesi, produttrice di uno dei vini più grandi e iconici d’Italia: il Barolo Monfortino.»

La cantina Giacomo Conterno è una delle più grandi firme di tutto il Piemonte e dell’enologia italiana. L’azienda è stata fondata negli anni ’20 dal capostipite Giacomo, da cui l’azienda prende il nome. Il padre di Giacomo, Giovanni, produceva già vino Barolo ad inizio Novecento con uve acquistate e tutto ciò che non veniva consumato nell’osteria di famiglia veniva venduto in botte, come era consuetudine in tutta la regione ai tempi. Il vino fiore all’occhiello della cantina, il Riserva Barolo Monfortino, fu inizialmente concepito come una prova per mostrare la qualità del vino di famiglia e la prima annata fu prodotta la 1924. Giovanni Conterno morì negli anni ’30 e suo figlio Giacomo prese in mano sia l’osteria che la cantina. Giacomo ebbe due figli, Giovanni e Aldo, ai quali all’inizio degli anni ’60 furono affidate le redini dell’azienda di famiglia.

Giovanni è stato responsabile dei vini dell’azienda dal 1959 in poi, mentre il fratello minore, Aldo Conterno, era interessato a sperimentare uno stile più moderno di Barolo, e così nel 1969 si separarono e Aldo decise di avviare la propria azienda vinicola. Giovanni invece continuò a produrre vini come avevano fatto suo padre e suo nonno prima di loro, producendo un grande Barolo tradizionale, senza compromessi. Oggi il testimone è passato all’enologo di terza generazione, Roberto Conterno, che ha lavorato fianco a fianco con suo padre per molti anni prima della sua scomparsa nel 2004. Roberto Conterno è uno dei viticoltori più esigenti e perfezionisti d’Italia, e molti esperti ritengono che abbia portato l’azienda a livelli ancora più alti rispetto ai suoi predecessori.

Stile unico

Lo stile del vino Barolo di Giacomo Conterno, che può essere acquistato online presso l’enoteca Svino.it, è sempre stato ultra-tradizionale, con una lunga macerazione seguita da un lungo invecchiamento in grandi botti di rovere. Ai vecchi tempi, l’affinamento in legno durava dai quattro ai dieci anni prima dell’imbottigliamento, e spesso persino più a lungo, a volte con più imbottigliamenti della stessa annata. Oggi i Barolo “normali” vengono invecchiati per quattro anni prima dell’imbottigliamento, e il Barolo Monfortino da sei a sette anni, unica concessione “modernista” nell’intero processo di vinificazione e invecchiamento. Nella sua prima fase, la famiglia Conterno produceva il Barolo esclusivamente con uve acquistate da conferitori. Nel 1974 acquistò i 14 ettari di Cascina Francia, una delle parcelle più pregiate di Serralunga d’Alba. La prima annata prodotta da questo vigneto è stata la mitica 1978. Oggi l’azienda possiede vigneti in tre dei migliori Cru del comune di Serralunga, a cui si sono aggiunti Cerretta nel 2008 e Arione nel 2015. Sono dunque tre gli imbottigliamenti di Barolo da vigneto singolo di Conterno, più il Monfortino Riserva, che viene imbottigliato solo in annate particolarmente eccezionali.

Oltre agli impareggiabili Barolo, Giacomo Conterno produce anche la Barbera d’Alba con uve sia da Cascina Francia che da Cerretta. I Barbera di Conterno sono invecchiati due anni in botti grandi e sono alcuni degli esempi più longevi e brillanti di questo vitigno spesso sottovalutato. La famiglia Conterno appartiene allo stesso movimento visionario di altri grandi produttori di vino piemontese come Bruno Giacosa e Angelo Gaja, che vogliono contribuire a rafforzare il mercato ed il marchio dei pregiati vini piemontesi delle Langhe, tra cui spiccano ovviamente Barolo e Barbaresco, che posseggono un potenziale d’invecchiamento unico.

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Innovazione

Tra le innovazioni apportate al mondo dell’enologia, Roberto Conterno sta anche cercando di eliminare uno dei più grandi inconvenienti che affliggono il mercato dei Fine Wine: la bottiglia che “sa di tappo”, problema dovuto a un fungo che attacca il sughero. Lavorando a stretto contatto sia con i produttori di sughero che con i produttori di macchine per sughero, ha sviluppato un sistema che contrassegna ogni tappo con un codice identificativo per seguirne l’efficacia e la provenienza nel tempo. Inoltre, con l’ausilio di un unico macchinario, è in grado, non solo di rilevare le più minute tracce di odore di tappo, ma anche di individuare eventuali minuscole deviazioni nella struttura del tappo che potrebbero pregiudicarne l’efficacia nella chiusura. Solo il tempo dirà se questo sistema è perfetto al 100%, l’obiettivo è che Giacomo Conterno diventi la prima azienda vinicola in assoluto ad eliminare completamente questo inconveniente, un’innovazione non da poco.